Giulia Siena
PARMA – La penna di Davide Calì questa volta percorre le strade dell’affascinante e sorniona Londra; ci porta a Baker Street dove un bassotto ascolta divertito le elucubrazioni del suo padrone, Cornelius Holmes. Cornelius Athanasius Holmes è convito di essere il discendente del celebre detective Sherlock Holmes, la sua vita, dunque, è costellata di continue supposizioni e ricerche, misteri da risolvere e casi da studiare. Nessuno, però, riesce a scalfire le certezze di Cornelius circa i suoi antenati, anzi, nessuno lo fa perché Cornelius, in fondo, è molto solo e oltre al suo cane, ai cioccolatini al rum e ai panini dolci che gli prepara Pilar, la sua donna di servizio portoghese, ha poco altro. Forse per noia o forse per via delle sue convinzioni troppo radicate – come credere di avere la memoria di elefante e uno spirito di osservazione fuori dal comune – Cornelius affonda spesso il naso nel giornale e da lì attinge misteri indagare. Questa volta il suo occhio cade sulla notizia del barboncino dei Baskerville, trafugato e non ancora tornato alla villa dei ricchi proprietari. Cornelius si affiderà – sempre in modo sbadato – al suo fiuto; batterà varie piste che lo porteranno negli angoli più bui e sperduti di Londra. Ma sarà vero che questo cane è così particolare da avere gli occhi viola? Intanto spariscono anche altri cani, tutti hanno qualcosa in comune… e mentre Cornelius pensa bevendo Chinotto, il suo cane, Watson, ne racconta le peripezie.
Cornelius Holmes. Il caso del barboncino dei Baskerville è il primo titolo che Davide Calì “regala” alla collana Maxi Zoom della casa editrice biancoenero; un racconto avvincente con un personaggio stralunato e simpatico che catturerà la simpatia di tutti i lettori. Il racconto, con le illustrazioni di Sara Gavioli, come tutti i titoli della casa editrice romana è Ad Alta Leggibilità.