FOOD&BOOK, La cultura del cibo, il cibo nella cultura

L’ottava edizione si veste di fiori e vini rosati

Giulia Siena
MONTECATINI
– Ottava edizione per il festival Food&Book, evento organizzato da Agra Editrice Srl in collaborazione con il mensile Leggere:tutti. Dal 13 al 15 maggio le Terme Tettuccio di Montecatini Terme fanno da cornice all’attesissima edizione 2022 di Food&Book – La cultura del cibo, il cibo nella cultura che si è caratterizzata, fin dalla prima edizione, nell’incontro tra scrittura e cucina; autori che nei loro libri raccontano il cibo e chef che il cibo lo raccontano, oltre che nel piatto, in libri spesso di successo.

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Graphe.it: la Toscana del passato ne “I due che salvarono il Natale” di Marco Fabbrini

Daniela Distefano
CATANIA“Forse suo zio Raniero un po’ di ragione ce l’aveva / e magari le fiaccole erano quella parte della vita in cui / la gente alza lo sguardo e la smette di guardarsi solo i / piedi, quel momento in cui, per una notte, tutto quello / che di solito ti sembra normale vedere sempre lì dove / sta, a fare il suo dovere, ti appare all’improvviso sotto / una luce diversa. Gli dai il valore che merita, un valore / importante e ti chiedi come mai per tutto il resto dell’anno / non ci si fermi a farlo più spesso”.

Nel sud della Toscana, in un’epoca imprecisata e anteriore alla Grande Guerra di inizio Novecento, ai piedi di un antico vulcano, sorge un paese i cui abitanti lavorano quasi tutti in una miniera. Il lavoro è duro, ma ogni anno lo scompiglio si ferma alla vigilia di Natale: la sera delle Fiaccole, una festa di ritrovo, di pace, di fratellanza. Protagonista di questo racconto dalle sfumature fiabesche – I due che salvarono il Natale (Graphe.it Edizioni) di Marco Fabbrini – è Mino, cioè Ultimino, un bambino di 8 anni ultimo di cinque fratelli che insieme, con la mamma e il babbo, vivevano in una casa non più grande di una stalla.
Come in una favola dal sapore antico, non manca il cattivo della storia, il cinico, crudele impresario tedesco della miniera dove lavora anche il papà di Mino, ovvero Gustav Strege detto il “Capoccia”. Continua

Grande attesa per il Pisa Book Festival 2011, un week end nei libri!

PISA – Dal 21 al 23 ottobre 2011 al palazzo dei Congressi e alla Stazione Leopolda si svolgerà la IX edizione del Pisa Book Festival, il meglio della piccola editoria indipendente verrà ospitato nella città della torre. Tantissime le novità annunciate: paese ospite sarà la Francia e a inaugurare il festival ci sarà il premio Nobel per la letteratura Gao Xingjian. E poi per i più golosi  l’Angolo Gourmand con chef internazionali e libri di cucina. In programma anche la prima edizione di «Talent Next», un concorso per illustratori emergenti. l  Circa 180 editori porteranno a Pisa i loro titoli freschi di stampa e presenteranno le loro novità più significative.

Grazie al generoso contributo della Fondazione Caripisa, il Festival offrirà come sempre un programma ricco di conferenze, laboratori per grandi e piccoli, seminari per gli addetti ai lavori e un Caffè Internazionale per gli incontri con gli autori. 
«Non mancherà certo – ha detto la direttrice del Festival Lucia Della Porta – anche uno sguardo al fenomeno e-book con un incontro con Francesco Cataluccio e suo ultimo libro sul futuro dell’editoria più un seminario per chi vuole imparare i rudimenti dell’e-pub». Come ogni anno il Pisa Book Festival sarà ad ingresso libero. 


L’ospite d’onore per il 2011 sarà la Francia e la letteratura in lingua francese. Molti gli 
scrittori d’oltralpe presenti fra cui Philippe Forest, Yasmine Ghata, Dominique Fernandez, Maissa Bey, Jerome Peyrat e Régis de Sá Moreria, autore del romanzo «Il libraio» appena uscito in Italia e già best seller annunciato. 
Sarà l’esule Gao Xingjian, ora naturalizzato francese e vincitore del Nobel per la letteratura 
nel 2000, a inaugurare il Festival alle 10 di venerdì 21 ottobre nella sala che in suo onore è stata ribattezzata “Tienanmen”. E un’ora dopo, sarà la volta di Khaled Abdelrahman Alkhamissi, scrittore egiziano già ospite al Salone Internazionale del Libro di Torino nel 2009, ad inaugurare la sala Tahrir, così chiamata in onore della primavera araba.
Per la prima volta quest’anno il Festival diventa anche goloso grazie all’Angolo Gourmand, 
una zona dedicata tutta ai libri di cucina dove si potranno vedere in diretta alcuni chef internazionali alle prese con i fornelli. Fra questi lo Chef Kumalè e la sua cucina dal mondo e Simone Rugiati che mostrerà come preparare un vero brunch alla toscana.Sempre in tema di inaugurazioni, venerdì 21 alle 15, Ilide Carmignani, fra le più quotate traduttrici italiane (fra i suoi autori ci sono nomi del calibro di Luis Sepúlveda) taglierà il nastro del «PBF Centre for Translastion» nel settore internazionale della fiera. Il PBF Centre cercherà di fare da scouting per titoli e autori italiani e stranieri, proponendo delle traduzioni saggio agli editori.
Fra le iniziative speciali c’è poi Nato con il libro. Il Pisa Book Festival regalerà a tutti i bambini 
nati nel mese di ottobre a Pisa un libro scelto dal sindaco Marco Filippeschi con l’aiuto di alcuni 
esperti come Roberto Denti, Esther Grandesso e Teresa Porcella.
Ultimo, ma non ultimo, quest’anno  il Pisa Book Festival tiene a battesimo «Talent Next», la 
prima edizione del premio per gli illustratori emergenti. Il tema del concorso è «Vive la Franceı, primo premio 700 euro e altri 300 di menzione speciale. I lavori presentati passeranno il vaglio di una giuria composta dai nomi più noti del mondo dell’illustrazione: Roberto Innocenti, vincitore del premio Hans Christian Andersen (il cosiddetto »Nobel per la letteratura dell’infanzia»), il graphic designer Andrea Rauch, l’art director Claudio Saba, la pittrice Sandra Marrucchi, l’esperto di storia dell’illustrazione Walter Fochesato e il direttore del Museo della grafica di Pisa Alessandro Tosi. 
E sempre in tema di illustrazioni, il settore Junior del Festival quest’anno si arricchirà di una nuova sezione comics, con editori, laboratori e una mostra della super premiata autrice di fumetti Vanna Vinci

"Sorella Toscana": la più bella regione, tra musica e parole.

Giulio Gasperini
ROMA
– Una silloge poetica e un CD per celebrare la Toscana, per raccontarla nella quotidianità dei suoi abitanti, anche grazie al complice aiuto di toscani blasonati e conosciuti, dalla grande Atina Cenci a Cristiano Militello, da Alessandro Benvenuti a Leonardo Pieraccioni, da Alessandro Nannini a Renzo Ulivieri. La casa editrice di Colle Val d’Elsa, Edizioni Protagon, ha pubblicato “Sorella Toscana”: un libro di poesie, circa un centinaio, curate da Marco Brogi, e dieci canzoni, create dal musicista Nicola Costanti per accompagnare la parola scritta, per guidarci alla scoperta di un borgo in particolare, Buonconvento, diventato exemplum per tutta la regione.

Perché la Toscana è una terra ancora saldamente ancorata al suo passato, al suo retaggio contadino, alle sue memorie comunali, alle sue tradizioni così dure (fortunatamente!) a estinguersi.
Le poesie sono spesso brevi; composizioni che giocano con le parole. Si tramutano in una sorta di Spoon River, nella quale, però, non si dimenticano la spregiudicata ironia e la graffiante sagacia toscane. Sicché non diventa un canto di morte, ma una gridata dichiarazione d’amore per la terra e per i suoi abitanti. Sono poesie che danno voce a un’umanità ampia e variegata, ai mestieri più disparati e distanti, alle esigenze più diverse e differenti: la Toscana è i suoi abitanti, e i toscani edificano la loro regione, dalla quale difficilmente se ne allontano (o tranciano, completamente, il legame più profondo).
Le dieci canzoni, invece, scritte ed eseguite da Nicola Costanti, innanzitutto esortano tutta la regione (e i suoi abitanti) a liberarsi dai luoghi comuni, dai pensieri convenzionali, dalle attese banali (“Sorella Toscana, alzati e cammina, esci dalla cartolina!”), dagli archetipi diffusi e oramai cristallizzati nelle guide di viaggio; ma arrivano anche a toccare vette di intensa poesia (“Quando non penso sogno di atterrare sugli occhi di mia madre bambina e aiutarla a fare i compiti”) o a districarsi agevolmente tra giochi di parole (“Scagliati come sassi da una mano nascosta, battiamo il record di sesso in corsa senza farlo apposta”).
Le tradizioni e la vita, più in generale, della Toscana sono, tramite questo raffinato prodotto editoriale, sottolineati ed esaltati; tutto questo per comprovare il vero significato e la vera potenzialità della più bella regione d’Italia.

Festival degli scrittori – Premio Gregor von Rezzori: a Firenze dal 15 al 17 giugno

Firenze – Il Premio Gregor von Rezzori, intitolato al grande scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori (1914-1998) che ha vissuto e lavorato per più di trent’anni a Santa Maddalena sulle colline del Valdarno, il Festival degli scrittori – Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze intende approfondire la conoscenza, nel nostro Paese,  della migliore letteratura internazionale. Inoltre, da quest’anno diventa un Festival letterario, il Festival degli scrittori, il primo festival letterario internazionale della città. E sarà dedicato agli scrittori di tutto il mondo, nel solco di una tradizione che ha sempre visto la città come luogo amato e ambito dagli intellettuali stranieri.  Il Festival, che intende promuovere  i talenti più originali della letteratura internazionale, si terrà a Firenze dal 15 al 17 giugno 2011. Nasce dall’esperienza, maturata negli anni, della Fondazione Santa Maddalena e del Premio von Rezzori-Città di Firenze, entrambi presieduti da Beatrice Monti della Corte, moglie del grande scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori che proprio a Santa Maddalena, sulle colline del Valdarno, ha vissuto e lavorato per più di trent’anni.
I finalisti selezionati per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia sono: Aleksandar HemonIl progetto Lazarus, Einaudi; David Mitchell, I mille autunni di Jacob de Zoet, Frassinelli; Marie NDiayeTre donne forti, Giunti; Miguel SyjucoIlustrado, Fazi; Wells Tower, Tutto bruciato, tutto devastato, Mondadori. Per la miglior traduzione in italiano di un’opera di narrativa straniera la giuria ha invece deciso di attribuire un ex-equo per la traduzione del Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald a Franca Cavagnoli (Feltrinelli) Tommaso Pincio (minimum fax) e Roberto Serrai(Marsilio). La cerimonia di premiazione, dove sarà annunciato anche il vincitore della narrativa, avrà luogo venerdì 17 giugno alle ore 18,30, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze.
Nei giorni del Festival si terranno reading, incontri, lectures di attori e scrittori in vari luoghi della città. Due sono gli eventi maggiori: la lectio magistralis di Zadie Smith, e ancora, un recital “Sull’Amore” tenuto da Isabella Rossellini e da Colm Tóibín. Inoltre i cinque finalisti – Aleksandar Hemon, David Mitchell, Marie Ndiaye, Miguel Syjuco e Wells Tower – saranno presentati e dialogheranno con scrittori italiani della stessa generazione, comeGianluigi RicuperatiChiara ValerioGiorgio Vasta, Elena Stancanelli e Lorenzo Pavolini.
In questo nuovo panorama i cinque scrittori selezionati dalPremio Gregor von Rezzori – Città di Firenze, insieme ad altri ospiti, scrittori e traduttori internazionali, animeranno la vita culturale della città facendo incontri col pubblico, oltre che in luoghi istituzionali come Palazzo Medici Riccardi e Palazzo Vecchio, anche nelle librerie, nei teatri e nei luoghi nuovi della città, dal Cinema Teatro Odeon all’ ex-carcere delle Murate.
Il Festival degli scrittori è sostenuto dal Comune di Firenze, dalla Provincia di Firenze, dall’Ente Cassa di Risparmio e dalla Banca CR Firenze e si avvale della collaborazione della Regione Toscana, di FST – Mediateca, di Repubblica Firenze come media partner.