Piccola guida romana agli spacci di Letture vintage. Prima puntata: le bancarelle.

Giulio Gasperini
ROMA – Forse vi sarete chiesti dove andiamo a pescare i libri che, puntuali, ogni domenica recensiamo nella nostra rubrica dedicata alle Letture vintage. Libri, ovvero, che, oramai esauriti, da molti anni son stati dimenticati dagli editori, oppure libri che, nonostante siano stampati e diffusi, son stati dimenticati dai lettori. Un tentativo, insomma, da qualunque parte si voglia leggere, di “archeologia editoriale”, nel riportare alla luce testimonianze che noi riteniamo importanti per vari stimoli.
La piccola guida che abbiamo organizzato in due puntate riguarda, per ragioni di ovvia e chiara comodità, l’Urbe, la Città Eterna; ma comprensibilmente in ogni città d’Italia (e, soprattutto, in ogni mercatino) è facile imbattersi in luoghi di spaccio di tali “gioielli del passato”: basta far attenzione e approfittarne!

Onestamente, i primi luoghi dove andiamo a rovistare per cercar di riportare alla luce queste piccole gemme editoriali sono, di solito, le bancarelle, che in epoca di recessione economica e di aumento vertiginoso (e vergognoso!) del costo dei libri si sono moltiplicate in ogni angolo della nostra illustre capitale. Io ne ho persino una vicino casa, proprio accanto alla fermata Furio Camillo della metropolitana, dove i romanzi, vecchi e nuovi, costano 3 euro l’uno! Cifra che, per altro, è quella più o meno standard che ogni bancarella assegna ai libri in vendita. Più o meno. Ché poi ci sono anche quelle dove i libri costano 5 euro, e sono quelle che, in verità, noi evitiamo. Perché la lettura vintage non è soltanto un modo di recuperare un libro oramai dimenticato; ma anche un modo per leggere spendendo meno, e soprattutto non cedendo alle lusinghe degli e-books, che, a nostro modesto parere, violentano e tradiscono alquanto la naturale e antica essenza del libro.

Altre bancarelle molto ben fornite, nella zona del centro, si trovano in Piazza Cavour e Piazza della Repubblica (due delle migliori), la lunga fila di baracchini in Via delle Terme di Diocleziano (dove dovrete frugare parecchio!), Piazza Sidney Sonnino (incrocio tra Viale di Trastevere e Vicolo Sant’Agata), Piazza Benedetto Cairoli (su Via Arenula, ma costà i libri costan 5 euro), oltre alla già citata bancarella di Furio Camillo (Via Appia Nuova, altezza fermata metro). Molto interessante, e dai prezzi vari (da 1 euro a circa 5), la bancarella – forse un po’ troppo “incasinata” – che si trova ogni giorno al mercato all’EUR, tra le uscite della metropolitana Palasport e Fermi. Qualcosa di interessante si può aver la fortuna di rinvenirlo nelle bancarelle che si susseguono tra Lungotevere Castello e Piazza dei Tribunali, tra Castel Sant’Angelo e il Palazzo di Giustizia. Fornitissima, ma coi libri in condizioni non molto buone, è la lunga fila di bancarelle all’inizio di Via Ostiense, girato l’angolo dopo la stazione del trenino Roma-Lido.
Senza contare poi le tante bancarelle volanti che spuntano, è il caso di dirlo, come funghi sui marciapiedi delle vie più importanti di Roma (come spesso avviene all’angolo tra viale Marconi e via Grimaldi o lungo via Cardano). Per queste non ci vuole una guida: serve solo intuito ma soprattutto la fortuna di trovarsele sul quotidiano cammino.

E voi dove comprate le vostre Letture Vintage? Suggeriteci le vostre bancarelle ovunque esse siano!

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Un commento

  1. Giulio Gasperini

    Mi son dimenticato, ovviamente, delle tante tante tantissime bancarelle che si trovano tutt'intorno all'Università della Sapienza, soprattutto su Via de Lollis e nel Piazzale Aldo Moro.

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