Due ragazzi con una missione: “L’Angelo di Hitler”


Silvia Notarangelo
ROMADue ragazzi, lei quattordicenne, lui poco più grande. Lei una rifugiata austriaca residente a Londra, lui un tedesco di Monaco proveniente da una famiglia comunista. Che cosa li accomuna? Nulla, se non uno strano destino che sceglie di farli incontrare per affidare a entrambi una missione top secret. Si apre così il primo romanzo per ragazzi dello sceneggiatore inglese William Osborne. “L’Angelo di Hitler” (Edizioni Sonda) è una storia avvincente ed emozionante, un’avventura fantastica in cui due adolescenti dovranno vedersela con un segreto più grande di loro. Protagonisti inconsapevoli di una vera e propria “guerra nella guerra”, in cui non saranno risparmiati colpi bassi, astuzie e stratagemmi.

Tutto accade velocemente: è Churchill in persona a mettere a punto il piano. Il 2 giugno 1941 si reca dal ragazzo, il giorno dopo informa la ragazza. Non c’è tempo da perdere. L’addestramento è rapido, tutto deve svolgersi con riserbo e discrezione perché non si può fallire. I due non hanno neppure modo di confessarsi le reciproche identità. Da quel momento sono Leni e Otto Fischer, due fratelli di Salisburgo. La loro missione è tutt’altro che semplice: dovranno entrare in Germania e riportare in Inghilterra un “carico speciale”, un carico che ha un nome, Angelika. È lei il loro obiettivo. Perché? Non ha importanza, ciò che conta è portarla via dal convento in cui si trova rinchiusa.
Della sua identità, non una parola. Chi è la bambina? Che cosa ha fatto per diventare così preziosa al punto da mettere in atto un piano segreto per liberarla?
Il segreto non reggerà a lungo. Paracadutati in Germania, Otto e Leni si dimostreranno molto più furbi e scaltri di quanto non ci si aspetti dalla loro giovane età. Nonostante qualche piccola leggerezza, sapranno affrontare con coraggio qualunque tipo di situazione, persino un vero e proprio mastino come Heydrich, il vice di Hitler.
Tra fughe, assalti respinti e combattimenti all’ultimo respiro, si troveranno di fronte ad una scelta, azzardata ma condivisa da entrambi. Perché gli ordini sono ordini, ma la coscienza, a volte, va in un’altra direzione.

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