Giulia Siena
PARMA – “Essere senza paura è un’altra cosa. Quello è uno stato di grazia, ma per incontrarlo bisogna avere fegato sul serio. Bisogna avere la forza di essere se stessi fino in fondo. Fino alle estreme conseguenze”. Flavio Pagano, autore di Senza paura, romanzo edito da Giunti, parte da una considerazione sul coraggio per raccontare la storia di Bruno e con essa – a grandi linee – quella di Ciro Esposito, il tifoso ferito allo Stadio Olimpico di Roma il 3 maggio 2014 e morto 52 giorni dopo. Il romanzo, acclamato dalla critica (Premio Selezione Bancarella Sport, 2015) e premiato dal successo di pubblico, è la storia di vite segnate, cambiate e strappate via da una passione semplice quanto ancestrale, quella per il calcio.
Bruno è un adolescente come tanti: è dovuto crescere in fretta a causa della prematura scomparsa di sua madre; si è scontrato contro l’indifferenza e la distrazione di suo padre Antonio; ha conosciuto l’amore grazie a Na’weh e ha trovato spesso rifugio tra le braccia del nonno. Di quest’ultimo è la voce che narra la vicenda. Antonio, invece, all’apparenza è un padre come tanti, ma prima di essere il padre di Bruno, Antonio è un tifoso, ma “il tifoso non è uno sportivo. Anzi in un certo senso non è neanche un uomo”. Il tifo ha cambiato la vita di Antonio, l’ha resa dipendente in tutto e per tutto da quella sfera che corre veloce su un campo di erbetta sintetica ricorsa da uomini di squadre avversarie. Lì, di fronte al gioco, tra le esaltanti curve dello stadio e su quegli spalti che gli mutano l’espressione e la voce, lì Antonio si sente uomo libero e sfrenato. Lì dimentica i problemi, i figli, il lavoro; lì è nel suo branco, lì sfoga la rabbia e la frustrazione; lì vive la felicità più vera; lì si sente parte di qualcosa. Quella passione, però, lo allontana da suo figlio e lo rende un animale volubile. Quella passione cambierà le loro vite.
Doveva essere una storia di uomini senza paura, invece quella di Bruno, Antonio e del nonno è una storia di passioni alla ricerca di senso. Si parte dalla tragedia, ovvero dall’anniversario di quella tragedia che ha messo nuovamente uno di fronte all’altro i protagonisti di questa attualissima commedia. La voglia di avvicinarsi, nonostante le distanze e le differenze, mette a rischio Bruno che si trova al centro di quello scontro tra tifoserie durante una partita cruciale alla quale non doveva assistere. Bruno era lì per vincere la sua scommessa e ritrovare la stima e l’amore di suo padre. Ma qualcosa è andato storto. Sorpreso dalla furia umana e immobile alla ricerca degli occhi di Antonio, Bruno era rimasto inerme di fronte a tutta quella violenza, fino a quando qualcuno lo ha colpito. L’avversario calcistico è diventato il nemico.
Una saga familiare, una storia d’amore, un racconto di passione sportiva e un lungo interrogativo su chi e come riesce a coprire la criminalità negli stadi: tutto questo è Senza paura, un un dossier romanzato sulle vite cambiate dal tifo calcistico.