Giulia Siena
PARMA – Anche le mamme hanno paura. Anche le mamme, invece di crescere, possono rimpicciolire, possono tornare bambini. Alle mamme può capitare di stare male, non un semplice febbre, qualcosa di più grave, di più complicato anche per i grandi. E quando la mamma di Sander si ammala comincia rimpicciolire; ogni giorno che passa diventa più bassa, i vestiti le stanno larghi, le scarpe ai suoi piedi diventano barche. E mentre la mamma è poco più che uno scricciolo che può ridursi ogni volta che si sente inutile e frustrata, Sander deve crescere in fretta, rimboccarsi le maniche e trovare il coraggio di fare le cose da grandi.
La scrittura spigliata dell’autrice estone Piret Raud fa di Micromamma la storia delicata di un amore forte e paziente. Il libro, illustrato da Francesca Carabelli e pubblicato da Sinnos, è un ottimo strumento per entrare nelle pieghe di un dolore silente, come la malattia di una mamma, e raccontarne la forza di volontà, l’ostinazione e il coraggio di affrontare quel dolore, trovare una modalità che possa alimentare la determinazione senza mai far calare l’amore. Sander, infatti, protagonista della penna di Raud, è un bambino e come tale reagisce nel momento di difficoltà: con spontaneità, innocenza e voglia che tutto torni come prima. Il prima per Sander è rappresentato dalle torte sfarzose e buonissime che prepara la mamma nella pasticceria di Clara; è il sorriso tranquillo di quella mamma piccola di statura ma molto determinata; è stare sul divano con Allan, il fidanzato della mamma che, non appena saputa la notizia della malattia, è fuggito, scappato dalle loro vite. Ma questo percorso sarà l’occasione per conoscere Zorro e per aiutare Andres perché in qualsiasi momento compiere una buona azione è sempre una grande soddisfazione, un gesto che alimenta la speranza di essere salvi e migliori.