Giulia Siena
PARMA – “Ho deciso di scriverti tutte le volte che posso, da oggi fino a Natale”. Una lettera accorata, lunga e minuziosa, quotidiana e semplice: le parole di Giosuè Pindari – protagonista di Se mi tornassi questa sera accanto, il nuovo romanzo di Carmen Pellegrino (Giunti) – sono un’ancora verso la terraferma, verso l’amore per sua figlia nello stagnante silenzio dei giorni. Giosuè usa carta e penna, voce e ricordi per raggiungere Lulù, quella figlia amata e poi fuggita dal peso di una casa senza sorrisi e senza abbracci, dalle responsabilità verso una madre mai madre che si è lasciata catturare dalla sua testa piena di ombre. Suo padre ora, dopo che Lulù non dà più notizie di sé da mesi, cerca di rimettere mano alle emozioni e alle delusioni: la politica, gli ideali, i sogni condivisi e infranti, i divieti, i sacrifici e i silenzi. Sono i silenzi ad aver lacerato tutto? Sono state le ombre portate avanti da Nora, le sue continue negazioni? Sarà stato quel “fiumeterra” nel quale hanno riposto progetti, illusioni e speranze? Continua
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Andrea De Carlo: “L’imperfetta meraviglia”, in Provenza tra piccoli gesti e vite da rockstar alla ricerca della perfezione
Giulia Siena
PARMA – “Lei sente un solletico salirle dentro, una corrente di divertimento che la elettrizza. “Chi ti ha detto che le possibilità siano solo due?” Lui sembra improvvisamente sconcertato; dal suo sguardo è chiaro che i suoi pensieri viaggiano rapidi in diverse direzioni. “Vuoi dire che potrei assaggiarlo anche dalla vaschetta?” “No”.
La copertina de L’imperfetta meraviglia – il nuovo libro di Andrea De Carlo, approdato alla Giunti prima che le operazioni di mercato lasciassero confluire Bompiani tra i marchi della casa editrice fiorentina – racconta, cattura ed emula.
Quella cialda disposta su uno sfondo di verde romantico, vintage, raccoglie lo sguardo del lettore e lo fissa sui colori vividi del gelato. Andrea De Carlo fa altrettanto, cattura, con le prime parole, e ci soggioga ai movimenti lenti e pieni di cura, ai voli sfrenati o alle chiacchiere senza sosta dei suoi personaggi. Silenzio e rumore; allo stesso tempo. Continua
Passaggio in Sicilia nella terra dei mille incontri
Giulio Gasperini
AOSTA – La Sicilia è terra ricca e copiosa: di natura, di paesaggi, di arte, di letteratura, di società più o meno complesse, di odori. Massimo Onofri, dall’alto di una vasta cultura e di una scrittura coinvolgente e penetrante, che riempie ogni piega della mente e significa ogni prospettiva, declina la terra di Sicilia con una sintonia di amorosi sensi impressionante in un Passaggio in Sicilia, edito da Giunti Editore, che fa da controcanto a un precedente Passaggio in Sardegna: le due maggiori isole della penisola italiana, così diverse per cultura lingua società e storia, esplorate con dettaglio e competenza da un critico letterario che diventa anche guida ed esploratore.
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La guerriera curda che resistette al Daesh
Giulio Gasperini
AOSTA – Una donna guerriera. Curda. In lotta prima con i turchi che non accettano uno stato curdo autonomo, poi contro il Daesh, lo Stato islamico che non conosce pietà né umanità. Non è strano, in quella piega di mondo. Da alcuni anni, ovvero dal 2012, la costituzione dell’YPJ ha portato alla ribalta del mondo – anche se in maniera poco mediatica e giornalistica – il ruolo fondamentale delle donne nella resistenza curda; e, negli ultimi mesi, contro l’espansione di Daesh in quelle regioni del medio oriente svuotate di un forte potere statale. Avesta Harun era una di queste donne guerriere, caduta durante un’operazione militare condotta dalle forze del PKK per riconquistare un villaggio occupato dal Daesh. Marco Rovelli è volato fino in Kurdistan, sulle tracce della memoria e dei racconti di chi Avesta l’aveva conosciuta e ammirata: è nato, così, La guerriera dagli occhi verdi, edito da Giunti editore, ovvero la storia di una donna che, colpita dall’ingiustizia patita dal suo popolo, ha deciso di ritirarsi sulle montagne, di farsi guerriera e di dedicarsi alla causa di un Kurdistan finalmente libero e autonomo.
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Il confine tra la città dei vivi e la città dei morti
Giulio Gasperini
AOSTA – La città dei vivi e la città dei morti esistono sovrapposto e affiancate, con un confine così labile da non conoscere salda definizione. Nella città dei morti un poliziotto, morto alla città dei vivi, scopre che sono milioni le anime dei bambini che, nascoste nei luoghi più disparati, cantano per accompagnare le tante altre anime di bambini che vengono barbaramente strappate alla vita e fatte precipitare tra i defunti. Antonio Moresco, nel suo ultimo romanzo L’addio, edito da Giunti Editore, esplora un genere letterario di frontiera, tra il poliziesco e il fantascientifico, per alcuni aspetti, con alcune nuances splatter: è un racconto complesso e altamente simbolico, che cerca di affrontare alcuni dei problemi più gravi che assillano il nostro mondo e lo rendono un luogo estremamente inquietante.
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La vita dipinta di un pittore immenso
Giulio Gasperini
AOSTA – Le parole utilizzate come fossero pennellate dense, corpose, proprio quelle della pittura a olio che tanto aveva desiderato imparare: ecco come Silvana La Spina decide di affrescare la vita del grande Antonello da Messina, pittore siciliano che si afferma come uno dei più straordinari artisti della pittura di tutti i tempi. Per quei suoi volti espressivi ma enigmatici, per queste scene bibliche rappresentate al limite del rispetto, per quella fisicità così intensa e votata allo spasimo. L’uomo che veniva da Messina, edito da Giunti Editore, è un’ulteriore perle nella collana “Italiana”, e restituisce una storia pulsante e commovente della vita di un uomo di cui non si sa praticamente nulla.
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Eleonora Sottili, con “Se tu fossi neve” va alla ricerca del momento perfetto
PARMA – “Ok, senti, hai ragione. Non è che proprio ti conosco, ma è comunque moltissimo tempo che penso a te, da quando ti ho visto alla Grand Central Station, ti ricordi? Charlie Todd aveva detto a tutti di bloccarsi per far sembrare che la stazione fosse congelata. Ed ecco, noi due ce ne stavamo lì a pochi passi uno dall’altro e tu eri di schiena e ti stava per cadere il cappello… Ho pensato, appena mi scongelo vado da lei e la conosco, ma poi tu sei sparita, la gente ha cominciato ad applaudire e quando sono arrivato alla biglietteria tu non c’eri già più, e allora ecco ho cominciato a cercarti”. Jason cercava quella ragazza da anni, ben due anni, da quell’improvviso incontro quel giorno nel parco. Continua
La Natura che si crea tra le sillabe di Antonia Pozzi
Giulio Gasperini
AOSTA – La poesia di Antonia Pozzi è passata attraverso un percorso critico feroce. Dalle prime violazioni del padre stesso a una critica letteraria che l’ha sempre trattata come una voce minore e addirittura trascurabile. Ma Antonia Pozzi è vivace potenza di parola e di suono, ha la capacità di dar vita a scene, rappresentazioni umane e naturali gravide di vita, di pulsazioni, di vibrazioni creatrici. Come quelle che si trovano nella nuova pubblicazione di Motta Junior, che ChronicaLibri recensisce in anteprima: Nel prato azzurro del cielo vede protagoniste le poesie di Antonia Pozzi e le splendide illustrazioni, leggere come acqua, di Gioia Marchegiani. Continua
“Senza paura”, storia di una passione che può cambiare la vita
Giulia Siena
PARMA – “Essere senza paura è un’altra cosa. Quello è uno stato di grazia, ma per incontrarlo bisogna avere fegato sul serio. Bisogna avere la forza di essere se stessi fino in fondo. Fino alle estreme conseguenze”. Flavio Pagano, autore di Senza paura, romanzo edito da Giunti, parte da una considerazione sul coraggio per raccontare la storia di Bruno e con essa – a grandi linee – quella di Ciro Esposito, il tifoso ferito allo Stadio Olimpico di Roma il 3 maggio 2014 e morto 52 giorni dopo. Il romanzo, acclamato dalla critica (Premio Selezione Bancarella Sport, 2015) e premiato dal successo di pubblico, è la storia di vite segnate, cambiate e strappate via da una passione semplice quanto ancestrale, quella per il calcio. Continua
“Adua”, il nuovo libro di Igiaba Scego racconta un sogno
Giulia Siena
PARMA – Adua porta con sé la sua Somalia. Lo fa ogni giorno anche senza saperlo; lo fa anche ora, ferma, in piedi di fronte a una statua di pietra nel centro di Roma. Ora Adua racconta a quell’elefante scolpito nella pietra dal Bernini della sua casa a Magalo e della possibilità di tornarci dopo molti anni trascorsi in Italia, in una città eterna che le ha rubato il cuore e tutti i sogni.
Adua è la storia di una migrazione, di più vite e storie che si intrecciano raccontate con maestria e consapevolezza dalla giornalista e scrittrice Igiaba Scego. Continua