Via del Vento: “Colloquio sentimentale” di Jean Lorrain, satira francese

Giulia Siena
PARMA
Jean Lorrain (scrittore francese nato nel 1855 e deceduto nel 1906) ha attraversato la sua epoca con fascino ed eccentricità. Ha vissuto la Parigi più libertina e ha sperimentato l’arte della parola affinché questa diventasse strumento di percezioni, sentimenti e pulsioni. La scrittura di Jean Lorrain torna in Italia con Colloquio sentimentale e altre prose inedite, il volumetto pubblicato da Via del vento edizioni (curato e tradotto da Angela Calaprice) che propone tre racconti contenuti nella raccolta del 1905, La scuola delle vecchie mogli.

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Arkadia: Valentina Di Cesare, il suo secondo romanzo è un’ottima prova narrativa

Giulia Siena
PARMA
“Solo un po’ di stanchezza negli occhi, lo sguardo inargentato di luna calante, il sorriso un battito in ritardo rispetto agli altri, e poi un’inquietudine lenta, serpentina, trasmessa dagli occhi alle ossa e al respiro, un’ondulazione iterata del pensiero, una specie di aritmia esistenziale”. Bartolo ascolta tutti. Lui c’è sempre, ma in quest’ultimo anno, in questi mesi, è successo qualcosa: i suoi occhi sono distanti, le sue spalle si chiudono arrese, il suo corpo si trascina stanco. Bartolo però non ne parla, lui è un ottimo ascoltatore ma è discreto, anche con i suoi amici. Non vuole dare preoccupazioni, non vuole esternare la sua decisione.

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Rizzoli: “La Luna di Oriana” di Oriana Fallaci

Daniela Distefano
CATANIA
– “Parlammo di tante cose, quel giorno, e naturalmente parlammo della Luna. “Sì, ci credo che a Roma si entusiasmino più che a New York per un volo spaziale. In Europa il viaggio alla Luna ha qualcosa di magico, di miracoloso. O dovrei dire mistico? Sì, mistico è la parola giusta: quel viaggio vi sembra impossibile e anziché su un piano razionale lo accettate con un atto di fede. Lo vedete insomma in modo religioso e vi irrita il nostro distacco, la nostra freddezza. Il fatto è che noi siamo troppo abituati alla tecnologia, e la fiaba ci sfugge.(..) Forse abbiamo perso ogni romanticismo, ogni senso della poesia”. – “Alan Bean: un mistico che dipinge razzi”

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MdS: “Colpo di scena”, il racconto nel racconto dal sapore cinematografico

Giulia Siena
ROMA
– Roberto si racconta; la sua vita va per immagini. Tutto è stato un succedersi di fotogrammi, felici e meno. Nella sua storia il cinema è ovunque. La sua passione per i film, ai quali fu iniziato dalla mamma, è diventato un mestiere: difficile, chiacchierato. Ora è un critico cinematografico che ha messo in tasca la propria laurea in Filosofia e si è fatto osservatore. Ora, soprattutto, è un padre al capezzale del figlio. E da lì aggiunge tasselli di ricordi ai giorni che ha vissuto; al suo racconto si mescolano quelli che ha scritto negli anni, tutti calati in buio atavico, tutti intrisi di horror e sangue. E’ la prima volta che quegli scritti escono dalle loro intime pagine e raggiungono l’orecchio di Stefano, cercano disperatamente la sua attenzione, un suo cenno. Roberto attende un colpo di scena; ed è da qui che prende il nome il libro di Andrea Guglielmino pubblicato da MdS Editore.

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“Quando arrivi, chiama”: la vita cambia in un giorno

Giulia Siena
PARMA
Anna Mittone, scrittrice e sceneggiatrice per la televisione, torna alla narrativa con Quando arrivi, chiama (pubblicato lo scorso giugno da Mondadori). Il romanzo si incentra sulla figura di una donna, Silvia, che all’improvviso deve fare i conti con l’imprevisto; e mentre tutto potrebbe andare distrutto vive la passione e lo struggimento, il dolore della fine e il dolce sapore di qualcosa che comincia.

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Aria d’estate in casa Biancoenero Edizioni: “Agente 008 Missione vacanze”

Giulia Siena
PARMA
– Se cercate una storia breve, divertente e piena di colpi di scena siete sulla giusta pagina: oggi parliamo di Agente 008 Missione vacanze. L’autore del libro, pubblicato nella collana Mini Zoom della casa editrice romana Biancoenero, è Daniele Movarelli, mentre le illustrazioni sono affidate a Umberto Mischi.

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Rubbettino: “La pozza del Felice” di Fabio Andina

Daniela Distefano
CATANIA
“E’ lui che bussa e mi sveglia. Non sono
nemmeno le cinque e mezza. Scendo le scale e apro la
porta e lo vedo lì nel buio sotto ad un ombrello. Braghette
corte, camicia sbottonata, scalzo. Entra un’aria fredda e
piove. Mi vesto ed esco. Ad un chiodo piantato nel muro
qui fuori c’è appeso il termometro regalatomi dalla
Vittorina. Cinque gradi. Non è mica così freddo, mi dico.
Sarà che non sono abituato a svegliarmi tanto presto.
Ieri avevo incontrato il Felice qui fuori
dalla mia baita in un pomeriggio di sole, sulle cime delle
montagne si addensavano le prime nuvole grigie che
avrebbero poi oscurato il cielo ancora prima del tramonto.
Stavo dando l’impregnante alla porta della legnaia, era
passato vestito uguale e sempre a piedi nudi e con un
sacchetto di plastica pieno di cachi. Avevamo scambiato
due parole poi gli avevo chiesto se potevo seguirlo nelle sue
giornate. Per vivere un po’ come fa lui”.

Siamo a Leontica, “una frazione – recita Wikipedia – di 351 abitanti del comune svizzero di Acquarossa, nel Canton Ticino (distretto di Blenio)”. Il narratore abita da un anno nella baita di famiglia, “fuggito dalla città”. Lì vicino vive il vecchio Felice, spirito indipendente assorbito dalla sacralità di ogni giorno, e grondante vitalità alla veneranda età dei novant’anni.

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Graphe.it edizioni: “Compito per domani” di Nicolae Dabija (traduzione di Olga Irimciuc)

Daniela Distefano
CATANIA
“Quando superammo l’alta recinzione dell’orfanotrofio, lo sconosciuto mi disse che il suo nome era Mihai Ulmu: fu così che conobbi mio padre.Tutto quello che c’è in queste pagine mi è stato raccontato da lui. Ero desideroso di far conoscere questa storia anche ad altri perché – queste erano esattamente le sue parole – “era un dovere per colui che era sceso all’Inferno per poi risalirne, raccontare quanto aveva visto”.

A Poiana, piccolo villaggio romeno, i soldati di Stalin fanno irruzione – una mattina del 1940 – e arrestano in classe il giovane insegnante Mihai, spedendolo in Siberia. Maria, alunna segretamente innamorata di lui, si mette in viaggio per cercarlo e confessargli i suoi sentimenti.

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Graphe.it: “L’arte di fare il cattivo”, saggio sull’origine e le metamorfosi dell’Orco

Giulia Siena
PARMA
“Orcus è parola latina, con la quale nel mondo romano antico s’indicava genericamente la morte, ma insieme anche una divinità e il luogo dove abitano i defunti.
Trasferitosi dagl’inferi pagani, dove era sinonimo di spavento, l’Orco presso di noi già da tempo ha trovato alloggio nelle fiabe dove mena vita per lo più tranquilla in luoghi remoti o solitari”.

L’Orco, nell’immaginario comune, è una figura onnipresente ma – fisicamente – sempre un po’ nebulosa.

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NEO: “Genesi 3.0” di una realtà grottesca

Giulia Siena
PARMA
Genesi 3.0 di Angelo Calvisi (NEO) è una favola nera ambientata in un lontano videogioco dalle tinte fosche. Siamo in nessun luogo e siamo nella campagna più selvaggia e amara. Siamo in una realtà scarna, assurda e grottesca. Siamo in un mondo vuoto in cui si costruiscono muri. Siamo tra la banalità della povertà e l’arguzia della lotta. Siamo nella durezza della vita, nel dolore del rifiuto e nel disincanto dell’accettazione. Siamo tra le pagine di un romanzo, accanto a Simon. Eppure quello che era non è più; Simon sembra averlo imparato. Dopo aver vissuto quasi come un nomade tra un capanno e una casa spoglia fuori dal tempo e dalla civiltà deve tornare nella Capitale.

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