Giulia Siena
PARMA – David Almond, autore di questo libro, è nato a Newcastle e da piccolo amava giocare a calcio nei prati; amava le storie, i libri e amava esplorare la città attraversandone le strade e le piazze. Il protagonista di Klaus e i Ragazzacci – il libro proposto nella collana Leggimi! da Sinnos Editrice – ricorda un po’ David Almond. Questa storia, però, non è narrata da Klaus ma da quello che poi diventerà suo amico, un osservatore attento, un ragazzo schivo che ancora non conosce il coraggio della ribellione e la bellezza della libertà. A capeggiare il gruppetto di “ragazzacci” – come amano chiamarsi – c’è il temibile Joe, capelli lunghi e camicie alla moda, poi ci sono Tonto Mckenna, Dan Digby e i gemelli Fred e Frank Spark e, un giorno, arriva anche Klaus. Continua
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“La proprietà transitiva”: romanzo d’utopia rivoluzionaria. Intervista agli autori, Nelson Martinico e Federico Ligotti
Giulia Siena
PARMA – E’ un argomento affascinante e coinvolgente; una tematica che, ultimamente, sta prendendo piede nella narrativa italiana contemporanea. Stiamo parlando del futuro, ma non uno qualsiasi, bensì un futuro non troppo lontano fatto di scontri, sotterfugi, lotte, drammi, piccole conquiste e grandi silenzi di un’Italia in subbuglio.
La proprietà transitiva, il romanzo scritto a quattro mani da Nelson Martinico (alias Giuseppe Elio Ligotti) e Federico Ligotti (padre e figlio) e pubblicato dalle Edizioni Spartaco, ci catapulta nel 2040. La storia si muove fluida tra la Sicilia – terra di Don Raìsì, l’imprenditore che muove i fili di una tragica commedia in cui i protagonisti, i suoi stessi operai, escono di scena a causa di misteriose “morti bianche” – e Roma. Qui, nella Capitale d’Italia, la situazione è allo sbando: disoccupazione, corruzione, malcontento e cattiva politica sono gli ingredienti di un mix sociale davvero letale. Continua
Emiliano Reali: “Maschio o femmina?” torna Bambi insieme a una manciata di nuove vite
Giulia Siena
ROMA – Partiamo dalla fine. Bambi torna ed è pronta. Ma pronta per cosa, e dove è stata tutto questo tempo? Dopo Se Bambi fosse trans? la protagonista della penna di Emiliano Reali torna con Maschio o femmina? (arriva anche la nuova edizione del precedente romanzo, entrambi pubblicati da Meridiano Zero) e lo fa attraverso un romanzo ricco di vite ed enigmi. Continua
“Capriole”: autobiografia di un’autrice di storie
Giulia Siena
PARMA – Una capriola cambia il punto di vista, cambia il mondo. La capriola è azione, determinazione, presa di coscienza; si va avanti, si va altrove, si cambia. Fino a che saprà fare le capriole, Marina non soffrirà né di malinconia né di gastrite. Capriole e si ricomincia il viaggio. Dai monti di Agordo, tra Belluno e Cortina d’Ampezzo comincia la storia di Marina Girardi. Autrice di storie a fumetti e di canzoni illustrate, Marina ci rende partecipi della sua vita, dei suoi viaggi e delle sue passioni attraverso Capriole, il nuovo volume della collana Gli anni in tasca graphic di Topipittori. Continua
“Il volo del riccio”: la disoccupazione raccontata ai bambini
Giulia Siena
PARMA – Alle volte la fantasia salva. Salva dal silenzio, dai cambiamenti, dal tempo. La fantasia salva spesso da sè stessi. Questo lo impara presto Eugenia, la protagonista de Il volo del riccio, il libro di Agnès de Lestrade (illustrato da Umberto Mischi) pubblicato da biancoenero edizioni nella collana Zoom. Continua
“Anima e amore”, 13 saggi di Hermann Hesse
Giulia Siena
PARMA – Spiritualità e amore si intrecciano, si fondono ed emergono forti e tangibili nella parole di Hermann Hesse che compongono i tredici brevi saggi raccolti in Anima e amore. Recentemente pubblicato in Italia da Piano B edizioni, il volume racchiude pensieri, riflessioni e considerazioni che lo scrittore tedesco diede alle stampe tra gli inizio del Novecento e la fine del primo conflitto mondiale su diverse riviste dell’epoca. Prima del successo di Siddartha, Hermann Hesse cerca di indagare attraverso questi scritti l’origine dell’anima, sospesa tra sonno e ragione, la sua espressione inafferrabile nella quotidiana vita umana. Continua
Topipittori: “Depero e la casa del mago”, l’arte futurista è uno spettacolo per tutti
Giulia Siena
PARMA – Depero e la casa del mago, il libro scritto da Marta Sironi e disegnato da Lucia Pescador, è un vero e proprio spettacolo futurista in cui il giovane lettore viene trascinato per diventare spettatore, musicista, attore, sceneggiatore o suggeritore. Il volume, pubblicato dalla casa editrice Topipittori nella collana PIPPO (Piccola Pinacoteca Portatile) è stato realizzato in collaborazione con il MART e la Casa d’Arte Futurista di Fortunato Depero di Rovereto.
I futuristi furono dei veri e propri maghi; loro, in tempi non sospetti, cominciarono a usare colori e forme per le loro pozioni magiche: qualche triangolo, bulloni d’acciaio, teste fluorescenti e parole inventate… da questi oggetti prendono vita personaggi strambi. Nasce, così, il teatro futurista, il grande spettacolo senza regole né vincoli. Arrivano, poi, le locandine pubblicitarie e le riviste, i quadri, gli spartiti e le mostre . Tutto, in questo momento è arte, arte futurista. Lo sa bene Fortunato Depero che, fin da piccolo, in un piccolo paesino di montagna, disegna e vuole conoscere altri artisti. Comincia a viaggiare e arriva a Roma, conosce i Futuristi ed è subito amore. Pensa, però, che dovrebbe tornare sui suoi monti e continuare lì l’arte futurista: è il 1920 e questo ragazzo cresciuto disegnando fonda la Casa d’Arte Futurista Depero che realizza arazzi e tappeti, giocattoli e vestiti, mobili e scenografie, pitture, pubblicità, libri e riviste. Ma non basta, Fortunato continua a viaggiare: gli oggetti, i colori, i rumori, i luoghi e le forme gli lasciano sempre qualcosa, qualcosa che deve trasporre in arte. Depero continua così a giocare: si fa scenografo e scultore, scrittore, comunicatore, pittore e poeta. Intanto, però, viaggia, accumula sogni, materiali e parole per trasformarli in oggetti reali che donano gioia.
Depero e la casa del mago è l’omaggio della casa editrice Topipittori a un genio dell’arte italiana. La sua vita – tesa alla continua ricerca di stimoli – è stata essa stessa arte senza regole né bugie ma votata alla gioia della creazione e della libertà di espressione. Questa allegria artistica rivive nelle pagine di questo libro, diventando nuova linfa per i giovani lettori. L’arte non ha età.
“La firma del puparo”: vecchie ferite e nuove emozioni nel nuovo, avvincente libro di Roberto Riccardi
Giulia Siena
PARMA – “Portare a termine quel compito era ormai un’ossessione, sapere che il pentito Calabrò si era macchiato le mani di sangue mi aveva spezzato l’animo. Che finisse per affiliarsi alla ‘ndrangheta era un fatto scontato, suo padre ce lo avrebbe infilato a forza, ma che arrivasse a compiere un omicidio era una deriva che non avevo previsto. La scoperta mi trasmetteva una rabbia sorda ed era quella a spingermi, più di qualunque ideale di giustizia”.
Che ruolo ebbe Calabrò, il bambino che scelse di diventare uomo d’onore? E’ un interrogativo a cui Liguori non può e non riesce a essere indifferente. Continua
Anteprima ChronicaLibri: arriva “Ma già prima di giugno”, intrecci di memorie e verità nel racconto di una figlia
Giulia Isaia
ROMA – “Due rette parallele che si incontrano”. Questo sono Ena e Maria Antonia, protagoniste di Ma già prima di giugno, il nuovo romanzo di Patrizia Rinaldi pubblicato da Edizioni E/O e in libreria dal prossimo 13 maggio.
Una figlia, Ena, giunta alla fine della sua vita e impegnata a trovare ordine nei ricordi, reminiscenze di un passato che ricostruisce, a tratti con fatica, complici le sofferenze che non l’hanno lasciata immune. Una madre, Maria Antonia, raccontata da giovane fino al momento della nascita della sua terzogenita, Ena. Continua
“Chiudi gli occhi e guarda”, l’ultima estate da bambino
Giulia Siena
PARMA – “I preparativi per andare al Mare sono più belli dell’essere al Mare. La prima volta a Marina Ligure con la mamma, in quel luglio del ’79, è stata indimenticabile: da allora “Mare” lo scrivo sempre maiuscolo, e i professori precisini ci s’incazzino pure. Ma il meglio è prima: sognare, immaginare, contare i giorni, fare i bagagli”. Siamo nel 1979 e per Corradino, il protagonista di Chiudi gli occhi e guarda (NEO. Edizioni), questo è l’anno delle esplorazioni. Nato dalla penna di Nicola Pezzoli, Corradino è un dodicenne alla scoperta del mondo e delle sue paure attraverso un viaggio che lo porterà al tanto anelato Mare.
Detto così, questo potrebbe risultare un libro qualsiasi: un buon racconto della vita di un ragazzino della provincia italiana sul finire degli anni Settanta; le scoperte, gli amori, gli sfottò, i baci e i giochi che lo faranno diventare grande…ma così non è, o per lo meno non è solo questo. Chiudi gli occhi e guarda è molto più di quello che dice il titolo e che all’apparenza la mia introduzione potrebbe far intuire. Nicola Pezzoli – già autore di Quattro soli a motore (2012) – con questo romanzo ci trascina nella vita di Corradino regalandoci i suoi occhi, per guardare alla stessa maniera. Siamo con lui, con il protagonista e la madre, quel mattino dell’8 luglio a bordo di una 127 beige percorrendo la Milano-Serravalle per giungere, stanchi e un po’ assonnati, a Marina Ligure. Entriamo con loro nella casa degli zii e conosciamo lo zio cieco. Zio Dilvo, dopo le affettuose telefonate alla mamma, ora è dinanzi a noi con i suoi occhi aperti e spenti; un essere umano che per trent’anni ha guardato al mondo e poi, all’improvviso, è caduto in un buio in cui ripercorre il ricordo della vista, con la gioia e l’allegria di chi sa che, nonostante la vista, riesce a vedere ancora benissimo. Il Mare (quello con la emme maiuscola) passa quasi in secondo piano: le storie, le parole, gli incontri e i racconti dello zio Dilvo aprono, per Corradino, un mondo nuovo, un mondo fatto di insegnamenti, curiosità e bellezza. Siamo con lui mentre cresce, mentre si alza con alcuni sogni e torna a letto, la sera, con qualche nuova consapevolezza. A confondere il già confuso adolescente, arriva, poi, Ilaria, cugina grande e fascinosa che, dopo aver catturato i sensi e i pensieri del bambino, va via portando con sé gli zii.
Per Corradino comincia, così, l’estate vera, quella fatta di Mare e salsedine, amici e giochi, un’estate diversa, l’estate che aveva aspettato da anni ma che ora, dopo che lo zio Dilvo aveva svuotato della sua voce le stanze di casa, appariva a Corradino anche un po’ inutile.
Le paure e le esperienze del bambino si susseguono e rincorrono fino alla fine del libro, quando l’inverno, a sorpresa, porta via non soltanto l’estate.
Nicola Pezzoli ha una penna felice e diretta che rende Chiudi gli occhi e guarda non solo il racconto di un’adolescenza, ma anche un libro scanzonato e dolce, irriverente e immediato. Quello che questo libro ha di diverso da un semplice e buon romanzo è tutto merito dell’autore: è il modo di raccontare.