Giulio Gasperini
AOSTA – Il Natale se lo vivono tutti (o quasi) come il giorno più “buono” dell’anno: quello dove si fanno sorrisi, dove si diventa gentili, dove si pensa di poter rimediare ai giorni che son venuti prima e a quelli che poi verranno dopo. A costo di diventare ipocrisia. Quello che non manca in questa raccolta di racconti di Manuela Zucchi, intitolata “Cattivissimo Natale” e edita da L’Iguana Editrice, sono proprio l’ipocrisia, la finzione, la maschera.
Sono racconti, quelli della Zucchi, diretti, senza censure, fulminanti e sorprendenti. Spesso, la Zucchi assume il punto di vista del personaggio, si trasforma in lui e dipana la storia con un io narrante che pare guardare anche con ironia al lettore, pare prendersi un po’ gioco di lui. Sono personaggi forti, quelli che descrive la Zucchi; personaggi ben descritti con poche pennellate ed essenziali pensieri. Sono tutti portatori di storie che possono parere ordinarie ma che in definitiva rappresentano l’ordinarietà che costituisce la quotidianità: e la quotidianità è un patrimonio condiviso da tutti, allo stesso modo.
Al Natale si affidano altri tipi di racconti, di narrazioni. Il pensiero, alla parola Natale, corre subito a testi capitali e immortali, che hanno insegnato (e continuano a insegnare) a generazioni di bambini. E va bene così: il Natale è come una riserva protetta, un luogo di illusioni permesse e di sogni ancora tenuti in piedi. La Zucchi non si preoccupa di tutto questo. O meglio, lo so ma dà valore ad altro, cercando al di là della facciata le motivazioni profonde, le vite vere, trasformano il Natale per quello che in realtà è: un giorno come un altro. Senza smarrire però una certa poesia, la profondità dell’esplorazione di una condizione umana che, di sicuro, non si modifica e non si sconvolge, per un solo giorno di feste e bagordi la cui memoria è oramai persa e svilita.
In realtà, il Natale in questi racconti è quasi puramente decorativo: il riferimento a un regalo distratto, a un trascurato albero decorato, a un frettoloso viavai non meglio definito di persone è un’informazione che finisce per stridere ancora di più con il contenuto del testo e sottolinea la distanza che esiste, così, tra significato vero e significato apparente: tra quello, ovvero, che parrebbe all’inizio, a una prima lettura appena iniziata, a quella che, invero, sarà la svolta, la deriva, la decisione a rivoluzionare ogni vita e ogni strategia.
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10 Libri per Natale, letture da mettere sotto l’albero
Alessia Sità
ROMA – A Natale, fra i miei numerosi regali, non può mai mancare anche un buon libro. Se siete a corto di idee o se state cercando qualche buon consiglio di lettura per il nuovo anno, vi propongo alcuni libri che mi hanno accompagnata in diverse fasi della mia vita. Tanti auguri di buone feste e buona lettura a tutti.
1) La meraviglia delle piccole cose di Dawn French
2) Rinascere per caso di Marco Santochi
3) Innamorarsi a Manhattan di Kate Parker
4) Le nonne di Doris Lessing
5) Ferito a morte di Raffaele La Capria
6) Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg
7) Altre prove di risposta di Erri de Luca
8 ) Il piccolo principe di Antoine de Saint -Exupéry
9) Cento sonetti d’amore di Pablo Neruda
10) Scacco a Dio di Roberto Vecchioni