Giulia Siena
ROMA – “E aveva passato in rassegna il suo abbigliamento, con l’occhio esperto di chi di abiti femminili se ne intende. Quello di Nina era di una semplicità disarmante. Un vestitino di garza bianca che arrivava poco sopra il ginocchio e lasciava scoperte le spalle. Un qualcosa di svolazzante nel taglio della gonna, il tessuto inconsistente, quasi etereo, di un candore perfetto, conferivano alla sua figura un tocco deliziosi di leggerezza e femminilità”. Rivelazione, visione, disvelamento. E’ questo quello a cui assiste Raùl Ortega all’aeroporto di Napoli in una banale mattina d’estate. In questo momento la sua vita è a un punto fermo. Raùl deve decidersi: ha trentatrè anni e se vuole sfondare nel mondo della moda deve darsi da fare seriamente, non bastano più i suoi natali, non basta più fare la spola tra il passato e la classicità di Napoli e la creatività e il genio di Barcellona. Se la sua anima è così divisa ora deve trovare una strada, una sua strada. E quella che incrocia aspettando il volo da Capodichino non è solamente una nuova rotta. Raùl in questo momento incrocia Nina, “Solo Nina”. Comincia così l’omonimo romanzo di Rosalia Catapano, medico napoletano che da qualche anno si dedica – con ottimi risultati – all’attività letteraria. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Homo Scrivens, è l’incontro tra un uomo e una donna in un momento qualsiasi. Per loro, però, questo momento è cruciale: entrambi aspettano qualcosa, sono in attesa di partire, ma il viaggio vero è la vita. Da una parte Raùl, la sua anima fragile e le tante aspettative, dall’altra Nina, “solo Nina”, la donna che viaggia per incontrare l’affetto delle sue amiche e aspetta quell’amore che non le faccia più sentire il grande vuoto lasciato dalla sua famiglia. Tra loro un trolley, punto d’incontro del loro futuro sentirsi.
Arrivati a destinazione Raùl deve creare, soddisfare le aspettative della vulcanica zia Blanca e dare vita ad abiti che lascino il segno. Ma nella sua mente ora c’è il ricordo della ragazza dell’aeroporto. Semplice, femminile, graziosa, gioiosa e malinconica; Nina, solo Nina. Lei, Nina, a Barcellona abbraccia le sue amiche e cerca di dimenticare Vincenzo, l’ennesimo errore sentimentale. Lei, non pensa minimamente che il ragazzo serioso e affidabile a cui ha lasciato il suo trolley per scappare alla toilette prima di partire sia rimasto così ammaliato da lei. Non lo sa. Non può saperlo. Ma lui ha qualcosa di lei, il suo numero di telefono e ha qualcosa che lei gli ha lasciato, l’ispirazione.
Una storia di vita, amore – probabile – cambiamento, coincidenze e speranze. “Solo Nina” è questo, anche questo, insieme a un grandioso affresco di vita quotidiana, con personaggi, errori e contrattempi che cambiano il nostro vissuto, e di conseguenza, la nostra vita.
Rosalia Catapano ha il merito di lasciarci, a ogni pagina, con l’emozione in gola e la curiosità negli occhi, creando quella silenziosa e quasi inconscia consapevolezza che le attese, le coincidenze e le speranze danno vita al nostro cammino quotidiano.