Giulia Siena
PARMA – Quando un nuovo libro di Vincent Cuvellier arriva in libreria non vedi l’ora di lasciarti travolgere dalla storia, farti intrappolare dalle parole che oscillano tra fiaba e poesia. Poi succede proprio così… di qualsiasi cosa narri, Cuvellier riesce a catapultarti nella storia: non importa che tu abbia 6 o 86 anni, l’autore francese riuscirà a rapirti. E succede anche con Il grande cane rosso, pubblicato in Italia da Biancoenero Edizioni con le illustrazioni di Chiara Lanzieri.
“Sono un bambino normale che vive in paese normale”. Tutto per Beniamino è normale, ripetitivo, uguale.
Normale diventa sinonimo di noia, quella che ti prende al mattino, nel pomeriggio, dopo una corsa in cortile o al tavolo della colazione. Prima, invece, era tutto un po’ strano: dall’odore della madre alla barba del padre, dal topolino dei denti al vecchio signore vestito di rosso fuori della finestra. Sì, tutto era meno logico, più divertente e meno normale. Fino a quando a scuola, proprio lì dove non succede niente, il maestro gli dà un incipit dal quale dovranno sviluppare un tema: “Immaginate di avere un potere magico”.
Da qui la normalità non è più la stessa, la scrittura è la grande rivoluzione che tutto crea e tutto cambia.
Il grande cane rosso è un libro ad alta leggibilità con font particolare che permette di leggere in maniera più semplice anche a chi ha difficoltà di lettura.
“Al mattino mi annoio,
nel pomeriggio mi rompo
e il resto del tempo sbadiglio.
Nel cortile, io corro.
Poi un giorno
è successo qualcosa”.