Alessia Sità
ROMA – “Muoveva nazioni, improvvisava uomini, abbigliava l’Europa quel parvenu della politica, visionario scamiciato di rosso, corsaro delegittimato di ogni autorità, bulimico di insurrezioni e ipnotizzatore di folle.” Inizia così il racconto di “Una pallottola per Garibaldi. Dall’Aspromonte a Pisa e Livorno” di Paola Pisani Paganelli, pubblicato da Felici Editore nel 2011.
Attraverso un mosaico di volti, protagonisti di eventi e avvenimenti che hanno fatto la storia del nostro Bel Paese, si dipana il legame fra l’Unità d’Italia e una delle figure più note del nostro Risorgimento: Giuseppe Garibaldi. Nonostante sia stato detto e scritto molto sulle gesta militari dell’Eroe dei due mondi, Paola Pisani riesce comunque a darne un ritratto poco noto e sorprendente in ogni descrizione.
In modo particolare, l’autrice fa rivivere la storia del mitico Generale che, ferito alla gamba, giunge nella patriottica Pisa per curarsi. La splendida città sull’Arno “rinomata per la dolcezza dell’inverno, per i Lungarni baciati da un eterno sole di primavera”, considerata “scrigno d’arte, ospitale e cosmopolita” grazie al suo turismo culturale e terapeutico allo stesso tempo.
“Una pallottola per Garibaldi” ha il merito, non solo di offrire un affresco inedito dell’Italia risorgimentale (Sicilia, Torino, Roma, Calabria, La Spezia, Pisa, Livorno …) ma anche di raccontare l’impresa di un “Santo laico” attraverso la storia dei ‘piccoli’ personaggi.
Pagina dopo pagina, il lettore è sempre più conquistato dalla bellezza dei paesaggi e dagli innumerevoli aneddoti che segnarono il soggiorno pisano dell’instancabile condottiero italiano.
Partendo da fonti certe e con uno stile semplice, Paola Pisani ci regala un racconto fatto non solo di eventi, ma anche di epigrafi, obelischi e cimeli dedicati ad uno dei più grandi interpreti del nostra Storia.