La gatta della Regina di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa
Daniela Distefano
CATANIA – Scritto a quattro mani, La gatta della Regina (La Lepre Edizioni) di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa, ideale seguito del romanzo La mantella rossa, ma anche racconto a sé, narra le peripezie di tre fratelli – Álvaro, Inés e Juan de Mesa – a cominciare dal 1519. Sono trascorsi quasi vent’anni da quando Diego de Mesa e Clara Fonseca, i protagonisti di La mantella rossa, si sono stabiliti a Tenerife, tappa cruciale per le navi in viaggio verso le Indie. I loro figli sono i rappresentanti della prima generazione di castigliani nata e cresciuta nell’isola. Attraverso le loro storie si narra un mondo in espansione.
All’inizio del Cinquecento si ampliano, infatti, i confini di un mondo in rapida trasformazione. Tra Tenerife, Europa e Americhe i tre brothers si confrontano con una realtà in costante fieri, alla ricerca di se stessi. Àlvaro s’immerge negli affari tra l’Andalusia, le Canarie e Genova, dove l’ammiraglio Andrea Doria gli propone una missione diplomatica presso l’imperatore Carlo V; ad accompagnarlo sarà un’affascinante nobildonna, Camilla Parodi. Inés diviene dama di compagnia dalla regina e a Toledo s’innamora di Maria Pacheco, la donna che guida la rivolta dei Comuneros; la scoperta della sua vera identità sessuale sarà per lei anche lo stimolo per scelte estreme. Juan s’imbarca per le Indias per studiare la flora del Nuovo Mondo e in Amazzonia sperimenterà la violenza della conquista. Attraverso le audaci vicende dei protagonisti, raccontate con puntuale piglio storico, il romanzo ci immerge in un’epoca di sconvolgenti avvenimenti.
“Lo sguardo di Inés sulla realtà che la circondava, su suo padre,
sulla sua famiglia, all’improvviso cambiò. Da Nayra aveva
saputo che Diego aveva avuto una moglie guanche e un figlio,
che per un periodo significativo avevano fatto parte della sua
vita. Suo padre aveva quindi vissuto intensamente prima di
sposare Clara. Quel prima, venuto alla ribalta, ora irrompeva
nella sua vita con fragore.
Non raccontò a nessuno il segreto che Nayra le aveva
rivelato. Tenne il peso tutto per sé. Fu in quell’occasione che
inaugurò l’abitudine di scrivere un diario, per poter dare
forma alle troppe emozioni che le si agitavano dentro”.
Il romanzo unisce rigore e fragranze esotiche, palindroma attenzione al dettaglio e geografie dello spirito che esplorano latitudini ignote, misteriose, impenetrabili. Tutto condito con ritmo narrativo che diluisce le convenzioni, le mosse circostanziate della Storia, cospargendo sale e pepe letterari, e saporiti stuzzichini stilistici.
“Mentre Juan dall’altra parte del mondo combatteva per la
sopravvivenza, imparava il linguaggio della sopraffazione
e attraversava paesaggi ignoti, e Inés diventata Francisco de
La Gloria combatteva a Toledo accanto a Maria Pacheco,
Álvaro si addentrava giorno dopo giorno nella vita sociale
della sua nuova città adottiva”.
Domitilla Calamai
Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica con Andrea Camilleri e Luca Ronconi. Si è occupata di comunicazione per cinema, televisione e cultura. Imprenditrice agricola, produce olio biologico. Ha scritto e pubblicato saggi, racconti e romanzi, tra cui Vado via (Baldini Castoldi Dalai), Tutta colpa di Fidel (La Tartaruga/Baldini Castoldi Dalai, pubblicato anche in francese da Actes Sud) da cui è stato tratto il film La Faute a Fidel di Julie Gavras con Stefano Accorsi e Julie Depardieu.
Marco Calamai de Mesa
Ingegnere, dirigente sindacale, giornalista presso diverse testate, italiane e spagnole, funzionario Onu in America latina e Medio Oriente. Consigliere speciale della Coalition Provisional Authority in Iraq (Nassiriya), si è dimesso in aperta polemica con l’occupazione americana. Ha pubblicato saggi e libri su Spagna, America latina, Kosovo, Iraq. In particolare: Diario da Nassiriya da cui è stata tratta la miniserie televisiva Nassiriya (regia di Michele Soavi con Raoul Bova) e l’autobiografia Contromano. È stato decorato per meriti civili dal Re di Spagna.