Giulia Siena
PARMA – Le storie servono a farci trovare il filo dell’oggi; se nel presente esiste qualcosa – di bello o di brutto che sia – è perché da qualche parte, in qualche luogo e per qualche motivo, ebbe inizio. Tutto inizia, e tutto finisce. Anche i giochi hanno una storia, un motivo per diventare diletto e sopravvivere ai bisogni o alle mode. Anna Vivarelli in Storie per gioco, illustrato da Andrea Rivola e pubblicato da Parapiglia Edizioni, dà vita a dieci racconti attorno ad altrettanti giochi spesso dimenticati.
“Finito di mangiare, mentre i grandi sparecchiano la tavola, i nipoti più giovani di siedono intorno al nonno, che racconta una storia, sempre la stessa. È una storia antica e strana, e anche se la si è ascoltata tante volte, si scopre sempre qualcosa di nuovo. Questa storia dice così”. Dice di un uomo con tanti nipoti che vive a Shangai; a sua volta racconta la storia di un bambino che, preoccupato per il padre pescatore senza più pesci, deve trovare il modo di distrarre l’uomo dalla sua preoccupazione più grande. Gli aghi di legno che si trovano al centro della tavola diventano un passatempo: l’uomo si diletta a “pescarli” senza smuovere gli altri; così il tempo passa e i pesci tornano, mentre in città si diffonde il nuovo gioco. Oppure la storia di un paese senza angoli, lì dove tutto è rotondo e la palla rappresenta uno dei pochi giochi ammessi; ma presto anche la palla dà noia a qualcuno e dei ragazzi devono nascondersi dietro gli alberi e dar vita ai “Quattro cantoni”. Oppure come la storia di un’oca grossa e morbida che, schiacciando un pisolino in un bel prato, incontra un bambino annoiato; insieme si dicono che quel prato è sprecato e cominciano a saltellare avanti e indietro.
Tante storie, tanti giochi e per tutti i gusti: per chi ama gli animali, per chi ama la geometria, per chi adora pescare o preferirebbe volare, per chi non riesce a dormire, o per chi vuole scoprire il piacere di coltivare un orto.
Storie per gioco non è solo una piacevole lettura che ci riporta indietro nel tempo, che ci fa volare spensierati sulle ali della fantasia, questo libro della Vivarelli è anche un supporto ludico perché alla fine del volume sono contenute pedine e tabelloni per il Gioco dell’Oca.