Cinque giorni di incontri attorno all’identità
Oltre 200 ospiti provenienti da circa 30 Paesi – scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti – si incontreranno per discutere sull’accezione e la valenza del concetto di identità, per comprenderne la problematicità, condividerne la ricchezza e ribaltarne, sotto fondamentali aspetti, percezione e definizione. L’intento è recuperarne il senso tenendo al centro la nostra relazione con l’altro, il nostro essere con il mondo come fattore determinante del nostro essere nel mondo, citando Emmanuel Lévinas. Taobuk – Taormina International Book Festival, conferma tale prospettiva mettendo al centro del programma della sua XIV edizione il tema “Identità”, assunto in senso plurale e inclusivo, e rifiutando ogni sua accezione autoreferenziale, ragione ideologica di tragici conflitti come quelli in corso.
Si profila anche quest’anno una riflessione multidisciplinare, com’è nello spirito del festival fondato e guidato da Antonella Ferrara, nella doppia veste di presidente e direttrice artistica, con un programma che celebra il connubio tra la letteratura e le altre arti, e, al contempo, si apre alla medicina, alla scienza, alla geopolitica. Particolarmente ricca si annuncia dunque la kermesse che si svolgerà dal 20 al 24 giugno a Taormina, in un trionfo di mito e bellezza, con il sostegno della Regione Siciliana, guidata dal Presidente Renato Schifani, insieme ad altre importanti istituzioni e realtà pubbliche e private.
Sottolinea Antonella Ferrara: “In continuità con le passate edizioni, in particolare quella scorsa, incentrata sul rispetto delle libertà fondamentali, il tema di quest’anno ribadisce la vocazione di Taobuk a farsi fucina di idee, dando voce ad autorevoli maître a penser che il festival è onorato di ospitare. Indagheremo il tema a 360 gradi partendo sempre dalla letteratura, per evidenziarne l’approccio esistenziale. Siamo l’incarnazione di un riflesso. Lo scrive Paul Auster in una pagina memorabile: ‘Tutti siamo estranei a noi stessi, e se abbiamo nozione di chi siamo è solo perché viviamo negli occhi degli altri’. Se l’identità designa la preziosa unicità dell’essere umano, ciò ci rende tutti unici e preziosi. Dovremmo ricordarcene nelle guerre che ancora oggi deflagrano e fanno dell’identità un casus belli che offusca la valenza positiva del concetto. Una tragica strumentalizzazione cui porre fine armonizzando la pluralità delle identità che compongono il villaggio globale. La soluzione per risolvere conflitti interiori o esterni, individuali o collettivi è mettersi in discussione, attraverso il dialogo e la capacità di ascolto. Ed è significativo che il dibattito sul tema Identità si tenga a Taormina, in Sicilia, terra di accoglienza che ha fatto della stratificazione culturale la propria cifra, agendo per definizione quale crocevia di civiltà”.
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