ROMA – “La cucina è una bricconecella; spesso e volentieri fa disperare; ma dà anche piacere perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.” Diede inizio così, Pellegrino Artusi, alla rivoluzione della cucina italiana. Era il 1891 quando il cuoco di Forlimpopoli intraprese un ambizioso progetto gastronomico e linguistico che racchiudeva 475 ricette e molti suggerimenti sull’igiene domestica. “La scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene. Manuale pratico per le famiglie” venne stampato in 1000 copie e si perfezionò nel ventennio successivo, il “ventennio artusiano”, fino a diventare il libro più longevo dell’editoria italiana. A 100 anni dalla morte del celebre chef, Giunti in collaborazione con Casa Artusi e il comune di Forlimpopoli, ripropone la prima edizione de “La scienza in cucina”. 464 pagine di ricette, storia e vita di Artusi si arricchisono dei contributi di Giovanna Frosini, Massimo Bottura, Massimo Montanari e Alberto Capatti.
Un volume unico, testimone moderno di una passione antica, splendido nella sua veste grafica originale.
“Diffidate dai libri che trattano di quest’arte; sono la maggior parte fallaci o incomprensibili[…]”