Marilena Giulianetti
ROMA – Si dice a volte che il tempo renda giustizia. Deve pensarla così Matteo Persica che, dopo l’affascinante ritratto di Anna Magnani, si cimenta in Rino Gaetano. Essenzialmente tu, anche questo edito dalla casa editrice Odoya e in libreria da pochi giorni.
Matteo Persica contestualizza il periodo storico e sociale in cui si muovono i giovani negli anni ’60 e ’70 (che per la prima volta diventano categoria e si scoprono “generazione”). Ecco, quindi, il racconto della famiglia che dalla Calabria si sposta a Roma, i primi passi del piccolo Rino, la passione per la musica, le amicizie e gli amori, l’approccio al mondo artistico romano, l’inizio di una carriera schiettamente contro.
Ne emerge il ritratto di una ragazzo sincero, critico nei confronti della realtà e amante dei valori semplici della vita, da lui sentiti come gli unici degni di rivestire importanza.
In Rino Gaetano. Essenzialmente tu l’autore intesse a più voci il racconto, in parte tratto da materiale d’epoca – che fa rivivere in prima persona commenti e i punti di vista di Rino Gaetano – in parte attraverso interviste raccolte da familiari e amici. È proprio dal materiale di repertorio dal quale trae le parole stesse di Rino Gaetano che escono i momenti più felici e interessanti del libro, i commenti su quegli anni, la critica al consumismo e alla società del petrolio, la spiegazione del processo creativo e i riferimenti alla nascita dei ritornelli dei suoi brani.
Il libro si conclude con garbo citando la notte del tragico incidente – lasciando Rino al volante della sua auto – narrando solo i ricordi dei familiari in merito ai giorni che lo precedettero. Pur inserendo tra le fonti molto materiale d’epoca riguardante la notte dell’accaduto, Persica compie la delicata scelta di non dare spazio alle polemiche. Il lettore resta ancorato ad una sensazione di sospensione che sottolinea maggiormente l’amarezza per la prematura scomparsa di un artista che avrebbe meritato ancora tanti anni per esprimersi.
Il personaggio che Rino Gaetano. Essenzialmente tu ci rimanda è quella di un artista vero, critico e proprio per questo scomodo per l’italietta borghese e moralista che a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 veniva fastidiosamente lesa dalle spinte innovatrici e contestatrici provenienti da alcuni settori della società e dal lavoro di pochi coraggiosi artisti. In tutto questo Rino Gaetano ha sicuramente detto la sua, anche grazie ad una successiva azione di recupero e rivalutazione della sua musica che ha permesso di non far dimenticare il suo repertorio.
Rino Gaetano meritava certamente un omaggio all’uomo e alla sua, purtroppo breve, carriera.