Giulia Siena
ROMA – “Ma il mare è ancora un fiume e i continenti isole, e gli uccelli non hanno mai smesso di parlare. La verità è che la terra è divisa in padroni e schiavi e che si può essere schiavi anche senza saperlo. Zumbi, lui scelse la libertà dal primo giorno di vita”. Le storie degli emigranti e dei rifugiati si somigliano tutte, si somigliano tutte da secoli. Da quando i bianchi e i neri si fronteggiarono per un pezzo di terra o per la propria libertà; da quando qualcuno, con la forza, stabilì chi doveva essere il padrone e chi lo schiavo. Da allora, quasi senza sorprese, le storie di fuga e disperazione hanno la stessa matrice e lo stesso svolgimento. Paura, consapevolezza, orgoglio, scontri, fughe e diniego sono alla base di ogni piccola lotta per essere, per esistere. In qualche tempo, in qualche luogo. Continua
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