Marianna Abbate
ROMA – Sensualità e mistero, le parole chiave di questo romanzo, che segna i debutto narrativo di Michela Vanon Alliata, già affermata saggista e docente di letteratura inglese a Venezia. L’autrice s’ingarbuglia in una vicenda decisamente contorta, ma riesce a districarsi bene tra ricordi, lettere e rivelazioni- tenendo le fila della vicenda. Il tutto nasce dal ritrovamento del carteggio di uno psicanalista con la sua paziente. Lettere che di una vita passata che è proprio il figlio della donna a ritrovare; incuriosito e toccato dal loro contenuto decide di incontrarne l’autore.
Una storia tormentata, con un epilogo tragico- che fa da sfondo e da spunto per l’evolversi narrativo. Flashback e attualità si susseguono, si rincorrono e a volte combaciano.
I personaggi sono disegnati linearmente. Nulla è lasciato a caso: le scelte, i sentimenti e le trasformazioni, sono conseguenti alla vita. Bisogna solo incastrare bene i pezzi del puzzle che la compongono. Ma ci vuole pazienza- questo puzzle nasconde l’ultimo pezzo tra le pagine finali, rendendo la lettura affascinante e avvincente.
Una prova riuscita, questo primo romanzo, edito da Pendragon.