Giulia Siena
PARMA – Grazia Deledda. Il luoghi gli amori le opere (Avagliano) si apre su una biblioteca di famiglia a Calcutta. A sfogliare le pagine di quei libri provenienti da tutto il mondo è Amitav Ghosh, scrittore indiano che da bambino si imbatte in un libro della Premio Nobel Grazia Deledda. Da qui Rossana Dedola – attraverso l’analisi di 86 tra lettere e cartoline inedite ritrovate presso biblioteche europee – comincia l’escursione nella vita e nelle opere dell’autrice nuorese. “La bambina nuova” nasce in una famiglia di possidenti terrieri il 27 settembre del 1871 e viene battezzata, secondo il rito tradizionale sardo, con il nome di Grazia Maria Cosima Damiana. La piccola processione aperta dai bambini con il cero porta Grazia, la nuova arrivata, tra le strade di Nuoro verso la Chiesa. Qui si celebra “l’iniziazione” della bambina ai riti di questa terra, una gestualità che di cristiano conserva solo la purificazione dell’anima. Le parole di augurio, le movenze e le gerarchie saranno parte integrante dei ricordi e degli scritti della giovane Grazia. Continua
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