RIO NELL’ELBA – Se è vero che la lettura salva, o meglio, amplifica la vita, non si potrà mancare a Elbabook, il primo festival isolano dedicato all’editoria indipendente in programma da domani, mercoledì 29 a venerdì 31 luglio a Rio nell’Elba. ‘Isolano’, tuttavia, non significa ‘isolato’, bensì reattivo alle novità editoriali di qualsiasi genere, specialmente se curate; infatti la tradizione e la professionalità di un suggestivo borgo incastonato tra mare e montagne, Rio nell’Elba, accoglieranno sull’Isola che fu tanto amata da Hervé Guibert e da Michel Foucault chi vorrà unire i piaceri del corpo a quelli della mente, il relax all’approfondimento di una buona lettura.
L’edizione 2015 è nata dall’immaginazione di un piccolo ma impegnato editore digitale italo-francese, Meme Publisher, che ha sede tra Ferrara e Parigi, e che è riuscito ad aggiudicarsi il prezioso bando per dare corpo al progetto di riqualificazione turistica e artigianale di Rio nell’Elba. Così la direzione artistica di Marco Belli, sorretta da quella organizzativa di Roberta Bergamaschi e Andrea Lunghi, ha attecchito entusiasmante, dando origine a una tre giorni di incontri, tavole rotonde, concerti e presentazioni per portare alla ribalta le piccole e medie realtà editoriali, insieme alle piccole e medie istituzioni, e disegnare strategie per la loro valorizzazione, per la “bibliodiversità” e la tutela del lavoro. Tanto che la mappa conterà 24 marchi editoriali provenienti da tutta la Penisola, tra i quali Tunuè, Voland, Nottetempo, 66thand2nd, Uovonero, Saecula e Asino Edizioni.
La Terrazza del Barcocaio, Piazza del Popolo, Il Bastione, il Teatro Garibaldi e Piazza Matteotti saranno le cornici naturalistiche del festival, sino al Passo della Pietà, il cui nome profondo rievoca l’ultima pubblicazione di Guibert, scomparso e sepolto proprio sull’Isola, simbolo di una cultura anticonformista e incompresa, che qui trovò un rifugio e che da qui potrebbe ripartire. Non si conteranno le contaminazioni, inoltre, tra spunti enogastronomici, offerti da AIS e Consorzio vini DOC, Birra dell’Elba e Slow Food, stravaganti colazioni in compagnia degli editori, sorprese inscenate dalla Libreria Stregata, spettacoli di giocoleria con i Metà e Mavà, e l’Amato Jazz Trio in concerto. Di maggiore concentrazione saranno le due tavole rotonde che scandiranno l’edizione zero: Digitale vs Cartaceo, alla quale parteciperanno Giulia Iannuzzi, Roberto Caso e Alberto Forni, e Grandi gruppi editoriali e grande distribuzione: misure a tutela dei piccoli editori, con Silvia Boano, Michelangelo Sebastiani e Giulio Milani.
I simboli di questa edizione dipendono dal flusso dell’acqua – sia fluviale sia marino – e al flusso di idee creative che hanno attraversato la parte est dell’Isola nei secoli scorsi. In primis, la bocca di Barabba, fonte di pietra bianca situata nel centro di Rio nell’Elba; poi il pittogramma del logo di Elbabook, che rappresenta una conchiglia fossile, un Nautilus stilizzato. L’essere marino sedimentato nella terra e riportato alla luce con operazione di scavo, coniuga alla perfezione i territori fisici e mentali di elezione elbani e, in particolare, del comune di Rio. Lo scavo e le cave del vicino parco minerario, già patrimonio dell’UNESCO, legano l’evento alla metafora dell’estrazione intellettuale, l’evidente lavoro editoriale che va a fondo in cerca della cultura. I colori, quindi, non possono che essere il Rosso ruggine, il Blu mediterraneo e il Grigio metallo. Passaggi di Storia di cui è rimasta traccia, nei cui riguardi è necessaria e utile una riscoperta: potenzialità sopite che, grazie alla capacità italiana di veicolare sia il sapere sia la bellezza, torneranno a risplendere.