Giulia Siena
PARMA – Hermann Hesse è stato uno degli autori più prolifici del Novecento tedesco. Nei suoi scritti – molte volte bistrattati dalla critica – la tematica amorosa emergeva da un male di vivere profondo, mescolato a evoluzioni e cambiamenti, turbamenti e rinascite. Le tante pulsioni si sono dipanate in numerose tipologie testuali: i romanzi – forse la forma più conosciuta dei suoi scritti – sono solo una parte dell’ampia produzione dell’autore tedesco che non ha mai biasimato poesia, leggenda, corrispondenza, giornalismo.
L’anima riflessiva e profondamente inquieta di Hermann Hesse torna sugli scaffali delle librerie grazie a Fiabe e Leggende, il volume che raccoglie alcune tra le più significative leggende e fiabe di Hesse. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Piano B nella collana La mala parte, è una sorpresa; qui sono racchiuse storie di eroi inconsapevoli, solitari e ribelli, personaggi messi alla prova, individui alla ricerca del proprio senso. Gli uomini qui descritti sono prototipo dell’uomo qualunque, in lotta contro sé stesso o gli altri, la vita o la morte. E queste fiabe, avvolte nel manto della poesia, sono eteree e magiche, universali e piccole, esprimono tutta la forza immaginifica di Hermann Hesse e la sua vocazione all’analisi intorno all’essere umano. Le leggende – che chiudono il volume – ci portano indietro nel tempo e ci ricordano il piacere di attingere da un affabulatore della parola, ci ricordano il piacere di leggere.