2002, un mistero tra i corridoi dell’Università
Giulia Siena – 160 pagine intense. Una storia dalle tinte fosche che si innesca tra gli scaffali della biblioteca della facoltà di Lettere Classiche a Milano. Vera, questo il nome della protagonista, si imbatte in un messaggio di morte lasciato in un libro e, quando all’improvviso il professor Leoni viene ritrovato morto nel suo studio, si butta a capofitto nella vicenda.
Nulla di vero è il nuovo romanzo dell’autrice e bibliotecaria milanese Flavia Rampichini, pubblicato nella collana Narrazioni di Annulli Editori.
Vera ama gli ossimori, quei contrasti che rendono l’esistenza più avvincente, interessante, dinamica. Il suo stesso nome è un ossimoro: Vera, un nome così cristallino per una ragazza poco più che ventenne, adora la menzogna e dà continuamente prova delle sue doti da attrice consumata. Vera è così; si fa spazio nella curiosità del lettore così come si farà spazio nel cuore del suo collega di corso, Simone. Quando incontriamo Vera nei corridoi dell’ateneo milanese dove è ambientata la storia – siamo nel 2002 – lei non è per nulla convinta del dottorato, dissimula questo obiettivo rispondendo che preferirebbe lavorare in una casa editrice, ma il vero sogno di Vera è quello di pubblicare un romanzo fantasy e vivere di quello. Nonostante le titubanze, Vera è ammessa al corso di ricerca e la sua curiosità viene subito allettata dal ritrovamento, in un libro, di un foglietto contenente un messaggio, scritto con calligrafia precisa e ordinata, dal contenuto inquietante. Vera comincerà così a guardare con occhi diversi l’ambiente circostante, i docenti e i suoi stessi compagni di corso. Mentre la vicenda prosegue, Vera – che come gli altri dottorati – è spesso di turno nella biblioteca della facoltà, è l’ultima persona a vedere in vita il professor Leoni; il giorno seguente scoprirà che il docente è stato trovato morto e, sulla sua scrivania, il libro che lei aveva intercettato il giorno precedente, sparito. Da qui Vera comincia a riscostruire dinamiche, movimenti e moventi. Aiutata dal supporto indispensabile di Simone, Vera darà prova di arguzia e coraggio.
Nulla di vero è un romanzo coinvolgente, perfetto per colore che hanno voglia di una veloce e “ossessiva” evasione.
«Leggilo di nuovo» intimai, con un tono che non ammetteva repliche.
Simone sbuffò, poi lesse ad alta voce: «“Allora è deciso, ormai dovrà lasciare questo mondo, e sarò proprio io a gettarlo tra le braccia della Morte”. E allora?» ripeté guardandomi dritto negli occhi.
«E allora non ti fa venire i brividi?».
«No, perché dovrebbe?»