Giulio Gasperini
AOSTA – BeccoGiallo stupisce ancora. E questa volta lo fa con la magnifica narrazione della vita di Marco Polo disegnata e raccontata da Marco Tabilio. Marco Polo. La Via della Seta, un libro su cui sognare e perdersi in un mappamondo antico, muove dalle prigioni di Genova, quando nel 1298 il commerciante ed esploratore veneziano conosce Rustichello da Pisa, che tra una confidenza e l’altra stende in lingua d’oïl le sue fantastiche e stra-ordinarie memorie di viaggio.La storia di Marco Polo è nota, perché a scuola non si può prescindere dal nominarlo. Per tanto tempo, è stato stampato anche sulle banconote da 1000 lire: un uomo dal barbone rigoglioso e lo sguardo dolce e intelligente. Ma la storia di Marco Polo è ben più quella della storia che si racconta nelle aule. Non fu soltanto un commerciante, né soltanto un esploratore. Ebbe la fortuna di viaggiare consapevolmente, di assistere in prima persona a fenomeni ed eventi (come la fuoriuscita del petrolio in quello che oggi è, più o meno, l’Iraq), seppe raccontare le curiosità più disarmanti e le notizie più eccezionali. Rimase anni alla corte di Kubilai Khan; quasi venti. Facendo di tutto. Dal corriere, all’ambasciatore, dalla spia al capocarovana, dal mediatore religioso al supervisore della zecca. Tenendolo sempre, ovviamente, come grande amico e confidente.
Raccontò tutto ne Il Milione, un libro magnifico per ricchezza di dettaglia e stupore di reazioni. La sua vita è stata più di un romanzo; e prende un’incredibile vita e forza nei disegni di Marco Tabilio, che ha saputo darci un’immagine di Marco Polo che va oltre i semplici aneddoti scolastici, ma prova a darci un’idea anche delle sue paure, delle sue perplessità, delle ansie e degli amori dolorosi vissuti. Il Marco Polo di Tabilio è un uomo, prima di tutto; che di volta in volta ha dovuto vincere paura, affrontare difficoltà, farsi coraggio e proseguire. È un Marco Polo di cui viene investigato anche un probabile subconscio, di cui vengono messi in luce gli aspetti più intimi e quotidiani, la rabbia, l’orgoglio ferito, il dolore sordo, l’umano sentimento di inutilità. È forse quello che più ha ottenuto, Marco Polo, dai suoi viaggi: non i guadagni dei commerci, non la bellezza delle merci trasportata ma la possibilità di diventare una persona diversa e più completa, l’opportunità (mai rifiutata ma sempre perseguita fino in fondo, coraggiosamente) di sperimentare e crescere saggiando sé stessi e gli altri, di saper guardare con un occhio sempre nuovo, fresco, tutte le meraviglie che si offrivano al suo primo battesimo. Il viaggio lungo la Via della seta ha aperto strade inedite all’economia e anche alla geografia, tangendo luoghi nuovi e persone di rilievo: ma questo viaggio diventa, attraverso questi semplici ma intensi disegni di Marco Tabilio, paradigma del viaggio individuale di ognuno di noi, che potremmo essere Marco Polo nella semplice vita che ci aspetta ogni giorno.
I fumetti (e il mondo) avventurosi di Marco Polo
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