Stefano Redaelli continua il racconto e approda al Premio Strega
Giulia Siena
Ombra mai più continua quel racconto sulla follia del mondo che Stefano Redaelli aveva cominciato con Beati gli inquieti. Sempre pubblicato da NEO Edizioni, il nuovo romanzo esce dalle stanze della Casa delle Farfalle per tornare in quelle conosciute e sporche di fuliggine della dimora paterna. Ci torna dopo tre anni e quello che trova è una quotidianità che ha perso brillantezza, genitori che hanno perso vitalità, serenità, sorriso: il padre si è inclinato da un lato, la madre, invece “è diventata un bonsai”. “I suoi baci sempre più piccoli, le sue carezze sempre più piccole, gli slanci – di tristezza, di gioia – sempre più piccoli, i movimenti, i gesti, radicalmente ridotti”.
Quando lascia la Casa delle Farfalle, Angelantonio Poloni, ormai trentanovenne, lo fa poiché è guarito; ormai è un “impaziente psichiatrico”. Una parte di sè rimarrà sempre lì, dentro, insieme a coloro che sono ancora malati; un’altra parte dovrà adattarsi alla vita fuori, la vita nel mondo, nella “normalità”. Negli anni, tra le tante cose successe e quelle cambiate, Angelantonio ha sempre mantenuto una costante, ha scritto. Lo ha fatto spronato dalla dottoressa, dai compagni di stanza. Ha scritto e lo ha fatto un po’ anche per Marta, per Carlo per Antonio, per tutti i dimenticati, per tutti i diversi, gli sbagliati. E la scrittura lo ha sempre aiutato a districarsi, a mettere la giusta distanza, a mettere in ordine i pensieri, le azioni, controllare meglio il respiro, l’ansia, l’attesa. Quella scrittura è diventata un romanzo che ora cerca la pubblicazione. Il lavoro di Angelantonio – per quasi tutti Antonio – è quello di ritrovare il proporio posto nel mondo, di ricollocare il suo corpo sano, la sua testa guarita, in una società malata e sempre più violenta. Tra le mansioni settimanali c’è quella di individuare un editore intenzionato a pubblicare il suo libro, poi c’è la ricerca del lavoro, la colazione al bar di Claudio, la sosta al platano sotto casa dei suoi genitori che negli ultimi anni è cresciuto e garantisce una pallida e instabile ombra. Ed è proprio sotto a quel platano che incontra Rami. Un’altra realtà, un altro slang, un altro bisogno, quella di affetto, supporto e attenzione. Attraverso la scrittura di Redaelli scopriamo un protagonista che cambia, evolve, si arresta, mette tutto in discussione, impara e si mette in gioco.
Ombra mai più è una lettura che cattura e perturba per la piccola crepa che crea in ognuno di noi: ci sentiamo scissi, divisi tra l’esigenza di un “luogo protetto”, al riparo dalle brutture del mondo, dai suoi silenzi, e la necessità di prendere parte alla vita quotidiana fatta di incombenze e questioni da risolvere. Stefano Redaelli torna a dare voce ai protagonisti di Beati gli inqueti e lo fa con estrema delicatezza e forza narrativa.