Marilena Giulianetti
ROMA – Seconda edizione con la testa ne La Nuvola. La diciassettesima a contare dalla nascita della manifestazione. Anche questa edizione della fiera Più Libri Più Liberi si è conclusa lasciando alle spalle il weekend dell’Immacolata e noi, anche a questa edizione, non potevamo mancare. Un po’ perché siamo affezionate a questo evento che ha visto – nel vero senso della parola – crescere il nostro progetto e la nostra redazione. Soprattutto non potevamo mancare perché Più Libri Più Liberi nel nostro Paese è un unicum dedicato alla piccola e media editoria, quella che più fa fatica ad esistere ma anche quella capace di pubblicare il materiale più interessante rivolto ai lettori più attenti ed esigenti, i lettori che al volto noto sbattuto in copertina preferiscono la sostanza di una buona lettura. E allora sì, anche per l’edizione 2018 di Più Libri Più Liberi dovevamo essere in sede, per la seconda volta ne La Nuvola, non potevamo esimerci dal curiosare tra gli stand a caccia di novità editoriali da recensire per voi nei prossimi mesi. Ma neppure potevamo mancare di parlare con loro, gli editori piccoli e medi.
E quindi, curiosando un po’ in giro e scambiando idee ed opinioni…. Com’è andata questa edizione? Ovviamente fioccano i comunicati ufficiali ma, a noi, interessa ascoltare gli editori. E non vogliamo iniziare dalle lamentele (troppo facile!). No no, iniziamo proprio da ciò che in fiera ha funzionato:
– Presenza degli alunni degli istituti scolastici al mattino e buono libro da 10 euro da spendere agli stand: da molti editori giudicata una iniziativa ben ponderata. Un modo per incrementare vendite per gli stand – sempre più numerosi – dedicati all’editoria per ragazzi, ma anche un modo – osservazione registrata da più di un editore – per “svegliare” con una doccia fredda i nostri ragazzi, coltivare i giovani lettori, mostrare loro che “i libri” possono essere anche questo: una grande fiera in cui muoversi, correre nei corridoi, guardarsi attorno un po’ spaesati ma ricordare qualcosa di mai visto fino a quel momento.
– Bellezza della location: sì molti editori hanno sottolineato che la location avveniristica contenuta all’interno del palazzo porta nuovo lustro a tutta la manifestazione ed anche del pubblico che magari viene solo per visitare la location ma poi, forse, fa anche un giretto tra gli stand.
– Spazi più grandi: chi ci ha segnalato questo aspetto positivo della manifestazione si è riferito allo spazio espositivo in generale e agli ambienti di passaggio del pubblico, non alle dimensioni degli stand (la cui grandezza ovviamente è dipesa da un tariffario economico).
– Pubblico informato: molti editori hanno sottolineato come “spesso i lettori della piccola e media editoria sono più selezionati, già informati tramite social e web in generale, non vengono alla cieca e sanno cosa vogliono leggere”.
I numeri ufficiali, se anche di questo vogliamo parlare, ad inizio fiera promettevano 545 espositori per circa 650 appuntamenti e oltre 1200 autori: cinque giorni di girandole editoriali. Il comunicato stampa conclusivo, in merito alla quantità di visitatori raggiunti da questa edizione della fiera, dichiara “numeri in linea con le 100mila presenza della passata edizione”. Quindi non dice esattamente quanti: ottimo modo per evitare di dire – eventualmente – che sono stati meno.
E le lamentele? Avevamo scritto che le avremmo lasciate per ultime:
– Una su tutte e la più “lamentata”: aumento del costo di partecipazione alla fiera, costo già aumentato lo scorso anno rispetto alle edizioni precedenti e aumentato nuovamente rispetto allo scorso anno. Su questa lamentela gli editori si sono ritrovati praticamente in coro, difficile dar loro torto trattandosi di una manifestazione dedicata all’editoria piccola e media.
- A fronte di una perfetta organizzazione segnalata dai promotori dell’evento, alcuni editori nel corso della fiera hanno evidenziato problemi di linea con il pos e quindi l’impossibilità di effettuare pagamenti con il bancomat (noi stesse in giro per la fiera e tra gli stand abbiamo avuto problemi ad aggiornare i nostri social per mancanza di linea).
– Minore vendita rispetto lo scorso anno: alcuni editori hanno registrato calo di vendite (ma del resto all’interno di uno stesso evento è impossibile mantenere una linea comune che sia per tutti la medesima).
– Meno afflusso dello scorso anno soprattutto durante i primi giorni di fiera: osservazione registrata in particolare da editori che non si occupano di editoria per ragazzi, quindi meno coinvolti dalla presenza anche delle scuole al mattino. In questo senso alcuni editori ci hanno segnalato quanto la manifestazione Più Libri Più Liberi debba ancora fare un salto di qualità: “si paga molto per esserci, quasi quanto alla fiera di Torino, ma il pubblico presente in fiera non è nemmeno la metà di quello che c’è a Torino”. Difficile dargli torto…
– Location fredda: è vero La Nuvola sarà anche – forse, dipende dai gusti – una location più bella del vecchio Palazzo dei Congressi ma La Nuvola è davvero molto fredda, poco accogliente. Non riesce a coinvolgere neanche noi che restiamo alla fin fine nostalgiche del vecchio Palazzo dei Congressi. Per non parlare poi degli espositori al piano terra, dove alzi lo sguardo e vedi i tubi (neri) che strisciano contro il soffitto (nero pure quello).
Ultimo giorno di fiera: alla fine pochi editori si lamentano del bilancio finale di vendite. Nel bene e nel male per tutti è stata ancora una volta una vetrina importante. Noi chiudiamo nostalgiche le nostre cartelle e imbastiamo l’articolo che state leggendo oggi, a giochi chiusi. Si pensa al Natale, si pensa ai libri comprati da mettere sotto l’albero (non la solita faccia televisiva sbattuta in copertina, no no, siamo lettori seri e consapevoli e quindi regaliamo solo libri ben selezionati tra i tanti disponibili). Riflettendo sull’evento confidiamo che il prossimo anno vada ancora meglio. In questa edizione non abbiamo incontrato alcuni piccoli editori che conosciamo da anni, in precedenza sempre presenti : che grande perdita! Altri editori li abbiamo incontrati in stand ridimensionati rispetto alle edizioni precedenti. Altri editori si sono potuti permettere lo stand ma non hanno presentato libri (anche le sale per le presentazioni hanno un costo). E allora che dire? Che per la prossima edizione – la 18esima, quella della “maturità”- gli editori che più si sono lamentati dell’aumento dei costi trovino una sponda benevola. Stiamo parlando di piccola e media editoria: a che scopo dedicare tanto spazio del programma della fiera agli incontri professionali se poi si fatica a comprendere le vere esigenze di settore?