Venti donne e il loro essere differenti e determinate
Franca Valeri, Vivienne Westwood, Kate Winslet, Winona Rider, Vanessa Paradis, Anna Mazzamauro, Rossy de Palma. Queste sono solo alcune delle venti icone raccontate da Roberta Balestrucci Fancellu e illustrate da Marianna Balducci in Non è bella ma…, il libro pubblicato da Hopedizioni nella collana Speriamo che sia femmina.
Donne diversissime appartenenti a periodi e mondi differenti; eppure con qualcosa di simile. Oggi le vediamo celebri, forti, determinate, potenti e influenti, ma all’inizio della loro carriera, in quella vita “precedente” che siamo abituati solo a immaginare, queste donne si sono scontrate contro l’ottusità e i limiti di chi non le vedeva adeguate, mai all’altezza. Molte di loro, se non tutte, si sono sentite dire: “non sei abbastanza bella”, con chili di troppo, imperfezioni, naso troppo grande o gambe troppo magre. Nulla, però, ha fermato quella determinazione che in maniera costante dettava la strada verso il successo. “Le persone che usano la testa sono sicuramente le più attraenti” e ognuna di queste donne è la dimostrazione che l’arguzia, la personalità, l’unicità rappresentano la chiave di volta di ogni carriera e di ogni esistenza. Se Vivienne Westwood avesse ceduto alle critiche, non avrebbe concepito la moda come un’espressione della battaglia e se Barbra Streisand avesse accettato di cambiare il suo volto per assecondare il gusto di una bellezza canonica ed artificiale avrebbe perso una parte essenziale di sé. Se ognuna di queste donne avesse barattato una propria personalissima peculiarità – Twiggy la sua magrezza, Tilda la propria androginia, Winnie la vitiligine – si sarebbe trovata sconfitta. Sottratta. Su quelle piccole e grandi imperfezioni, invece, hanno puntato poiché era lì che si innestava la propria riconoscibilità.
Negli anni delle incertezze, all’epoca del body-shaming e delle battaglie per la rivendicazione di corpi non convenzionali, Non è bella ma… diventa manifestazione di unicità e libertà. Un libro davvero per tutti per imparare a valorizzarsi e a credere nei propri sogni. Nonostante tutto.