Giulio Gasperini
AOSTA – Il terremoto che colpisce Teheran non è soltanto un evento fisico, geologico; nel romanzo Non ti preoccupare della scrittrice Mahsa Mohebali (edito in Italia da Ponte33) è metafora di un cambiamento repentino e devastante che sta per colpire la società iraniana, in un momento storico sospeso pericolosamente tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro, tra potere e società civile, tra adulti e giovani alla ricerca di un nuovo orizzonte.
Arriva il terremoto, dunque, a Teheran, e le scene sono quelle consuete, del panico che ti spinge in strada e dello smarrimento che ti fa stipare la macchina all’inverosimile di oggetti decidendo di partire per chissà dove, come se stare in città fosse più pericoloso che rifugiarsi nelle campagne. Continua
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