Daniela Distefano
CATANIA – “Esiste qualcosa di più orribile che aspettare che la vita trascorra? Invece di rimboccarsi le maniche e fare scorte. E poi compongono poesie e scrivono storie sulla solitudine e sul freddo della città. Perché hanno lasciato la campagna, allora? Chi gli ha chiesto di farlo? Se la vita intera è finzione, come dicono, nell’aria di campagna non c’è forse più vitalità, più bontà qui nei prati, più luce e una sensazione più pura di libertà? Sai, Helga, ho sentito dire che i vecchi poeti greci e romani, come anche molti grandi filosofi e sapienti di tutto il mondo, paragonano la vita a un sogno e alla finzione.
Categoria: romanzo
“I ragazzi non piangono”: un tuffo nel passato a suon di rock nell’ultimo romanzo di Steve Tonna
Giorgia Sbuelz
ROMA – I ragazzi non piangono è il titolo dell’ultimo lavoro dell’autore Steve Tonna, pubblicato da Edizioni Progetto Cultura. I ragazzi in questione sono quelli che abitano la periferia romana al principio degli anni ’90, epoca intrisa di hit memorabili e pellicole entrate nella leggenda. Ci troviamo nel momento in cui le comunicazioni erano appese al filo di un telefono, i messaggi erano dei post-it sulla porta e ci si riuniva in comitive al bar di zona.
Il Seme Bianco: “Il quaderno del fato” di Edoardo Guerrini
Daniela Distefano
CATANIA – Franco è rappresentante di apparecchiature mediche, ha una moglie che adora ma che non sa valorizzare, e una passione per i viaggi, per l’esotismo, con molta inclinazione spontanea verso l’ignoto, i rischi, la pericolosità. Franco ha dei vicini di “pianerottolo” speciali, Adil ( ingegnere) e Ayisha, residenti a Torino da una vita, e genitori di Ahmed e Jamila. I destini di questi personaggi piuttosto ordinari si intrecciano ad un certo punto. Ed Edoardo Guerrini, autore di questo ficcante romanzo – Il quaderno del fato (Il Seme Bianco), – pare essersi divertito un mondo a descriverne le debolezze, le modalità con le quali si prodigano a svelare un enigma forse cruciale per l’umanità.
Grossman, “La vita gioca con me”: il romanzo familiare che torna nei luoghi della storia
Giulia Siena
PARMA – “Sai, mamma” dice Nina più tardi, dopo aver chiuso il finestrino e dopo che Vera si è ripresa, “non mi hai mai raccontato tutto questo”. Lo ho già detto. Questo pensiero non le dà pace. “Non tel’ho raccontato? Mi sembra di aver raccontato parecchie di queste cose”. “No, non hai fatto che ripetermi quello che è successo a Goli”. “Non può essere” dice Vera. “Forse hai dimenticato”. E’ un colpo basso, anche se non sferrato di proposito. “Credi che dimenticherei una cosa del genere?”
Allora Vera comincia il racconto. Davanti una macchina da presa diretta da Gali e Rafael. Le immagini devono catturare quei momenti, quel lungo viaggio a ritroso nella memoria e nei ricordi più duri e mai detti.
Dall’ordalia di parole all’afasia, anatomia di un’evoluzione.
Giulio Gasperini
AOSTA – Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi, il nuovo romanzo di Fouad Laroui (edito in Italia da Del Vecchio Editore e tradotto da Cristina Vezzaro) lascia subito senza fiato, fin dalle prime righe. “Un giorno, mentre si trovava a trentamila piedi di altitudine, Adam Sijilmassi si fede all’improvviso questa domanda: – Che ci faccio qui?”. Un incipit sensazionale per una storia che, fiorendo di pagina in pagina, conduce il lettore in una discesa vorticosa e chirurgica dentro la mente e l’anima di un uomo apparentemente “normale” e “comune” (sempre che questi due aggettivi significhino realmente qualcosa). Da quel momento, comodamente seduto su un Boeing della Lufthansa, mentre sorvola le Andamane, inizia un cammino di cambiamento e di travaglio interiore che porterà l’ultimo dei Sijilmassi all’unica scelta possibile in questo mondo nervoso e feroce: l’afasia.
“Sette rose per Rachel”, un romanzo per ragazzi sulla forza del passato
Giulia Siena
PARMA – Elena vuole chiudere la faccenda il prima possibile. Lei, in quella landa sperduta e afosa, non ha nessun motivo di starci. Dovrebbe essere altrove, a Ginevra con le amiche ed Arthur o, al massimo, al mare, a Nizza. Eppure sua madre le ha promesso di far presto, in fin dei conti è una rogna da sbrigare e qualcuno deve pur farlo. C’è da vendere la casa di nonna Rachel a pochi chilometri da Vercelli. Si tratterà di inscatolare vecchi ricordi e lasciare tutto nelle mani degli operai. Ma quella casa nasconde passioni mai sopite ed è infestata da un fantasma. Sembrerà la solita storia, ma il romanzo Sette rose per Rachel ha una trama più complessa e poetica.
“Quando arrivi, chiama”: la vita cambia in un giorno
Giulia Siena
PARMA – Anna Mittone, scrittrice e sceneggiatrice per la televisione, torna alla narrativa con Quando arrivi, chiama (pubblicato lo scorso giugno da Mondadori). Il romanzo si incentra sulla figura di una donna, Silvia, che all’improvviso deve fare i conti con l’imprevisto; e mentre tutto potrebbe andare distrutto vive la passione e lo struggimento, il dolore della fine e il dolce sapore di qualcosa che comincia.
Bonfirraro: Bruna K. Midleton, “Murate vive. Sesso, sangue, morte e monache murate vive come carcasse a imputridire”
Daniela Distefano
CATANIA – Marianna De Leyva, la monaca di Monza de “ I promessi sposi” del Manzoni, non era finita nel monastero di Santa Margherita per una scelta interiore; suo padre, l’infido Martino, aveva domato la figlia: “Sapeva che la “sua bambina” non aveva alcuna vocazione, che non aveva ricevuto nessuna “chiamata”, che ad attrarla era il mondo e la sua vita secolare, che sognava di amare un uomo, di farsi una famiglia, di avere figli e di crescerli dando loro quell’amore che lei non aveva mai conosciuto… ma quei sogni lui glieli aveva inceneriti. Dall’alto della sua presunta onnipotenza, si era arrogato il diritto di decidere del destino di sua figlia. Era convinto che essa dovesse essergli grata per la sorte che egli le aveva assegnato, anziché contestarlo e disprezzarlo”.
Fu così che nacque un mostro nel corpo di una ragazza infelice, e con lei c’erano molte altre fanciulle “forzate” al velo claustrale contro la propria volontà.
Rubbettino: “La pozza del Felice” di Fabio Andina
Daniela Distefano
CATANIA – “E’ lui che bussa e mi sveglia. Non sono
nemmeno le cinque e mezza. Scendo le scale e apro la
porta e lo vedo lì nel buio sotto ad un ombrello. Braghette
corte, camicia sbottonata, scalzo. Entra un’aria fredda e
piove. Mi vesto ed esco. Ad un chiodo piantato nel muro
qui fuori c’è appeso il termometro regalatomi dalla
Vittorina. Cinque gradi. Non è mica così freddo, mi dico.
Sarà che non sono abituato a svegliarmi tanto presto.
Ieri avevo incontrato il Felice qui fuori
dalla mia baita in un pomeriggio di sole, sulle cime delle
montagne si addensavano le prime nuvole grigie che
avrebbero poi oscurato il cielo ancora prima del tramonto.
Stavo dando l’impregnante alla porta della legnaia, era
passato vestito uguale e sempre a piedi nudi e con un
sacchetto di plastica pieno di cachi. Avevamo scambiato
due parole poi gli avevo chiesto se potevo seguirlo nelle sue
giornate. Per vivere un po’ come fa lui”.
Siamo a Leontica, “una frazione – recita Wikipedia – di 351 abitanti del comune svizzero di Acquarossa, nel Canton Ticino (distretto di Blenio)”. Il narratore abita da un anno nella baita di famiglia, “fuggito dalla città”. Lì vicino vive il vecchio Felice, spirito indipendente assorbito dalla sacralità di ogni giorno, e grondante vitalità alla veneranda età dei novant’anni.
ContinuaNEO: “Genesi 3.0” di una realtà grottesca
Giulia Siena
PARMA – Genesi 3.0 di Angelo Calvisi (NEO) è una favola nera ambientata in un lontano videogioco dalle tinte fosche. Siamo in nessun luogo e siamo nella campagna più selvaggia e amara. Siamo in una realtà scarna, assurda e grottesca. Siamo in un mondo vuoto in cui si costruiscono muri. Siamo tra la banalità della povertà e l’arguzia della lotta. Siamo nella durezza della vita, nel dolore del rifiuto e nel disincanto dell’accettazione. Siamo tra le pagine di un romanzo, accanto a Simon. Eppure quello che era non è più; Simon sembra averlo imparato. Dopo aver vissuto quasi come un nomade tra un capanno e una casa spoglia fuori dal tempo e dalla civiltà deve tornare nella Capitale.