Giulio Gasperini
AOSTA – Fame di pelle, è stata definita da qualcuno: quella mancanza straziante del corpo, del contatto, dell’abbraccio che il distanziamento fisico ci sta facendo provare, in questa epoca pandemica. I corpi mancano, nella loro fisicità. Il libro di Fifi Kuo, edito da Edizioni Clichy, ci racconta L’abbraccio magico, ovvero ciò che può curare un semplice abbraccio.
Il testo, coi suoi disegni, e con le sue parole essenziali, ci racconta una storia che parte da un sentimento naturale quanto complesso: la rabbia. Cosa ci accade quando ci arrabbiamo? La rabbia è un sentimento a spirale, che accelera veloce verso un’autodistruzione, una combustione interna e un’esplosione devastante. È tanto feroce quanto consueta: a tutte e tutti capita, inevitabilmente, di averci a che fare; anche ai bambini e le bambine.
Cosa si può fare, quando non è possibile gestirla e rintuzzarla? Si possono fare tante cose, senza lasciarsi abbandonare al suo influsso e alla sua azione. Il rimedio più naturale e più magico è un abbraccio: un gesto di cura che scioglie ogni resistenza, che ci disarma e ci lascia finalmente riposare, dimentichi di tutto quello che di brutto abbiamo attraversato e che ha rischiato di annientarci.
Nonostante sia un libro per bambine e bambini, come sempre, questo testo diventa esemplare anche per gli adulti, perché ha la potenza delle parole che si miscela a quello delle immagini, in un duetto potente e tellurico. I sentimenti sono comuni, non conoscono età: e anche i libri hanno questo potere. Le parole giuste, anche se essenziali, i disegni colorati e prioritari, creano una narrazione che diventa visione, nuovo orizzonte, strumento per la cura e la guarigione.