Stefano Billi
ROMA – Il rischio più grande, quando si parte per la vacanza, può essere quello di incappare in una località turistica che, seppur intrinsecamente bellissima, tuttavia può non risultare così affascinante. Questo accade non perché il posto non sia affascinante, ma perché non si è a conoscenza di ciò che di entusiasmante c’è da scoprire. Proprio da questa consapevolezza nasce allora il libro “Formentera senza vie di mezzo” di Stefania Campanelli, per le edizioni Pendragon. Infatti Formentera è una delle mete turistiche più frequentate e conosciute in Europa, e in particolare dagli italiani. È una delle isole più suggestive del Mediterraneo.
Formentera, la regina delle Baleari, va però conosciuta a fondo: ha infatti ancora tanti lati nascosti, tante possibilità non sfruttate, tanti angoli di paradiso incontaminati e numerosi divertimenti più o meno noti. Tutte le domande e le curiosità su questa splendida isola trovano risposta in questa guida insolita e completa, anticonformista e divertente, che attraverso 66 “si” e 66 “no” fornisce al turista una serie di ottimi suggerimenti su cosa fare e cosa non fare, cosa vedere e non vedere, dove andare e dove non andare, per non prendere fregature, per sfruttare al meglio il tempo a disposizione e per poter godere di tutto il meglio disponibile. Da Cap de Barbaria a Cala Saona, dalla colazione alla moda Adlib; dalla paella da evitare alla sera alle chicche del Can Gavinu, dal mercatino alla globalizzazione, dagli hostal alle casette bianche di Es Calò. Un viaggio a trecentosessanta gradi nel cuore pulsante dell’isola, passando anche per tutti i must della vita notturna e gli eventi imperdibili, nonché per i personaggi protagonisti della vita di Formentera: il “figlio illustre” dell’isola Gabrielet, l’opera del fotografo Beni Trutmann, l’italianissima creatività cosmopolita di Alessandro Negri.