Marilena Giulianetti
ROMA – Spesso ci leggete raccontare gioie e dolori dell’editoria indipendente. Ma, da indipendenti, la vita non è facile neppure per i librai: fuori dalle catene la gestione di una libreria è un’attività molto complessa nei piccoli centri come nelle grandi città. Di questa realtà, complessa e al tempo stesso affascinante, ne parliamo con i gestori di Ka Book , nuova libreria nata all’interno dello storico quartiere Quadraro Vecchio, a Roma (via dei Juvenci 69).
Una piccola libreria nel quartiere di una grande città. Una nuova piccola realtà culturale che alimenta e movimenta il territorio. Al Quadraro vecchio ecco la libreria indipendente Ka Book, gestita da Marianna Piero e Andrea. Come nasce Ka Book?
La libreria Ka Book è una realtà giovanissima all’interno del Quadraro, quartiere un po’ particolare, oggi multietnico e con una storia molto forte alle spalle. Camminando per le sua strade ci siamo accorti che mancava qualcosa, anche dal punto di vista urbanistico. Abbiamo sentito l’assenza di un punto di raccolta per le persone che lo abitano. Abbiamo sempre considerato fondamentale la divulgazione del pensiero, della conoscenza, così abbiamo pensato che il modo per poter fare qualcosa per il quartiere fosse aprire una libreria per far fruire conoscenza, pensiero. Consideriamo l’incontro tra persone e lo scambio di pensiero un fattore di sviluppo, uno stimolo alla autodeterminazione della persona e quindi anche di sviluppo positivo del quartiere sia dal punto di vista sociale che economico. Ci siamo messi alla ricerca del luogo, c’è piaciuto questo anche per la posizione: una libreria di quartiere sì ma con uno sguardo che va anche oltre, appunto un luogo di incontro, di scambio di pensieri.
La Ka Book mi ricorda maggiormente atmosfere nord europee che del centro Italia…
Non abbiamo voluto creare la classica libreria. Siamo una libreria indipendente, abbiamo dato una sensazione di calore e familiarità andando alla ricerca di qualcosa che potesse esprimere questo, per esempio con i mobili: d’epoca, riciclati, regalati, artigianali. Abbiamo aperto a novembre 2018 e per un periodo siamo stati in ascolto delle proposte dal quartiere e abbiamo cercato di raccogliere queste richieste. Abbiamo avviato un corso di scrittura creativa che è andato molto bene e prosegue quest’anno come corso avanzato, abbiamo iniziato ad ospitare presentazioni di libri con autori del quartiere che si presentavano a noi con le proprie opere. Questo ci ha dato la possibilità di capire che il Quadraro vive un forte fermento intellettuale anche variegato nell’espressione artistica perché ci si trovano scrittori, poeti, musicisti e la cosa che ci dispiace è che spesso non si conoscono nemmeno e quindi non comunicano tra di loro. Alcuni si sono incontrati qui e questo ci ha fatto piacere. Così abbiamo iniziato ad organizzare presentazioni, ospitare mostre pittoriche e fotografiche, eventi teatrali.
Quali sono i lati positivi e negativi del gestire una libreria indipendente?
Sicuramente positivi il riscontro con le persone perché man mano che le persone ci conoscono fa loro piacere venire qui proprio come luogo, per quello che facciamo, l’aspetto di dialogo e condivisione. Da parte nostra viviamo anche un po’ un senso di sfida in ambiti non facili e nuovi nella gestione della libreria, dell’organizzazione degli eventi, ad esempio. L’aspetto negativo è la fatica di portare avanti un’attività del genere, è davvero molto impegnativo.
Per quanto riguarda l’aspetto editoriale?
Noi privilegiamo la piccola editoria, abbiamo case editrici piccole: Terre Sommerse, L’incisiva, Chi più ne art… non ci piace l’omologazione, cerchiamo sempre qualcosa di alternativo. Abbiamo una sezione dedicata ai libri nuovi e anche una sezione dedicata ai libri usati, ma abbiamo anche uno scaffale dedicato allo
scambio di libri: se lasci un libro puoi prenderne un altro in prestito.
L’identikit dei vostri lettori?
I nostri lettori sanno quello che vogliono leggere e mediamente cercano qualcosa di diverso rispetto a quanto è disponibile nella librerie di grande diffusione.
Avete una sezione di editoria per ragazzi?
Ci stiamo dedicando anche all’editoria per ragazzi, sia come eventi sia come libri da proporre. Inizialmente avevamo solo classici, adesso vogliamo puntare su qualcosa di particolare, siamo sempre alla ricerca di qualcosa di più autentico.
Attività parallele alla vendita di libri?
Stiamo puntando anche sulla nascita di una piccola casa editrice, per ora stiamo valutando questa possibilità e ci piacerebbe realizzarla nel prossimo futuro. Vedremo. Stiamo cercando di fare molte cose, per questo ci vuole energia, ma anche creare contatti; siamo nati da poco e ci rendiamo conto che è fondamentale creare contatti tra le persone. Abbiamo realizzato degli eventi con alcuni autori e vogliamo andare avanti, ad esempio abbiamo organizzato una serata sulla sonorità evocativa coinvolgendo diversi autori, stili e contenuti diversi, è stato molto interessante. O serate musicali dove versi e note si incontrano… siamo in divenire, per il prossimo anno ci saranno altre iniziative che stiamo valutando sempre legate al mondo del libro, del pensiero. Eventi culturali che avvicinino le persone.
E’ un momento molto bello perché ti da la possibilità di incontrare persone che si dedicano all’arte e questo è importante, in questo modo si entra veramente nelle cose , se nel nostro piccolo riusciamo a trasmettere questo ci rende felici, riusciamo ad arrivare a quello che era il nostro obiettivo. Se c’è più conoscenza, se il pensiero riesce a svilupparsi anche la risoluzione dei problemi che dobbiamo affrontare diventa in qualche modo più semplice , è un modo per entrare in contatto con noi stessi e questo poi aiuta per entrare in contatto con il prossimo.
Il futuro della Ka Book?
In questo primo anno ci siamo concentrati sul mettere in piedi questa realtà, i prossimi passi li muoveremo cercando di ampliare i contatti e fare rete, che è sempre una cosa positiva. Il primo passo è un radicamento sul territorio.
KA BOOK
via dei Juvenci 69, ROMA
Orari: dal lunedì al venerdì ore 16.00-20.00; sabato 10-00-13.30 e 16.00-20.00
Bella intervista. A me Marianna ha detto che ha aperto a novembre 2017 (non 2018) e che già a gennaio 2019 (più o meno un mese prima dell’intervista) avevano deciso di smettere l’attività. Infatti ha chiuso il 31 maggio scorso. Chi sono io? Quello che fa sorgere la libreria “Quadrarobuck” sulle ceneri della “Ka book”.
L’inaugurazione ci sarà sabato prossimo 7 settembre alle ore 17.30 e Marilena Giulianetti è invitata: sarà la benvenuta.
Un cordiale saluto
Maurizio Graziosi (3280925075)
presidente Associazione “AMICA – Arte Musica Incontri Cinema e Altro”