Storie ad Acquerello, 25 workshop dedicati all’illustrazione

28 e 29 settembre: la quarta edizione si sposta al Castello di Clanezzo

25 artisti per 25 workshop dedicati alla nobile tecnica dell’acquerello attraverso l’illustrazione. Sabato 28 e domenica 29 settembre torna Storie ad Acquerello – Festival d’illustrazione che, dopo il grande successo delle prime tre edizioni a Bergamo, per l’edizione 2024 si sposta in provincia, nel maestoso Castello di Clanezzo. Edificato tra il ‘900 e il 1100, il Castello di Clanezzo offre un contesto fatto di ampi spazi esterni e numerose sale interne decorate con affreschi affascinanti. Uno sfondo perfetto per celebrare la delicatezza e la magia dell’acquerello, dove troverà spazio il ricco programma della quarta edizione: venticinque gli artisti attesi per altrettanti workshop, quattro mostre, cinque demo e un’estesa area dove alcune delle aziende più importanti del settore presenteranno tutte le loro novità.

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Artefestival, tutta la magia dell’acquerello

Un week end di colori e incontri

Silvia Boselli

BERGAMO – Dopo il grande successo della prima edizione, il 23, 24 e 25 settembre torna Storie ad Acquerello – Artefestival Bergamo.
Luminosa, immateriale, fluida, leggera: l’acquerello è tecnica nobile e ancora poco conosciuta, perfetta per le avanguardie, capace di liberare il gesto per sviluppare le infinite possibilità del colore, ideale complemento visivo di libri e racconti. “L’acquerello emana luce e permette di sperimentare: è uno strumento di narrazione nelle mani dell’artista, che rende possibile il racconto di storie attraverso l’uso di due elementi, l’acqua e il colore. È un gesto semplice ma capace di produrre immagini potenti, in grado di catturare fantasia e reale, astrazione e concretezza. Non è un caso se la prima opera astratta è un acquerello di Kandinskij. E non è un caso se, dipingendo con i colori ad acqua, Rothko vede per la prima volta sciogliersi le sue figure in campi di colore.

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Sinnos porta in Italia la famiglia svedese che ha conquistato il mondo

La famiglia Sgraffignoni: avventure e furti ad alta leggibilità

Giulia Siena
PARMA
– Arriva in Italia La famiglia Sgraffignoni, la celebre serie svedese scritta da Anders Sparring con le illustrazioni di Per Gustavsson. Dopo aver girato il mondo – è già stata tradotta in undici lingue – approda sugli scaffali delle nostre librerie grazie allo scouting e alla lungimiranza di Sinnos. I primi due libri della serie – Il furto di compleanno e Il diamante d’oro – ci presentano la simpaticissima famiglia Sgraffignoni: il cane Sbirro, papà Mariolo, mamma Fia, la piccola Criminale (per tutti Ale) e il coraggiosissimo Fausto.

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Pulci Volanti: un albo contro la paura

Pezzetta e Barghigiani in “Come soli segreti”

Come soli segreti è la storia di un’amicizia che va oltre qualsiasi paura. Con le parole di Cristiana Pezzetta e le illustrazioni di Anita Barghigiani, l’albo è stato pubblicato nei mesi scorsi dalla giovane e attenta casa editrice Pulci Volanti. La storia si dipana tra le strade di una città distrutta, in mezzo ad avanzi di case in cui si corre a perdifiato; Jamal e Frida, tra le macerie e i ruderi, riescono a custodire un loro personalissimo spazio allestito con cura e arricchito dalla complicità, l’attenzione e il coraggio.

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Alfabeto di Quarantena

Le parole: alfabeto di quarantena, G – gioia

Giulia Siena
PARMA
– Sembra che la normalità stia facendo capolino nelle nostre vite. Timidamente abbiamo ricominciato (per chi aveva dovuto smettere) a mettere il naso fuori da casa – ma dentro la mascherina- , riprogettare la quotidianità e le occasioni sociali. Abbiamo dovuto archiviare le titubanze e rimodulare le nostre abitudini in base alle esigenze dell’oggi. Quell’oggi che abbiamo atteso tra paure e consapevolezze ora è qui; ora possiamo tornare a guardarci, a sorridere insieme, a raccontarci i tanti progetti che abbiamo accantonato, le piccole conquiste, le ricette riuscite, le paure e tutti i film che siamo (o non siamo) riusciti a vedere.

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Notes: arriva “Rosa dai capelli al vento”

Giulia Siena
PARMA
– “Sono Rosa dai capelli al vento, come mi chiama il nonno e il vento si trasforma sempre, di minuto in minuto, ed è anche per questo che mi piace. Cambia e fa mutare la forma delle nuvole, il colore del cielo e quello delle foglie degli alberi, rende diversa la luce sulle strade e nella tua camera. E’ imprevedibile. A me piacerebbe essere come lui”.
Loredana Frescura e Marco Tomatis compongono una storia di libertà, bellezza e determinazione. Rosa, la protagonista del loro racconto, è una bambina testarda e libera, specchio di una natura allegra e caparbia.

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Biancoenero: “Processo al Lupo”, il nuovo albo illustrato di Stéphan Henrich

Giulia Siena
PARMA
“Silenzio o faccio sgombrare l’aula”, tuona il Giudice. “Lei si chiama Bernardo Lupo ed è nato lo scorso inverno nel bosco Oscuro”.
“Sì, signor Giudice”.
“Lei è accusato di aver ucciso un agnello!”.

Nell’aula di tribunale si avverte una certa tensione; il pubblico rumoreggia, commenta sorpreso con versi e schiamazzi proprio perché molto preso dalla vicenda. L’imputato è Bernardo Lupo, “il lupetto più amabile e affettuoso che una mamma possa desiderare”, ma che ha commesso un grave reato, ha mangiato un agnello. Aveva fame, si giustifica il Lupo.

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Juan Arjona, “A volte mi annoio”: indossare i panni degli altri per accettare se stessi

Giulia Siena
PARMA – Tanti volti, tante età, tanti colori, tante forme, tante espressioni e tante storie. La copertina di A volte mi annoio, il libro Juan Arjona, illustrato da Enrique Quevedo e tradotto da Rossella Michienzi per Coccole Books è un elogio alla diversità. La noia, infatti, non è altro che un espediente per poter indossare tutte le facce che si vuole, senza essere rimproverati o giudicati. “A volte mi annoio e faccio le facce. Se faccio la faccia da papera, sembro una papera, me lo dicono tutti: «Sembra una papera! Faccia da papera! Faccia da papera!» E non mi interessa, perché sono una papera fantastica: nuoto nello stagno, mi immergo, pesco… Insomma, quello che fa una papera”. Un gioco di crescita e immedesimazione che i bambini sono abituati a fare con la loro innata spontaneità. Un gioco che promuove – involontariamente ma necessariamente – la diversità e sviluppa l’empatia. Indossare la maschera invisibile e fare le facce è svincolarsi dal proprio ruolo e vestire i panni dell’altro, vivere le sue emozioni, provare le sue gioie, avere i suoi talenti, apprezzare i punti forti e accettare quelli deboli. Continua

Biancoenero Edizioni: “AGO Storia di un capitano”, crescita di una passione e del talento

Giulia Siena
PARMA – Agostino Di Bartolomei, per tutti Ago, aveva un sorriso timido e buono. Cominciò a calciare i primi palloni nell’oratorio sotto casa, a Tor Marancia, in una Roma di fine anni Sessanta. La città si stava espandendo, tutto stava cambiando attorno al giovane Ago che cominciava ad appassionarsi al calcio. E mentre tutti volevano fare l’attaccante, lui no; Agostino voleva stare in mezzo al campo e smistare la palla. La sua tecnica era buona e i suoi passaggi eleganti. Il suo gioco cominciò ad attrarre la curiosità di un signore che lo osservava da bordo campo; riconobbe il talento di Agostino e lo portò in un campo vero. Da qui inizia la storia di Agostino di Bartolomei, Ago per la curva Sud, capitano della Roma dello scudetto stagione 1982/1983.

AGO, Storia di un capitano è il racconto nato dalle parole di Giulia Franchi – da sempre tifosa romanista e cresciuta con il mito di Ago, il calciatore leale e generoso – e illustrato da Massimiliano di Lauro. Continua

NPE: “Pescabolario”. Un vero falso manuale di pesca, con tanto di lemmi, bigattini e tutto il resto.

Daniela Distefano
CATANIA Andrea Bersani, classe 1955, vive e lavora a Bologna.
Dopo aver conseguito la maturità in Arte Applicata (Decorazione Pittorica) presso l’ISAB, ha insegnato per un breve periodo. Dal 1975 si occupa di comunicazione visiva, come grafico, pubblicitario, disegnatore
(sue le campagne illustrate per Mandarina Duck ed il marchio dei Cantieri Nautici Ferretti). Autore satirico e artista visuale, ha sempre avuto una fortissima propensione per l’ironia grafica, in tutte le sue declinazioni, hobby che lo ha portato nel tempo, non solo a produrre per diletto, e ricerca personale, ma anche a pubblicare.

Nel volume illustrato Pescabolario, edito da NPE, Bersani getta la rete della curiosità e della fantasia umoristica per catturare l’attenzione del lettore avido di chicche. Si sorride, ci si emoziona anche, si intraprende il cammino di una passione che può diventare ragione di tempo libero sgombro da preoccupazioni. Continua