Se la normalità diventa qualcosa di “Pazzesco”

Silvia Notarangelo
ROMA – Che cosa si prova ad essere normali, quando tutto intorno sembra così eccezionale, così incredibilmente fantastico? Forse è solo apparenza, forse, semplicemente, non si è in grado di riconoscere quanto dietro alla propria, presunta normalità si nasconda qualcosa di straordinario. Le circostanze, talvolta, possono ingannare come dimostra “Pazzesco”, il piacevole racconto per ragazzi scritto da Hilary McKay e pubblicato da Sinnos editrice nella collana Leggimi!.
Il protagonista si chiama Paolo ed è un ragazzino in evidente difficoltà. È costretto, dalle circostanze, a stringere amicizia con tre esuberanti compagni di scuola, che hanno un’innata capacità nel rendere sensazionale tutto ciò che raccontano. Il suo senso di inadeguatezza è tangibile. Crede di non avere nulla di interessante da dire e, quindi, si autoesclude, rifugiandosi nel silenzio. Non è solo lui a sentirsi terribilmente noioso, anche nei suoi familiari non vede tracce di quella stravaganza che li renderebbe affascinanti. La situazione pare destinata a precipitare definitivamente in occasione del suo compleanno. Il pigiama party è d’obbligo e la serata si preannuncia disastrosa. Tutto è, infatti, maledettamente perfetto: il menù scelto dalla mamma, la cioccolata preparata dalla nonna, persino il gatto di casa non emette alcun odore disgustoso di cui vantarsi. Paolo è disperato, inizia a scusarsi, inconsapevole di avere un asso nella manica capace di lasciare impietriti i suoi amici.
La sua vita, apparentemente monotona e noiosa, diventa all’improvviso misteriosa e ricca di sorprese, anzi, per dirla con le parole dei suoi compagni, un’esistenza letteralmente “pazzesca”.

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