MILANO – Emozione e gratitudine sono state le parole chiave della cerimonia inaugurale della prima edizione di Tempo di Libri. La nuova Fiera dell’editoria italiana ha aperto le porte mercoledì 19 e ospiterà eventi, parole, presentazioni e confronti fino a domenica 23 aprile. Dalle ore 10 alle 19,30 presso i padiglioni 2 e 4 della Fiera Milano-Rho case editrici, autori, editori, appassionati e addetti ai lavori si danno appuntamento per la grande festa del libro.
“Ogni volta visitare una fiera di libri è un’emozione diversa – ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini – si attraversano storie vere, fatte dei successi dei grandi, delle sfide eroiche dei piccoli, di una missione comune, e soprattutto in ogni libro c’è un mondo, una vita, delle persone che diventano reali per chi li scrive e li legge. […] Questa è una fiera dinamica e Tempo di Libri è parte di una sfida complessiva che il sistema Paese deve condurre e vincere: aumentare il numero dei lettori. Non dobbiamo rassegnarci ad essere un Paese in cui i libri riguardano solo pochi lettori fortissimi e non riescono a raggiungere i grandi numeri. Con il Centro per il libro e la lettura – alla cui presidenza ho appena riconfermato Romano Montroni –, con l’AIE, con Nati per Leggere e con tante altre attività siamo in prima linea in questo senso. Bisogna sostenere le librerie, grandi e piccole, quelle storiche che hanno un particolare valore identitario, aiutare le biblioteche e contribuire a farle crescere al passo coi tempi, aiutare gli editori”.
A chiusura di Tempo di Libri, il 23 aprile, il dibattito Bruciamo tutti. A che riga è (se c’è) la salvezza? vedrà il confronto tra Walter Siti e Michela Marzano. In Alexis o il trattato della lotta vana, Marguerite Yourcenar osservava che è più difficile cedere una sola volta che non cedere mai. Era il 1929 e Alexis, musicista, dichiarava la propria omosessualità alla moglie. Don Leo, il prete protagonista di Bruciare tutto, il nuovo romanzo di Walter Siti, ha ceduto una volta, con un bambino, e poi i suoi gesti sono diventati pensieri. Le sue tentazioni durano anni, ma non cede nemmeno al bambino che gli si offre. Nella sua recensione di Bruciare tutto, Michela Marzano ha sottolineato “il vanto dell’esplicito” e la possibilità, forse inaccettabile, di assoluzione che una storia dichiarata di immaginazione e di pura creazione regala all’autore. La letteratura ha le spalle forti: ma chi la letteratura la scrive, le ha forti allo stesso modo? E qual è il compito della critica (se ne ha ancora uno)?