MODENA – Approfondire il genere narrativo della Fiaba attraverso un’indagine intellettuale, antropologica e culturale: a giugno torna a Modena – in una nuova versione itinerante presso il circolo culturale Filatoio e varie location nel quartiere adiacente al Museo casa Enzo Ferrari – il Festival della Fiaba. Un appuntamento unico sul territorio nazionale perché si rivolge al pubblico adulto e consapevole. Tre giorni di narrazioni in voce semplice, conferenze, performance, spettacoli, Workshop e tante iniziative dedicate quest’anno al tema della “Follia”.
Saranno tanti gli appuntamenti ideati ad hoc in programma per la sesta edizione del Festival della Fiaba, da venerdì 14 a domenica 16 giugno presso il circolo culturale Filatoio (via de’ Bonomini 61/63). Tema caratterizzante di quest’anno sarà la “Follia”, declinata e indagata in diversi aspetti e sfumature, a cominciare da una serie di conferenze dedicate in cui scrittori, professori e pensatori approfondiranno il filo conduttore proposto dal Festival. Tra gli altri saranno protagonisti – in un ciclo di incontri a ingresso gratuito che si svolgeranno ogni sera al Filatoio – lo scrittore Mario Ferraguti, che parlerà della figura del lupo nelle fiabe, Ivonne Donegani – professoressa universitaria, già direttrice del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e responsabile del progetto Arte e Salute Mentale che, da anni, è impegnata attivamente nei percorsi di de-istituzionalizzazione, promozione della salute e inclusione sociale, in collaborazione con le associazioni di familiari e utenti – e Nicola Bonazzi, drammaturgo e regista, tra i fondatori della Compagnia Teatro dell’Argine, che dal 2012 collabora come guida del laboratorio teatrale con “Gli Amici di Luca”, compagnia nata in seno alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris di Bologna.
E poi performance, come quella della narratrice Anna Tondelli, “accompagnata” da una costumista d’epoca, dedicata a Barbablù e le fiabe della tradizione, che saranno le protagoniste assolute del Festival a loro dedicato. Narrate in voce semplice nei vari luoghi della manifestazione ogni ora e mezza circa, per una capienza che varierà a seconda degli spazi, per mantenere la bellezza dell’intimità della condivisione.
E, ancora, presentazioni di libri, come “Disturbi di luminosità”, di Ilaria Palomba, dove la follia emerge dall’assenza d’amore, di certezze, di futuro, in un sociale che implode.
“Dopo cinque edizioni in cui abbiamo cercato spazi potenti, bellissimi e accoglienti, abbiamo deciso di spostare lo sguardo su un quartiere difficile di Modena, ma che ha un grande potenziale, perchè ricco di verità e libertà – spiega Nicoletta Giberti, direttrice artistica e ideatrice del Festival della Fiaba – Non a caso il Filatoio sorge esattamente lì e, da due anni, brilla e brulica di iniziative e persone che lo frequentano entusiaste e grate di ciò che incontrano. Perché l’intento del Festival della Fiaba è anche quello di portare luce e bellezza in questi luoghi, per aprire riflessioni personali e collettive. E la manifestazione nasce dallo stesso impulso che nel tempo ha mosso l’uomo a raccontare fiabe: l’incontro con il substrato inconscio e l’effetto vivificante che se ne trae, raccontandole, leggendole o semplicemente ascoltandole. La fiaba è fatta di simboli che si ripetono dalle origini in tutto il mondo, ed è nata per gli adulti, i bambini erano ascoltatori occasionali, di passaggio”.
Il Festival della Fiaba gode del Patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Modena, oltre che dell’Università di Bologna, dipartimento di Scienze dell’Educazione.