Youtube: Tra carta e pellicola, venite con noi per scoprire”La paura non può dormire”

Giulia Siena
PARMA
Herta Muller nasce nel 1953 in un villaggio di lingua tedesca al confine tra Serbia, Romania e Ungheria. Esordisce nel 1982, ma è il 1987 quando è costretta a emigrare a Berlino, dove tuttora vive. Il mondo la conosce – più approfonditamente – dal 2009 quando vince il Premio Nobel per la Letteratura.
La paura non può dormire. Riflessioni sulla violenza del secolo scorso (Feltrinelli) è il libro con il quale diamo avvio al sodalizio tra letteratura e cinema nella nostra rubrica Tra carta e pellicola, nata dalla collaborazione di Giulia Siena e Cristiano Bacchieri per il nostro canale Youtube.

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Il Seme Bianco: “Il quaderno del fato” di Edoardo Guerrini

Daniela Distefano
CATANIA
– Franco è rappresentante di apparecchiature mediche, ha una moglie che adora ma che non sa valorizzare, e una passione per i viaggi, per l’esotismo, con molta inclinazione spontanea verso l’ignoto, i rischi, la pericolosità. Franco ha dei vicini di “pianerottolo” speciali, Adil ( ingegnere) e Ayisha, residenti a Torino da una vita, e genitori di Ahmed e Jamila. I destini di questi personaggi piuttosto ordinari si intrecciano ad un certo punto. Ed Edoardo Guerrini, autore di questo ficcante romanzo – Il quaderno del fato (Il Seme Bianco), – pare essersi divertito un mondo a descriverne le debolezze, le modalità con le quali si prodigano a svelare un enigma forse cruciale per l’umanità.

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Sjoerd Kuyper, “Hotel Grande A”: la voce di chi cresce

Giulia Siena
PARMA
Hotel Grande A. A come amore, affetti, avventura, A come una parola ancora tutta da scrivere. Eppure le lettere dell’insegna di questa struttura turistica sulle spiagge del Mare del Nord dovrebbero rimandare alla tranquillità e all’ozio, ma anch’esse, come Kos e la sua famiglia, stanno vivendo un momento difficile. Kos, il personaggio della penna di Sjoerd Kuyper – celebre e pluripremiato scrittore olandese -, ha vinto il campionato e ha buone possibilità di sfondare nel calcio, ma suo padre ha appena avuto un infarto.

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“Scrivere per Amore”, da Premio Letterario a Festival per celebrare l’amore per i libri

VERONA – L’amore vissuto e quello virtuale, l’amore platonico, quello sentimentale e quello carnale, la passione, l’innamoramento e la follia amorosa, l’amore coniugale e il dramma familiare: da 23 edizioni il Premio letterario internazionale Scrivere per Amore racconta a Verona la forza e la complessità del legame amoroso nella città dell’amore, Verona. Il premio è ideato e promosso dal Club di Giulietta che da anni cura il mito shakespeariano e il fenomeno epistolare delle lettere a Giulietta: «Proprio qui, dove da sempre si narra la storia degli amanti più famosi della letteratura – afferma la presidente Giovanna Tamassia – nasce un festival dedicato alla scrittura per amore nelle sue più varie declinazioni». Uno slancio che si è rafforzato incrociando il percorso con Fondazione Pordenonelegge che negli ultimi anni ha alimentato di ulteriori contenuti l’indagine appassionata intorno al tema amoroso.

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A Monfalcone arriva GEOgrafie

MONFALCONE – È conto alla rovescia per la prima edizione di GEOgrafie Festival. Scrivere la terra, leggere la terra, un progetto del Comune di Monfalcone con Fondazione Pordenonelegge e con la partnershp di Fincantieri: a cinque giorni, dal 2 al 6 ottobre nel centro storico della città con le parole dei libri e dei loro autori, con i piccoli editori, i librai, le scuole, le associazioni più attive.

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Scarabocchi, il mio primo festival. La seconda edizione a Novara dal 20 al 22 settembre

NOVARA – Tre giorni di laboratori, performance e incontri, preceduti da workshop nelle scuole della città, pensati per indagare un gesto semplice e schietto, ma pieno di significati inattesi: lo scarabocchio. È Scarabocchi. Il mio primo festival, dal 20 al 22 settembre a Novara, indagine fantasiosa, poetica e creativa, su quel segno libero, indipendente e spontaneo che sfugge al controllo della mente.

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Novità Fazi: “L’anno nuovo”, due storie per un unico romanzo

Giulia Siena
PARMA
“Ho pensato che dimenticare fosse una benedizione”. Hanning non lo sa, ma tutto spinge verso Lanzarote; guarda gli annunci delle case con avidità, “come se stesse cercando una casa in particolare. […] Infinite terrazze verso le infinite direzioni del cielo. Tutt’intorno panorama, vista, orizzonte. Vulcani, cielo, mare. Passandovi accanto Henning sonda quelle tenute con lo sguardo. Intuisce come deve essere vivere lì. La felicità, il trionfo, la grandiosità”. Allora prenota una casa vacanze lì, a Lanzarote, per due settimane. Ed è lì che con Theresa e i bambini trascorrerà Natale e accoglierà l’anno nuovo. L’anno nuovo, infatti, è il titolo del nuovo romanzo di Juli Zeh pubblicato da Fazi Editore.

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Stefano Sgambati, con “La bambina ovunque” c’è la nascita di un padre

Giulia Siena
PARMA – La bambina ovunque: nei giorni tutti uguali, nella monotematicità dei discorsi, nelle ansie di una vita appena nata, nelle serate in casa e nei sorrisi di quella gioia troppo grande. Prima di essere “la bambina ovunque” un figlio è un sogno, un pensiero, una speranza e alle volte ci si chiede se si possa essere portati ad accudire e crescere una creatura, a educarla e condurla nel mondo. Ma Stefano Sgambati nel suo romanzo La bambina ovunque (Mondadori) non vuole raccontare solo questo; il punto di vista dell’autore è quello di un padre che analizza l’emotività di tutti i personaggi coinvolti sulla scena di una nuova famiglia che cresce. Un personaggio nuovo, in questa querelle tra attese e gioia straripante, è quella del padre. Il padre è sempre in ombra, il padre non è la madre, non ha il suo corpo invaso e modificato, non subisce le nausee e i dolori, non si sveglia nel cuore della notte per correre in bagno. Al padre non si rivolgono tante domande, se non le solite: come va, come si sente, quanto manca.
Eppure il padre nasce con il suo stesso figlio, ma le proprie perplessità si preannunciano per tempo. Quello di Stefano Sgambati in La bambina ovunque è il tentativo – riuscito – di dare forma alla sua emozione e trovare un riparo per il senso di inadeguatezza e per quelle ansie, le lunghe attese. Continua

HarperCollins: “La saggezza del bradipo. Scopri il tuo animo bradiposo e goditi la vita!” di Jennifer McCartney

Daniela Distefano
CATANIA“Non agitarti. Fai con calma. Rilassati. Prenditi un momento per te. Siamo costantemente bombardati da inviti alla calma. Alla lentezza. Alla consapevolezza. E a ragione. La scienza ha dimostrato che rallentare un po’ il ritmo comporta una gran quantità di vantaggi, non ultimi un aiuto nella gestione della fibromialgia (dolore cronico), l’aumento della felicità e la conseguente diminuizione del livello di stress. Eppure sembrare pigri è un peccato capitale nella nostra società iperstimolata”.

Jennifer McCartney è autrice di numerosi libri tra cui un saggio bestseller contro l’imperante mania del riordino, a lungo in vetta alla classifica del New York Times. Scrive anche per The Atlantic, Vice, Teen Vogue e BBC Radio 4, con il volumetto La saggezza del bradipo (HarperCollins, traduzione di Claudia Lionetti) si propone di tracciare un diagramma sul modo migliore per affrontare stress e altre idiosincrasie della nostra odierna società. Continua

Bonfirraro: “Guido e il bandolo della matassa. Storie di un postino” di Romolo Giacani

Daniela Distefano
CATANIA“Il giorno dopo decisero di fare un giro per il centro della città. Fino all’ora di pranzo erano liberi, l’appuntamento con Fuente era proprio lì in albergo, quindi decisero di non allontanarsi molto, ma entrambi volevano vedere la famosa Plaza de Mayo, che non era molto distante. Come gli spiegò Littorio, che cercava in qualche modo di fare da Cicerone, pur non ricordandosi più di tanto, quella piazza era stata testimone di molti fatti salienti della storia dell’Argentina: l’ascesa di Peron, le mamme dei Desaparecidos, fino ai recenti disordini causati dalla grave crisi economica scoppiata proprio pochi mesi prima e che aveva portato il paese sull’orlo della bancarotta”.

Partiamo dal plot. Guido Civitani è un postino, o meglio, uno sportellista, che d’un tratto viene investito da un tir di eventi: il trasferimento voluto dalla Direzione generale e un viaggio dall’altra parte del mondo. Continua