Giulio Gasperini
ROMA – Che cosa sia “il momento perfetto” non ve lo dico, ovviamente. Però sappiate che tutto il romanzo è una ricerca, stagione dopo stagione, errore dopo errore, (quasi una battuta di caccia con appostamenti e trappole) di codesto momento. E la ricerca, come su un set cinematografico, si compone di fotogrammi, che si legano uno all’altro, in una striscia continua di primi piani e di fermo immagine. Gli inquadramenti, in effetti, in questo “Il momento perfetto” (romanzo primo di un, guarda caso, sceneggiatore: Lorenzo Minoli, pubblicato dalla bolognese Pendragon nel 2011), sono in sovrapposizione e in continuo spostamento, tra un flashback e una proiezione nel futuro.
Quella che si squaderna per tutto il libro è l’educazione sentimentale del protagonista, un giovane studente di giurisprudenza, che si trova a conoscersi e a lentamente smascherarsi durante soprattutto l’estate (a Punta Ala, nella Maremma grossetana), la stagione che più di tutte è stata scelta come miglior scenografia della maturazione e della presa di coscienza della nostra stessa libertà di scegliere, di un puramente umano libero arbitrio.
Il protagonista gioca, con la sua parvenza di timidezza, a costruirsi un futuro. Gioca a creare e disfare, a esagerarsi supremo giudice della piccola umanità che vede ruotare intorno a sé stesso e alla sua vita. Fino ad arrivare all’epilogo estremo, all’evento che in un’ottica di fatalismo da manuale conclude e suggella la sua crescita emotiva e umana, lasciandoci forse con un po’ di fiele per la non perfetta conclusione sentimentale, è tutto un accelerare di emozioni e di interpretate decisione, in uno scavo che soltanto apparentemente può parere superficiale, ma che perfora la superficie nei punti giusti, andando a toccare i nervi scoperti, quelli che, in ogni ferita, fanno più male.
Le educazioni sono sempre feroci, crudeli, persino un po’ sadiche. Ogni romanzo di formazione si sbilancia tra l’ansia della crescita e la crudeltà della consapevolezza. Le prove si susseguono, con i soliti padri autoritari, le madri soffocanti d’affetto, le fidanzate asfissianti, le crisi prodotte dalla fine delle illusioni: ogni volta la storia pare un copione perfetto, con ritardi più o meno bilanciati, ma pur sempre con tappe obbligate, che non possono esitare nel presentarsi. Lorenzo Minoli gioca a riscrivere la sua personale versione del perfetto copione del perfetto adolescente: che ogni volta ha un nome e un carattere diverso, un fisico e un colore di occhi nuovo, ma che, alla fine, indaga sempre per le stesse risposte. E ricerca sempre per il più perfetto dei momenti.
"Il momento perfetto": basta un’estate per tutta una vita.
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