Dopo il successo riscosso in Germania, arriva in Italia il romanzo che è già un film
Le Edizioni Alphabeta Verlag portano in Italia Fossa delle Marianne, il romanzo della biologa marina tedesca Jasmin Schreiber tradotto da Giovanna Ianeselli. Dopo aver conquistato il pubblico tedesco ed è essere stato inserito nell’elenco bestseller della rivista “Der Spiegel”, Fossa delle Marianne è diventato un film per la regia di Eileen Byrne, di prossima uscita anche nelle sale italiane.
11mila metri. Questa è la misura dell’abisso rappresentato dalla Fossa delle Marianne (MARIANENGRABEN in lingua originale), la più vasta depressione oceanica, così profonda che “se ci buttassero dentro l’Everest, ci affonderebbe senza lasciare traccia”, si legge nelle prime pagine del libro.
Profonda, profondissima, è anche la depressione nella quale è piombata Paula, la protagonista, dopo la morte del suo amato fratellino Tim. E’ stato un incidente, certo, ma Paula si sente in colpa. Allora le lacrime si mescolano al sapore salino del mare; le parole della cura si diventano quelle dell’anelata tranquillità, i ricordi si allacciano al vuoto presente, la colpa viene cullata dal lacerante dolore. Il percorso di Paula, infatti, non sarà semplice: non sarà scontato riemergere in superficie da quella depressione che la trascina giù e la soggioga nel tempo passato.
Paula partirà per un’avventura on the road, un viaggio rocambolesco su uno scalcagnato camper in compagnia di un anziano appena conosciuto, il burbero Helmut, e della sua cagna Judy.
Dopo il loro tragicomico incontro, la giovane e il vecchio percorrono insieme un itinerario da Francoforte all’Alto Adige, attraverso alcuni particolari luoghi in cui lui deve onorare una strana promessa. Mentre si avvicinano alle radici di Helmut, si allontanano dalle radici di Paula. Tra incontri imbarazzanti e racconti intimi, sempre sul filo tra senso della vita e della morte, arrivano a destinazione, dove Paula aiuta Helmut a compiere le sue ultime volontà.
Le parole dell’anziano compagno di viaggio sapranno strappare Paula agli 11mila metri di abisso in cui l’ha trascinata la sua depressione, restituendola alla vita. E ogni capitolo corrisponde a una tappa di avvicinamento dalla profondità massima verso la superficie.
Lo sapevi che la Fossa delle Marianne è il punto più profondo dell’oceano? Okay, domanda stupida, certo che lo sapevi. È una voragine che si incunea nella crosta terrestre per undicimila metri: se ci buttassero dentro l’Everest, affonderebbe senza lasciare traccia. Quando te l’ho raccontato, non riuscivi bene a immaginartelo, però lo trovavi fico, così come all’inizio trovavi sempre fico o strafico tutto ciò che aveva dell’incredibile. Questa cosa degli undicimila metri in realtà era troppo astratta anche per me. È stato solo quando ci sono arrivata io stessa – giù in fondo nell’oscurità, dove non c’è più luce, non ci sono colori e non c’è quasi più ossigeno – che quegli undicimila metri e tutte quelle cifre e ordini di grandezza sono diventati reali. Undicimila metri sott’acqua equivalgono a un metro e novanta sotto terra, la profondità della tua tomba.