Giulia Siena
PARMA – “Un gatto d’acqua che si chiama Sibilla…?! Sì, è un paese di matti”. Sì, ora la giovane protagonista di Sibilla nel cappello, il nuovo libro di Luisa Mattia – illustrato da Andrea Mongia e pubblicato da biancoeneroedizioni – ne è certa; quello della nonna è un vero paese di matti e lei è imprigionata in quelle noiosissime stranezze. Lei, la ragazzina appena dodicenne è stata spedita dalla nonna, ex insegnante, per troscorrere le vacanze. Ma quali vacanze se non c’è mare, la tv, i ragazzi, il succo di fragola, internet, i social e tutte quelle cose che farebbero di questo soggiorno obbligato una vera vacanza? Ci sono, invece, i compiti da fare, i libri da studiare e, soprattutto, un diario da scrivere. Sì, un diario, di quelli da compilare con tutto quello che hai fatto o stai facendo, un supplizio per la nostra protagonista. Il diario è il compito assegnato dalla prof e la ragazza odia i compiti infatti è qui, dalla nonna, dopo un pessimo anno scolastico.
La sua attenzione, però, viene destata da un “vero matto” con tre cappelli in testa che si aggira curioso sul molo del lago, proprio di fronte alla finestra della ragazza. Per lui lei è Federica, come il nome della sua compagna di classe che non dà confidenza a nessuno. Il matto, per tutti Gigi il Matto, la incuriosisce perché, insieme a Mimmo, un ragazzo “normale” e dai capelli ricci, sta tentando di salvare Sibilla. Sibilla è un enorme pesce-gatto dai lunghi baffi ed è famoso in paese per essere un pesce davvero longevo… dicono che potrebbe avere addirittura cento anni! Per questo Tito – il ragazzo dai capelli rossi per il quale la ragazza è Rosanna, come il nome della sua compagna di classe smofiosetta e che non dice mai quello che pensa – vuole catturare Sibilla e cucinarla con salsa al pomodoro: sarebbe una gran sfida catturare quel celebre pesce gatto. Quel luogo, così noioso e privo di interesse, assume improvvisamente fascino; comincia l’avventura: le fazioni si contrappongono e la ragazza decide quasi subito da quale parte vuole stare. Riusciranno a liberare Sibilla e a restituirla al suo habitat naturale?
Sibilla nel cappello è una storia piacevole fatta di personaggi semplici e determinati che si muovono curiosi in un luogo fuori dal comune caos. La sfida intrapresa dai ragazzi diventa simbolo della voglia di proteggere la natura e la decisione della ragazza è un chiaro simbolo di un evolversi e di una crescita legata alle esperienze semplici della vita quotidiana. Il libro – ad Alta Leggibilità – è stato “approvato” (con correzioni e suggerimenti) dagli alunni e dagli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Maestre Pie Filippini” di Roma.
Dai 9 anni.