Giulia Siena
ROMA – “Questo è un manuale di autodifesa. E non sorprenda il fatto che a scriverlo sia un giornalista. In oltre trent’anni d’attività ho conosciuto molti colleghi e di ognuno ho cercato di mettere a fuoco pregi e difetti.” Per essere solo all’introduzione, il libro del giornalista salernitano Gabriele Bojano, “Come eliminare i giornalisti (senza finire in prima pagina)”, promette svariate sorprese. Pubblicato il mese scorso da Mursia, il dissacrante libro o il “divertente pamphlet”- come lo ha definito Maurizio Costanzo nella prefazione – racconta la figura del giornalista attraverso 50 prototipi ben definiti di professionisti del settore. Bojano suddivide il libro in nove parti e, in ognuna di esse, descrive giornalisti caratterizzati da pessimi comportamenti professionali, sociali e umani.
Così, il mestiere più difficile del mondo (difficile più degli altri poiché spesso se non sei raccomandato non lavori, invece quando il giornalista lavora non viene riconosciuto come tale, quindi, non viene retribuito o sottopagato) è in mano a gente strana che si comporta in modo strano e ha pretese strane. Dal “giornalista hulk”- facile agli isterismi – al “giornalista glocale” – totalmente dedito agli scoop casalinghi del suo piccolo paese da non accorgersi del resto del mondo – passando per il “giornalista dinasty” – designato dagli dei come continuatore della stirpe giornalistica – fino al “giornalista oh happy day”- per il quale c’è sempre un motivo per festeggiare. Ognuno di loro presenta diversi motivi per irritare conoscenti e colloghi che di solito incontra sulla sua strada, ma un modo per eliminarli c’è: Bojano ne suggerisce uno per ogni tipologia di giornalista. Provare per credere!
"Come eliminare i giornalisti (senza finire in prima pagina)", provateci!
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Grazie per l'attenzione, l'aspetto alla presentazione a Roma del libro (Università La Sapienza sede di via principe Amedeo domani, 30 marzo, alle 17)
eliminarli magari, considerando la totale mancanza di qualità dei giornalisti attuali (ad es. quelli di repubblica.it).
Certo citare un personaggio, anch esso ripugnante, come maurizio costanto, solo perchè ha dato una definizione da sussidiaro come "divertente pamphlet"… a questo punto potevi citare maccio capatonda.
Ciao Desertar. io credo che bisogni eliminare qualsiasi professionista che svolge il proprio lavoro in maniera sbagliata, sicuramente in Italia l'informazione non è un esempio.
Maurizio Costanzo è stato citato poiché è sua la prefazione del libro…
buone letture!