Giulia Siena
ROMA – “Non so se i pensieri abbiano un colore, se sbiadiscano o se si sciolgano. Quello che so è che girano forte, ci inseguono, corrono e fanno salti al di là”. I racconti di Sara Vannelli sono vivaci, veloci e immediati come alcuni pensieri che ti prendono in ostaggio tenendoti immobile e insonne. Sono racconti in cui si respira l’impazienza e la complessità dell’amore (La prima volta, Ti voglio addosso), la gioia e il silenzio del viaggio (Le andrebbe di parlare un po’?) la disperazione e la speranza per una maternità tanto attesa ( Tutto quel che puoi, È come se non finisse mai), i sorrisi e la nostalgia di un passato che ha portato via con se la spensieratezza e la poesia (Me ricordo). Trenta racconti, quelli contenuti in “Dovevo dirtelo” – il libro che sancisce il ritorno di Sara Vannelli nel panorama editoriale italiano – che segnano l’approdo dell’autrice romana a una scrittura che si è fatta più carezzevole e matura, quasi un esercizio sintattico capace di scuotere l’emozione. Il libro, pubblicato dalle Edizioni La Gru nella collana Catarsi, è un susseguirsi di personaggi, di storie e di sentimenti che tentano di accordarsi tra loro; ad emergere è l’amore. L’amore viene scritto, descritto, modellato, ricordato, plasmato tanto da plasmare, poi, il corso dei racconti: l’amore si fa ragione, bisogno, obiettivo, passione, carne e motore di tante e diverse azioni.
L’amore si fa viaggio, ritorno e nuova destinazione.
Vedi QUI la videointervista a Sara Vannelli realizzata con iTvRome.
Sara Vannelli torna con “Dovevo dirtelo”, racconti contemporanei
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