CESENA – C’era una volta il libro, la rassegna dedicata al collezionismo cartaceo torna a Cesena sabato 19 e domenica 20 novembre con oltre 90 espositori dall’Italia e dall’estero.
Sarà perché a Cesena è nata una delle prime biblioteche pubbliche al mondo. Sarà perché con l’Eroico Manoscritto è entrato nel guinness dei primati. Sarà ancora perché l’illustre cittadino Renato Serra è stato un bibliotecario. Quel che è certo è un dato: il fascino del libro antico pare avere trovato nella città malatestiana il suo habitat naturale. C’era una volta il libro, infatti, la rassegna organizzata da Blu Nautilus, vedrà la partecipazione di espositori da tutte le parti d’Italia e d’Europa. Inoltre, oltre alla mostra mercato – che propone un excursus lungo cinque secoli di carta ingiallita, dalle rarità bibliografiche alle stampe, dal libro esaurito alla cartografia introvabile – anche due mostre collaterali.
Dedicata ad uno dei più grandi poeti romagnoli, la mostra “Udìa tra i fieni allor allor falciati […] un lungo interminabile poema”, porta a Cesena Fiera l’essenza della poetica di Giovanni Pascoli esponendo alcune delle sue opere principali in rare edizioni degli anni venti e trenta.
La mostra mette in luce il legame indissolubile tra Pascoli e la sua terra d’origine: paesaggio, immagini e profumi legati alla vita sammaurese sono, infatti, la prima fonte di ispirazione per la sua poesia, che negli anni si allarga ad abbracciare le tendenze più innovative del Simbolismo europeo fino a definirsi nell’opera Fanciullino.
Una mostra da non perdere per scoprire un Pascoli che “trasforma” le parole in pennellate impressioniste per rendere con immediatezza le emozioni e cogliere la realtà attraverso i particolari.
La Sgorbia di Pietro Parigi.
Seminatore di dubbi e insegnante di sintesi, Parigi è uno tra i maggiori xilografi italiani del Novecento. Nella sua attività ha prodotto più di 1500 immagini poetiche, alcune delle quali esposte permanentemente presso il museo allestito nella Basilica di Santa Croce di Firenze. Riconosciuto fin da subito dalla critica per il suo segno originale, lento, spigoloso e lontano dal futurismo e da quel liberty dannunziano in voga nella prima metà del secolo, la sua sgorbia viene consacrata all’eternità perché preziosa anima di libri e riviste importanti.
Ma fu attraverso “Il Dramma Popolare” che Pietro Parigi acquista spessore europeo eseguendo i Diciotto manifesti per i drammi spirituali messi in scena a San Miniato dalle più importanti compagnie europee.
Enrico Versari dello Studio Battaglia di Faenza e Danilo Sartoni curano e portano a Cesena Fiera una mostra di lavori originali provenienti dall’archivio Lotti-Gazzarrini (San Miniato) in grado di immergere il visitatore in un’atmosfera francescana in cui l’arte, il silenzio e la riflessione mistica si fondono.