Giulia Siena
PARMA – Una festa di cultura e di condivisione che da due anni porta in piazza lettori, scrittori, appassionati e grandi firme della cultura italiana. Stiamo parlando di La Quara, il concorso letterario nato a Borgo Val di Taro, in provincia di Parma, dall’idea di un comitato spontaneo formato da lettori, scrittori, docenti e giornalisti con la collaborazione della Biblioteca Manara e del Comune, con il sostegno di Banca Monte Parma. Per sapere come si è chiusa la seconda edizione e conoscere gli obiettivi per il futuro, abbiamo intervistato Massimo Beccarelli (nella foto in basso), docente e lettore, nonché ideatore del Premio. Continua
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Edizioni Leima, quando si produce cultura non c’è competizione. Intervista a Renato Magistro
Giulia Siena
PALERMO – Da legatoria a casa editrice: questa l’evoluzione che ha portato LEIMA a completare un lungimirante progetto attorno ai libri. Questi ultimi, infatti, da semplice manufatto sono diventati un prodotto culturale veicolo di storie attuali, graffianti e necessarie. Di storie, progetti e nuovi libri abbiamo parlato con Renato Magistro, direttore editoriale della casa editrice palermitana.
Che cos’è LE.I.MA?
LE.I.MA. è l’acronimo di Legatoria Industriale Magistro, l’azienda che è al contempo il cuore e l’origine di tutto il nostro progetto. La legatoria nasce nel 1990 su iniziativa di mio padre, Franco Magistro, che ha sempre considerato il libro come un manufatto pregiato e che ha fatto della puntualità e della qualità il punto di forza dell’azienda, al punto che LE.I.MA. è attualmente l’unica legatoria industriale della Sicilia, che cura le produzioni di tante altre realtà editoriali, non ultima la Sellerio. Da questo amore per il libro come oggetto alla decisione di curare un prodotto che fosse interamente “nostro” il passo è stato breve, e così sono nate le Edizioni Leima.
Fondata nove mesi fa, nel gennaio del 2013, la casa editrice LEIMA è nata per un bisogno di cambiamento in questo momento di crisi. È questo il ruolo della cultura? dare una possibilità, una chance, una speranza per cambiare rotta?
Il ruolo della cultura è stato sempre fondamentale in ogni società, e lo è ancor di più nella nostra, così soggetta a rapidi cambiamenti da necessitare un punto di riferimento forte. I libri servono a dare voce alle opinioni, a ricordarci i nostri legami con il passato, e permetterci di sognare, e a tanto altro. C’è una richiesta costante di ragioni e di emozioni nel nostro tempo, e i libri sono senza dubbio una delle fonti più durature a cui attingere.
I libri LEIMA sono storie forti, romanzi pieni di verità, sofferenza, vita e sfida. Qual è la linea editoriale che perseguite e come scegliete i vostri libri?
Le Edizioni Leima sono una realtà giovane, sia dal punto di vista della nostra esistenza nel mercato editoriale sia per la reale composizione del nostro team aziendale. Abbiamo deciso quindi di non “falsarci”, omologandoci ad altre realtà che sono sicuramente più adatte della nostra a interpretare la tradizione, ma di trasferire questa caratteristica nel nostro lavoro. Siamo giovani e quindi ci appassioniamo per i problemi reali che si affrontano ogni giorno, per le sfide e, diciamolo pure, anche per le trasgressioni. Ci piace anche avere un rapporto franco e creativo con i nostri autori, così è pure vero che molto progetti sono nati, e altri ne nasceranno, davanti a un caffè. La casa editrice ha tre collane: Le stanze ospita la narrativa a 360° gradi senza limitazioni di struttura narrativa, Le mani si occupa di saggistica mentre Le visioni comprende libri fotografici e monografie. Questo ci permette quindi di spaziare nelle nostre scelte editoriali e di ospitare autori con temi e vocazioni molto diversi tra loro.
Da Palermo a tutte le librerie d’Italia, questa la sfida di una casa editrice di “provincia”. Quali sono le difficoltà e i vantaggi di operare fuori dalle grandi rotte editoriali?
La difficoltà è senza dubbio quella comune a tutta la media e piccola editoria, ovvero quella di emergere e di crearsi un proprio spazio in un panorama nazionale ormai popolato da tantissime realtà, tra le quali il lettore spesso si perde e non sempre riesce a scegliere. Il vantaggio è quello di riuscire a creare una rete locale molto forte, fatta di un dialogo costruttivo sia con gli autori e gli operatori del settore, sia con il pubblico, con il quale riusciamo a dialogare a tu per tu, coinvolgendolo nei nostri eventi.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive LEIMA questa continua “lotta”?
Il nostro motto è che, quando si produce cultura, non c’è competizione. Nel nostro settore i prodotti non si annullano a vicenda, ma si sommano per arricchire il lettore e il panorama culturale. Pensiamo che la collaborazione con le altre case editrici possa rappresentare la forza necessaria a creare eventi più grossi che permettano alla cultura di far parlare di sé. La lotta riguarda in realtà il calo delle vendite dovuto al fatto che in Italia si legge meno. La sfida allora si gioca tutta sul terreno dell’approccio al lettore, e soprattutto alle giovani generazioni di lettori. Il coinvolgimento e la partecipazione del pubblico sono la vera sfida da vincere.
Le novità per la prossima stagione autunno/inverno?
Abbiamo in cantiere ben quattro titoli per l’autunno/inverno 2013. A ottobre usciranno due volumi per la collana Le mani: “Suicidi d’onore” indaga da un punto di vista psicologico/antropologico il fenomeno dei boss che hanno infranto uno dei tabù del codice mafioso togliendosi la vita, “PolitikApp” è invece un piccolo saggio che analizza e spiega l’attuale situazione economico/politica nel nostro Paese. A novembre, con le strenne natalizie, si torna alla narrativa de Le stanze: sempre politica, ma stavolta tutta da ridere con “Cronaca dannata”, una divertente satira arricchita da illustrazioni sugli ultimi avvenimenti del Belpaese. Last but not least, uscirà anche il primo volume de Le visioni, una filmografia completa e corredata da una ricca sezione fotografica dedicata al cinema del grande Lucio Fulci, il regista che ha ispirato e ispira Quentin Tarantino.