Daniela Distefano
CATANIA – “Esiste qualcosa di più orribile che aspettare che la vita trascorra? Invece di rimboccarsi le maniche e fare scorte. E poi compongono poesie e scrivono storie sulla solitudine e sul freddo della città. Perché hanno lasciato la campagna, allora? Chi gli ha chiesto di farlo? Se la vita intera è finzione, come dicono, nell’aria di campagna non c’è forse più vitalità, più bontà qui nei prati, più luce e una sensazione più pura di libertà? Sai, Helga, ho sentito dire che i vecchi poeti greci e romani, come anche molti grandi filosofi e sapienti di tutto il mondo, paragonano la vita a un sogno e alla finzione.
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Algra Editore: “Il gatto Figaro” di Grazia Calanna
Daniela Distefano
CATANIA – Il gatto Figaro di Grazia Calanna (con le illustrazioni di Giovanna Marchese e l’ideazione grafica Nino Federico) è un micione speciale, ha il dono di una voce portentosa e per questo è oggetto di invidie. La sua storia – pubblicata da Algra Editore – si dipana tra il Parco dell’Etna e Catania, dove suderà per contrastare la gelosia di Nerone, un gatto insicuro di se stesso e pertanto intento all’eliminazione del rivale.
Laterza: “Storia mondiale della Sicilia” a cura di Giuseppe Barone
Daniela Distefano
CATANIA – “Particolare storia dell’isola, una storia di molteplici insediamenti, di mescolanze e domini, con retaggi localmente diversificati ma comunque riassumibili sotto la categoria ‘sicilianità’. Una tradizione concreta, dunque, ma anche in certa misura ‘inventata’, ovvero manipolata e insaporita guardando a tradizioni ‘altre’ e prestando orecchio alla ricezione nazionale e internazionale – Rosa Maria Monastra“, 1787. La ‘chiave di tutto’, pag. 300.
Il Seme Bianco: “Il quaderno del fato” di Edoardo Guerrini
Daniela Distefano
CATANIA – Franco è rappresentante di apparecchiature mediche, ha una moglie che adora ma che non sa valorizzare, e una passione per i viaggi, per l’esotismo, con molta inclinazione spontanea verso l’ignoto, i rischi, la pericolosità. Franco ha dei vicini di “pianerottolo” speciali, Adil ( ingegnere) e Ayisha, residenti a Torino da una vita, e genitori di Ahmed e Jamila. I destini di questi personaggi piuttosto ordinari si intrecciano ad un certo punto. Ed Edoardo Guerrini, autore di questo ficcante romanzo – Il quaderno del fato (Il Seme Bianco), – pare essersi divertito un mondo a descriverne le debolezze, le modalità con le quali si prodigano a svelare un enigma forse cruciale per l’umanità.
Domenico Sanfilippo Editore: “Cielo, la mia musica!” di Leonardo Lodato
Daniela Distefano
CATANIA – “Quando si parla di ‘arma di distruzione di massa’, non si menziona mai l’arma peggiore e più potente: l’uomo! L’unico essere vivente che si autodistrugge. La musica, certo, non potrà risolvere questi problemi, ma potrà aiutare facendoci riflettere. La Scienza dovrebbe migliorare e non distruggere. Dobbiamo e POSSIAMO cambiare. Ne va del nostro futuro. Non dimentichiamoci di una cosa: il pianeta, anche se malato, si adeguerà sempre. L’uomo no. E sparirà. Teniamoci stretto il nostro WONDERLAND”.
Feltrinelli: “Un mondo a tre zeri” di Muhammad Yunus
Daniela Distefano
CATANIA – “Ho dedicato la maggior parte della mia vita a lavorare per i più poveri, in particolare le donne, cercando di eliminare gli ostacoli che si trovano di fronte quando tentano di migliorare la propria condizione. La Banca Grameen – mediante lo strumento noto come microcredito, che ho avviato nel mio paese natale, il Bangladesh, nel 1976 – mette capitali a disposizione degli abitanti poveri dei villaggi, specialmente delle donne. Finora il microcredito ha liberato le capacità imprenditoriali di oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo e le ha aiutate a spezzare le catene di povertà e sfruttamento che le imprigionavano”.
Muhammad Yunus è un nome divenuto iconico nel campo dell’economia, specialmente per le sue innovazioni “prodigiose” con le quali ha combattuto e combatte tuttora la piaga della povertà nel mondo.
Mondadori: “Marco Polo. Viaggio ai confini del Medioevo” di Giulio Busi
Daniela Distefano
CATANIA – “Il Milione fa entrare in Europa i paesaggi smisurati dell’Asia. E’ una compenetrazione geografica mai tentata prima, che sfora i limiti dello spazio, schiude alle menti diverse profondità, notti più buie, giorni di luce abbagliante. Ma c’è un’altra estensione, non meno vasta, che il lettore impara a conoscere attraverso i racconti di Marco. E’ la sterminata espansione dei corpi. Altre fisicità viaggiano a ritroso dall’impero del Gran Qan verso Venezia, e di qui in tutta l’area di diffusione del libro”.
Nato nel 1254 da una famiglia appartenente al patriziato di Venezia, Marco Polo ci ha lasciato il più famoso libro di viaggi della storia occidentale: Il Milione. Considerato fonte enciclopedica per molti secoli, Giulio Busi ci fornisce una lettura critica e appassionata del testo.
Ponte Alle Grazie: “Assemblea” di Michael Hardt e Antonio Negri
Daniela Distefano
CATANIA – “Che cosa significa “dal basso”? Significa, in primo luogo definire il potere dalla prospettiva dei subordinati, la cui conoscenza si trasforma attraverso la resistenza e le lotte di liberazione dal dominio di coloro che sono “in alto”. Chi sta in basso possiede una conoscenza più completa della totalità sociale, un vero e proprio dono che può essere utilizzato da un’impresa moltitudinaria come punto di partenza per costruire il comune. Dal basso indica anche una traiettoria politica: un progetto istituzionale che ha non solo la forza di sovvertire il comando, ma anche la capacità di costruire politicamente una società alternativa”.
Assemblea (Ponte Alle Grazie) di Michael Hardt e Antonio Negri è un volume destinato ad aprire un dibattito-fiume sulle pratiche teoriche del pensiero economico moderno. Il titolo originale in inglese del libro gioca sul doppio senso della parola Assembly, che indica sia l’assemblea che la composizione di elementi – il “concatenamento macchinico” – fuori e dentro le nuove catene di montaggio del lavoro globale.
Lit Edizioni/Castelvecchi: “Oltre il tempo” di Lorenzo Marotta
Daniela Distefano
CATANIA – “Molti volti non c’erano più, sostituiti da altri,
ragazze e giovanotti, che parlavano con la stessa cadenza,
ma che erano diversi.
Solo qualche anziano resisteva ancora allo scorrere degli anni,
ultimo bastione di memoria.
Per la prima volta Federico capì quello che aveva scritto Gesualdo
Bufalino nel libro La luce e il lutto: “Una compresenza di eros e thanatos
nel sentire del popolo siciliano, quasi a marcare il sentimento del nulla
che incombe assieme alla accecante bellezza della luce su ogni cosa”.
“Bisogna venire in Sicilia”, disse Federico richiamando le sue letture
dello scrittore siciliano. “Forse un senso del niente rimasto in
eredità dalle tante contaminazioni culturali”, continuò, ricordando le
sue parole: “Evidentemente la nostra ragione non è quella di Cartesio,
ma quella di Gorgia, di Empedocle, di Pirandello. Sempre in bilico fra
mito e sofisma, tra calcolo e demenza; sempre pronta a ribaltarsi nel
suo contrario, allo stesso modo di un’immagine che si rifletta rovescia
ta nell’ironia di uno specchio”.”
Laurana Editore: “La grammatica della corsa” di Fausto Vitaliano
Daniela Distefano
CATANIA – “Quando ricordiamo una cosa, quella cosa accade di nuovo – disse – Ma quando la dimentichiamo è come se non fosse mai accaduta”.
Martti Corvara è un vitellone dei giorni nostri, senza arte né parte. E’ partito poco più che ventenne da Pressi del Lago e ci ritorna a distanza di vent’anni per fare chiarezza sul presunto suicidio del padre. Nel paese ritrovato, lo accolgono i tre amici di gioventù cambiati, e divenuti politici, faccendieri corrotti e corruttori, emuli dei loro padri e a loro volta padri infelici. Martti si tramuta in marziano che lotta contro i mulini a vento. Non riesce ad ambientarsi più in quello che è divenuto un acquario fetido per pesci infettati di catrame, di putritudine morale, di maleficio dei gangli della collettività.