La maestrina Boccarmè e altre novelle pedagogiche
Curato da Andrea Scardicchio, La maestrina Boccarmè (recente pubblicazione di Marietti 1820) raccoglie cinque tra le tantissime novelle composte da Luigi Pirandello nella sua lunga e prolifica carriera. Il filo che lega questi scritti è la tematica: i protagonisti ricoprono il ruolo di docenti, lo stesso che l’autore agrigentino ricoprì dal 1894 presso l’Istituto Superiore di Magistero di Roma. A questa professione, nonostante i successivi e importanti impegni letterari, fu sempre particolarmente legato; le sue – come spiegò nel discorso tenuto nel 1920 per gli ottant’anni di Verga – erano “lezioni di cose e non di parole”, fedeli a un rapporto di reciprocità tra la scuola e la vita, entrambi pilastri formativi dello spirito umano: la scuola come palestra di preparazione alla vita e la vita come applicazione degli insegnamenti ricevuti.
Ed in queste trame che ci accompagna l’introduzione di Andrea Scardicchio; in trame intarsiate attentamente attorno a sentimenti umani celati, narrati e provati. I protagonisti di questi racconti sono donne, come Mirina Boccarmè del primo racconto che da’ il titolo alla raccolta, chiuse nell’odierna solitudine ricordando amori sopiti. Sono uomini, come il professore Agostino Toti o il professor Gori, che fanno del loro impegno didattico una vera e propria missione di vita: nel quotidiano il loro scopo è guidare ignavi studenti (allievi della vita, più che propri) verso la strada giusta, la migliore. E i sentimenti di questi personaggi, così perfettamente delineati, emergono con forza e naturalezza in queste novelle che hanno più di cento anni.
Pubblicate tra il 1899 e i secondi anni Venti del Novecento su riviste e, successivamente, in raccolte, le novelle pedagogiche qui presentate sono un esempio lampante di una scrittura che scava la condizione contraddittoria della borghesia afflitta da frustrazioni e piccole miserie. La grandezza di Pirandello emerge forte – nell’analisi dei personaggi, nella narrazione dei loro drammi, nell’intreccio, nella punteggiatura – e ci regala un’interpretazione profondissima della crisi dell’uomo novecentesco.
La maestrina Boccarmè ci dimostra, ancora una volta, quanto sia essenziale ed attuale la buona letteratura: Pirandello non è il polveroso intellettuale che merita di cadere nel dimenticatoio; la sua vastissima produzione regala chicche ancora troppo poco conosciute ed apprezzate. Per chi vuole cominciare – o ricominciare – con Pirandello, questa raccolta è consigliatissima.