Giulia Siena
PARMA – Le storie servono a farci trovare il filo dell’oggi; se nel presente esiste qualcosa – di bello o di brutto che sia – è perché da qualche parte, in qualche luogo e per qualche motivo, ebbe inizio. Tutto inizia, e tutto finisce. Anche i giochi hanno una storia, un motivo per diventare diletto e sopravvivere ai bisogni o alle mode. Anna Vivarelli in Storie per gioco, illustrato da Andrea Rivola e pubblicato da Parapiglia Edizioni, dà vita a dieci racconti attorno ad altrettanti giochi spesso dimenticati. Continua
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