Giulia Siena
PARMA – Hermann Hesse è stato uno degli autori più prolifici del Novecento tedesco. Nei suoi scritti – molte volte bistrattati dalla critica – la tematica amorosa emergeva da un male di vivere profondo, mescolato a evoluzioni e cambiamenti, turbamenti e rinascite. Le tante pulsioni si sono dipanate in numerose tipologie testuali: i romanzi – forse la forma più conosciuta dei suoi scritti – sono solo una parte dell’ampia produzione dell’autore tedesco che non ha mai biasimato poesia, leggenda, corrispondenza, giornalismo.
Categoria: Piano B edizioni
“Anima e amore”, 13 saggi di Hermann Hesse
Giulia Siena
PARMA – Spiritualità e amore si intrecciano, si fondono ed emergono forti e tangibili nella parole di Hermann Hesse che compongono i tredici brevi saggi raccolti in Anima e amore. Recentemente pubblicato in Italia da Piano B edizioni, il volume racchiude pensieri, riflessioni e considerazioni che lo scrittore tedesco diede alle stampe tra gli inizio del Novecento e la fine del primo conflitto mondiale su diverse riviste dell’epoca. Prima del successo di Siddartha, Hermann Hesse cerca di indagare attraverso questi scritti l’origine dell’anima, sospesa tra sonno e ragione, la sua espressione inafferrabile nella quotidiana vita umana. Continua
Virginia Woolf: "Sono una snob?", memorie di una sognatrice dilettante
Giulia Siena
ROMA – “L’essenza dello snobismo è il desiderio di fare colpo sugli altri. Lo snob è una creatura inconsistente, senza cervello, così poco soddisfatta della propria posizione che per darsi un po’ di spessore non fa che sventolare in faccia agli altri titoli e onorificenze, affinché si convincano, e convincano lui stesso, di ciò di cui in realtà non è affatto convinto: che anche lui, o lei, è una persona importante.”
E’ il 1936 quando Virginia Woolf viene invitata da Molly McCarthy al Memoir Club per leggere le proprie memorie. In questo contesto nasce “Sono una snob?”, il saggio che da il nome alla raccolta recentemente pubblicata da Piano B edizioni.
Cosa racconta la grande scrittrice di se? “La conclusione sembra dunque essere che io non sono soltanto una snob da blasoni; ma anche una snob da salotti sfavillanti; una snob da feste del bel mondo”. La Woolf è attratta da quella società fatta di chiacchiere e confronti, una società che si incontra nei salotti buoni di Londra per discutere di arte e lettere, così come ricorda Bloomsbury Group, il suo primo circolo intellettuale. La “scribacchina, sognatrice dilettante”