“Siamo ponti senza saperlo”: come le vite s’intrecciano.

Etica di un amore impuroMichael Dialley
AOSTA – Le vite degli uomini creano reti invisibili che collegano le esistenze e intrecciano i sentimenti e le emozioni. Questo avviene anche a distanza di anni, decenni: vite apparentemente lontane, anche geograficamente, che si incontrano grazie ad altre esistenze. “Etica di un amore impuro”, di Alessandro Savona, edito da Edizioni Leima nel 2013, racconta proprio l’intreccio delle vite di uomini e donne, separate da molti anni, ma che si ricongiungono grazie a questa “corrispondenza di amorosi sensi” che è stata edificata.
Un amore fittizio che ha dato alla luce un bambino abbandonato alla madre e, ben presto, lasciato orfano; un amore forte, che resiste agli anni, alle difficoltà, alla “vita di strada”, ma che veniva (e purtroppo ancora oggi) considerato un “amore impuro”; legami di amicizia, progetti, idee che diventano ponte a collegare tutti questi diversi amori.
Un libro breve, che si legge con leggera scorrevolezza, ma che è davvero intenso e vissuto: molti rimandi geografici, paesaggi e scorci reali, dipinti con le parole cosicché per il lettore è spontaneo vedere nella propria mente le scene che avvengono a Parigi; sentimenti veri, sinceri, potenti che si possono toccare con mano, sentirne la consistenza e il peso.
Perno delle vicende è la figura di Roland Barthes: saggista e semiologo francese che ha vissuto la Parigi di metà Novecento; un uomo che ha avuto moltissimi incarichi e, grazie a questi, ha potuto viaggiare molto; e viaggiando sperimentando e conoscendo.
Savona permette in questo modo al lettore di apprendere e approfondire la consapevolezza di un importante letterato francese, analizzato nel romanzo sotto una luce diversa, nella dimensione più privata e personale della sua vita.
Alla conclusione della lettura, capiamo come le parole siano fondamentali: ma quali sono più giuste per raccontare un amore? Si può esporre con parole perfette l’armonia dell’imperfezione? Sono un po’ le riflessioni suggerite al lettore attento e che legge il romanzo non solo con gli occhi, ma anche con la mente e il cuore.

Novità: “Andirivieni”, una vita in viaggio

andirivieni_200pxROMA “Si dice che la testa non serva solo a usare il cappello. Si dice anche che le gambe e i piedi non esistano solo per usare le scarpe. Con le gambe e i piedi camminiamo, corriamo… viaggiamo”. Il viaggio è il tema centrale di “Andirivieni”, il libro di Isabel Martins Minhós e Bernardo Carvalho pubblicato in queste settimane da La Nuova Frontiera Junior.

 

L’andirivieni degli uomini, che percorrono chilometri e chilometri in automobili, navi e aerei, ci sembra al giorno d’oggi facile e scontato. Ma sulla terra non siamo gli unici: come noi, molti uccell mammiferi e pesci si muovono in cerca di cibo o di un buon clima. E questi incredibili viaggiatori non solo ci sorprendono per le distanze che percorrono, ma anche per l’enorme rispetto che, al contrario di noi, hanno nei confronti della natura e dell’ambiente.

 

Andirivieni è colori, viaggio e cultura del viaggio. Andirivieni è un libro illustrato (adatto dai 5 anni) ci sfida a riflettere sul nostro arrogante stile di vita quando viaggiamo, perché spesso, ignorando le esigenze e le culture dei luoghi che visitiamo, possiamo mettere a repentaglio il fragile equilibrio del pianeta.

 

 

Novità: da fine agosto “Noi non dormiamo”

NOI-NON-DORMIAMO_MILANO – Si presenta come una delle uscite più attese dell’estate. E’ “Noi non dormiamo”, il libro di Kathrin Röggla,  pubblicato ISBN Edizioni e in tutte le librerie dal prossimo 29 agosto. “Noi non dormiamo” è un romanzo, un’inchiesta, un’opera teatrale. Dopo aver raccontato la Berlino alternativa della techno e dei lounge bar, Kathrin Röggla si dedica a indagare uno degli oggetti più misteriosi della moder­nità: il sonno di manager, web designer, consulenti aziendali, sta­gisti, accounter e programmatori, attraverso una storia ambientata in una fiera di settore alla quale partecipano tutti i protagonisti, interagendo tra loro.  L’autrice plasma un’avvincente narrazione polifonica, una sorta di flusso di coscienza a più voci, dove l’attuale rapporto fra persona e sistema emerge in tutta la sua complessità.

“Noi non dormiamo” è il ritratto di una società insonne e fondata sul concetto di efficienza, che ha ormai dimenticato la sacralità del riposo: stanchezza cronica, ansia da prestazione, gerarchie ferree e il lavoro che avvolge ogni cosa.
Tra crisi e precariato, ambizioni e arrivismi selvaggi, una generazione votata all’efficienza è disposta a tutto pur di non perdere il lavoro e scalare la gerarchia: persino a smettere di dormire.

 

“Lo slogan: “potrò dormire quando sarò morto”, non lo adatterebbe pari pari adesso, si usava piuttosto una volta, “verso la metà degli anni novanta questo era lo slogan per an­tonomasia”, almeno per la sua generazione. verso la metà degli anni novanta si pote­va ancora dire. certo, a tutt’oggi qualcosa di valido ci sarebbe, ma allora lo si metteva in pratica, appunto. e a pensarci bene, deve dire che era sorprendente, la sua generazione. bisogna immaginarsi quanto sapere veniva accumulato in pochissimo tempo e quanta esperienza. sì, quello che ragazzi poco più che ventenni non avevano raccolto come espe­rienza. adesso naturalmente erano a pezzi, ma una volta che si fossero ripresi avrebbero potuto ripartire da tutt’altro livello”.

“Certe strade semideserte” sono piene di vita

Marianna Abbate

ROMA – Sicilia. Una parola carica di emozioni, di sensazioni e di profumi. Un sottofondo leggero di musica dal vivo, colori accesi, arance, afa, silenzio. In “Certe strade semideserte” non succede nulla, eppure accade di tutto.

Prende spunto dal verso di Thomas Stearns Eliot, questa antologia di otto racconti pubblicata nella collana Le stanze di L.E.I.MA., la nuova casa editrice palermitana.

Racconti, tutti diversi nello stile, nel messaggio e nel significato. Accomunati da un unico e forte senso dell’immagine. Piccoli quadri, scorci, ritratti e paesaggi. Sogni materializzati e realtà illusorie sono il punto focale di questa curiosa ed elaborata raccolta.

Gli autori hanno un bagaglio culturale molto vario: ci sono i giornalisti/scrittori Giacomo Cacciatore e Valentina Gebbia, il libraio Alessandro Locatelli e Fabio Ceraulo scrittore/blogger che lavora nel campo del turismo, Marco Pomar impegnato tra sport e legalità. C’è anche un’eclettica artista che crede nella contaminazione dei linguaggi Elvira Seminara, Maria Grazia Sclafani presidente di un’associazione di volontariato e Alessandro Savona, di professione architetto, ma scrittore di successo per passione.

Autori molto diversi tra loro, accomunati da un forte talento per la scrittura e dalla passione per la propria terra d’origine.

Le storie sono molto brevi, quanto basta per affezionarsi al protagonista, per poi salutarlo in tutta fretta e innamorarsi di quello successivo.

 

Un libro costruito ad arte, adatto ad una lettura frammentaria, come anche ad essere divorato tutto insieme, come in un variegato menù di letture.

Pickwick: un nuovo marchio, tanti libri

PickwickROMA – Pickwick è un pesce di colore arancio e, vista anche la stagione, comincia oggi a nuotare sulle copertine di 80 nuovi libri. Nato da Sperling & Kupfer Editori ed Edizioni Piemme, Pickwick è un nuovo marchio editoriale che si pone l’obiettivo di conquistare una posizione di leadership nel mercato italiano dei tascabili con un’offerta completa che va dai romanzi ai self-help, passando per thriller, storici e young adult, fino ad arrivare ai saggi e alla spiritualità. Tra i primi Pickwick c’è “The Dome” di Stephen King (da cui la serie Under the dome in onda su Rai2 dal 14 luglio), “Il sangue dei vinti” di Giampaolo Pansa (con una nuova prefazione dell’autore) e molti altri successi di scrittori del calibro di  Khaled Hosseini, Stephen King , Jo Nesbo Lauren Weisberger, Nicholas Sparks, Michael Connelly, Pietro Grasso, Guillaume Musso, Danielle Steel, Yann Martel, Hernan H. Mamani, Barry Sears, Gigliola Braga, Anna Guglielmi, Deepak Chopra.

Riprendendo il nome del celebre romanzo di Charles Dickens del 1836, “Il circolo Pickwick” appunto, il nuovo marchio punta sulla varietà di generi, sui grandi autori e sul pratico formato, senza dimenticare il prezzo vantaggioso. Infatti, i primi libri in catalogo saranno venduti a un prezzo compreso tra gli €8,90 ai €10,90, a cui si aggiungerà uno sconto del 25% dal 12 luglio all’11 agosto.

 

 

 

“Primi passi sulla luna”, frammenti e ricordi per nutrire il presente

primi passi sulla luna
Silvia Notarangelo

ROMAAndrea e Daria sono padre e figlia. Il loro è un rapporto forte, complice, fatto di sorrisi e di piccoli passi ma anche di quelle responsabilità di cui ogni genitore si sente investito. “Primi passi sulla luna” (Tic Edizioni) racconta la loro storia. Andrea Cosentino trasferisce su carta il suo spettacolo teatrale e il risultato è un testo inedito, delicato e sorprendente, capace di restituire emozioni e nitide immagini di vita, anche quando queste risultano sbiadite dal tempo o da ricordi ormai incerti.
Il confine tra realtà e finzione è molto labile ed è forse per questo che viene ricercato costantemente il dialogo con un lettore che non può e non deve essere passivo, ma seguire e lasciarsi coinvolgere dagli eventi. È una confessione drammatica quella che l’autore affida alle pagine del suo libro, un’esperienza personale che lo tocca da vicino e di cui sente, pressante, il bisogno di parlare. Nessuna ambizione letteraria, soltanto il desiderio di cristallizzare un dolore perché “non me ne voglio liberare, voglio tenermelo ancora dentro o addosso”. È ciò che cerca di insegnare, per motivi diversi, anche alla sua bambina: “evitare la rimozione, non sottrarsi ma venire a patti”.
Un papà attento, dunque, che all’improvviso, nel 2009, a quarant’anni di distanza dallo sbarco sulla luna, si ritrova ad affrontare una prova durissima. A fare la differenza è un clic. Il clic di una macchina fotografica che, involontariamente, coglie qualcosa, un riflesso anomalo, una “mezzaluna” proprio lì dove non dovrebbe essere. Ma è anche un clic più lontano nel tempo, quello di un occhiolino d’intesa che si chiude poco prima di sparire su una barella e intraprendere un viaggio forse senza ritorno.

 
Cosentino scrive da padre rivolgendosi alla sua “stellina” sveglia, curiosa e testarda, a cui la vita sembra stia tirando un brutto scherzo. Ma scrive anche nelle vesti di figlio, ripensando a quel padre taciturno, incapace di esprimere i suoi sentimenti e ora incredibilmente vulnerabile.
L’attesa dell’epilogo, di quel finale tanto caro all’autore, si dilata tra ricordi e “divagazioni”. Se poi la memoria viene meno, ecco subentrare l’immaginazione a ricostruire, scena dopo scena, passeggiate, dialoghi, persino gesti e parole probabilmente solo pensati.
La narrazione resta così sospesa fino a quando dall’imperfetto, il tempo dei giochi e delle favole, si passa al presente, il tempo della realtà. Il salto è brusco ma necessario, perché con la realtà non si scherza.
A volte la verità può essere sconvolgente, altre può riservare sorprese inaspettate. Eppure nessuno è mai pronto ad affrontare un dolore, forse il massimo che si può sperare è ciò che Cosentino si augura per la piccola Daria: addormentarsi sotto un cielo stellato e risvegliarsi con la consapevolezza che “la felicità è reale solo se condivisa”.

Novità: “L’Ammezzato” arriva alla Milanesiana

bompianiMILANO – Arriva in occasione della Milanesiana – l’ormai storica rassegna in programma a Milano con 40 appuntamenti fino al 9 luglio – “L’Ammezzato” di Nicholson Baker. Pubblicato da Bompiani,  il romanzo parla di Howie, un impiegato alquanto ordinario.

Dopo l’intervallo per il pranzo – un biscotto, un bicchiere di latte – il giovane Howie, torna al lavoro: attraversa l’atrio, sale, diretto al suo ufficio nell’ammezzato, sulla scala mobile… Tutto pare ovvio, consueto – ma oggi, forse, non è un giorno come tutti gli altri. Oggi, prima di rientrare, Howie ha dovuto fare un acquisto: un paio di lacci da scarpe, per sostituire quelli che gli si sono rotti – una stringa ieri, una l’altroieri. Un caso strano, in verità… a partire da questo spunto, la brevissima ascesa del protagonista – una manciata di secondi – si trasforma, per libera associazione, o dissociazione, di idee, in un eccentrico, divertente e insieme spietato itinerario del pensiero e della memoria. Mentre si chiede quando ha imparato a legarsi le stringhe da solo; quali altri tappe hanno segnato la sua crescita; come si usurano le stringhe (nel legarsele o nel camminare? e in modo simmetrico o no?), il quotidiano, il banale, i tic propri e altrui vengono catalogati, spiati, commentati, chiosati con lucido sarcasmo, in una sorta di delirante volontà di dare ordine al caos.

Novità: una graphic fiction per affrontare il tema della maternità

DAMROMA – Tornare a lavoro dopo la maternità è sempre un nuovo inizio. Di questo si parla in “Donne e Matita”, il primo episodio – in uscita oggi – di una nuova graphic fiction. Pubblicata dalla casa editrice Shockdom, “Donne e Matita” è una serie rivolta principalmente alle donne e affronta con ironia il delicato tema del rientro a lavoro dopo il congedo per maternità.

Il primo episodio (il secondo sarà pubblicato il 10 luglio) è intitolato “Il primo giorno di scuola”, perché tornare in ufficio dopo mesi di assenza, a volte è un po’ come rientrare a scuola ed essere subito interrogati… Nelle tavole troviamo Sara, impiegata di un’azienda con ruolo di responsabilità, alle prese con il rientro in ufficio dopo la nascita della sua prima figlia. Ad attenderla ci saranno sorprese tutt’altro che piacevoli e un ambiente lavorativo completamente diverso. A Sara non resterà che cercare il conforto delle storiche amiche, sempre pronte a dispensare consigli e pareri e aspettare il secondo episodio…

Sulla falsa riga del noto telefilm americano “Sex and the city”, il primo episodio di “Donne a matita” si rivolge a tutte quelle donne che si sono viste costrette a scegliere tra carriera e famiglia e, soprattutto, a coloro che, con grande fatica, lottano per il loro diritto a non dover fare questa scelta.

“Donne a Matita” sarà disponibile sul sito www.donneamatita.it e scaricabile dal sito di BusinessMum (www.businessmum.it), associazione per la tutela del diritto alla genitorialità delle donne lavoratrici, che ha da subito espresso grande entusiasmo per l’iniziativa, al punto da voler inserire le tavole nel proprio sito web per poterle condividere con tutte le iscritte.

 

LA CASA EDITRICE
Shockdom è la casa editrice italiana leader nel settore dei webcomics, ma presente anche nel mercato cartaceo tradizionale, oggi punto di riferimento per chi legge e crea fumetti online in Italia. Shockdom è stata la prima casa editrice in Italia a creare fumetti non per la carta ma per il web e su cellulari. Attraverso la piattaforma WEBCOMICS, permette a qualunque autore di aprire un blog di fumetti ed entrare a far parte di una community molto unita e attiva che viene visitata da oltre
cinquantamila lettori ogni mese. Shockdom si rivolge non solo al pubblico dei lettori, ma anche alle imprese, fornendo contenuti per siti, fan pages, spot, video, ideando e realizzando progetti speciali. Inoltre offre spazi pubblicitari sui propri fumetti digitali.

News: scelta la cinquina del Premio Campiello

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PADOVA – La cinquina del Premio Campiello 2013 è stata scelta. Saranno “L’ultimo ballo di Charlot” (Sellerio) di Fabio Stassi, “La caduta” (Nutrimenti) di Giovanni Cocco, “Tentativi di botanica degli affetti” (Bompiani) di Beatrice Masini, “Geologia di un padre” (Einaudi) di Valerio Magrelli e “L’amore graffia il mondo” (Mondadori) di Ugo Riccarelli a contendersi la 51esima edizione del Premio Campiello. Nella mattinata odierna nell’Aula Magna Galileo Galilei del Palazzo del Bo dell’Università degli Studi di Padova è stato assegnato anche il Premio Opera Prima a “Kate, io” di Matteo Cellini pubblicato da Fazi Editore con la seguente motivazione: “Opera di forte maturità e di elegante felicità stilistica, Cate, Io di Matteo Cellini (Fazi editore) racconta con leggerezza la condizione sofferente propria di chi, diciottenne e smisuratamente obesa, si trova a fare i conti non solo con se stessa e il proprio fisico, ma anche con una famiglia di autentici “eroi della dismisura”. Il racconto si sviluppa nel segno d’una tenera, amabile, sorridente autoironia proprio grazie allo spirito combattivo di Cate, tanto da farne quasi uno “stile di sopravvivenza”.

 

Istituito nel 1962 per volontà degli industriali del Veneto, il premio viene assegnato a opere di narrativa italiana. Nella sua storia il premio ha visto il successo delle opere in concorso confermato sia dalle vendite ma anche dalla trasposizione cinematografica di alcuni di esse. Oggi il Premio, ritenuto uno tra i più prestigiosi d’Italia e tra i più importanti nel panorama editoriale italiano, è un canale con il quale gli Industriali Veneti intendono offrire il loro contributo alla promozione della narrativa italiana e a incentivare e diffondere il piacere per la lettura nella consapevolezza che un premio trovi la sua massima ragion d’essere nel “creare nuovi lettori”.

 

“Attimi paralleli”, la vita e la storia che non ti aspetti

attimi paralleli_recensione_chronicalibriGiulia Siena
ROMA 
“Ho sempre pensato a lei come ad una pesca, un frutto delicato, facilmente attaccabile in superficie, ma con dentro un nocciolo duro capace di resistere ad ogni avversità. Alex, al contrario, mi era sempre apparso come una noce, con un guscio duro e apparentemente impenetrabile, che se solo intaccato rivelava un’anima morbida e fragile”. La vita è fatta di coincidenze. Per una coincidenza Alex e Loreley si incontrano. Siamo a Roma, in una stazione in cui i binari collegano le vite di molti pendolari. Alex e Loreley sono tra questi. Una sera, come succede spesso, Alex fa tardi in tribunale e deve accontentarsi di prendere il convoglio delle nove. Nel vagone, però, la stanchezza lascia il posto alla sorpresa perché davanti ai suoi occhi si materializza la bellezza. Su quel treno per Ostia lo sguardo di Alex incontra due occhi “custodi di un fascino irresistibile”.
Comincia così “Attimi paralleli. Un libro a due voci”, il romanzo di Antonio Di Giovanni e Carmela Ferrara pubblicato dalle Edizioni Psiconline. In libreria da poco meno di un mese, “Attimi paralleli” è la storia di due esistenze che si incontrano e si raccontano ognuno con la propria voce lungo il percorso che li porta alla consapevolezza di amare.

Loreley è un medico che non si risparmia mai. Ogni giorno in corsia dona tutta se stessa; per il resto ha quasi dimenticato di essere donna.  Gli sguardi che attira, la radiosità che emana e la bellezza che si porta addosso sono stati per Loreley solo elementi di sofferenza. Gli uomini attingevano il buono e davano in cambio poco o niente. Ora è stanca. Non vuole più nessuno e non cerca più niente. Ma allora perché subire in questo modo il fascino di quell’uomo sul treno? Perché pensare che l’avvocato dal fascino pretenzioso potesse essere diverso? Perché rimanere così attratta da uno spavaldo dagli occhi di ghiaccio? Loreley se lo chiede anche dopo, anche quando Alex, l’uomo del treno delle nove, non si è presentato all’appuntamento del giorno seguente. Doveva aspettarselo, doveva già sapere che dopo il loro incontro fortuito, la bella chiacchierata sul treno e l’attrazione iniziale, lei sarebbe diventata solo un’altra donna da inserire nella lista di un Don Giovanni qualunque. Ma Alex, così coinvolto da quella bellezza sconosciuta, non tenne fede al suo impegno, non andò all’appuntamento con Loreley. Alex era stato bloccato da un incidente. Una macchina, quella stessa sera, gli portò via le certezze e fece vacillare ogni sua forza. Ci volle qualche settimana per ricominciare a vivere. Nel frattempo, però, Alex non aveva mai smesso di pensare a Loreley. Ma come poteva continuare a piacere a una donna? Come poteva accogliere una nuova passione nel suo abbraccio così lacerato dai bisturi? Il destino, però, li fa incontrare ancora e questa volta confondendo entrambi. Alex dopo l’incidente è un uomo cambiato e Loreley non ha più difesa di fronte a quegli occhi così belli e così veri. Si incontrano, si esplorano, fuggono, si ritrovano, si ascoltano, imparano a conoscersi, ad aspettarsi e a viversi. Il loro è un rapporto fatto di passione e paure, un continuo avvicinarsi e perdersi che porta a un amore completo. Un amore, quello tra i due protagonisti, che sarà messo a dura prova dalle situazioni, un amore che non conosce ritrosie e che si lascia cullare dal destino. Il destino, però, gioca brutti scherzi e Loreley e Alex sono pronti a mettersi in gioco anche grazie all’aiuto di Andrea.

 

Un racconto incalzante, una tecnica narrativa originale (il libro è diviso in 36 capitoli e lo stesso capitolo viene scritto da due punti di vista differenti) che trascina il lettore nella storia e lo coinvolge fino all’ultima pagina. Il finale, infatti, è qualcosa che non ti aspetti. Un libro scritto per commuovere.

 

VEDI QUI la video intervista di ChrL e ITVRome ai due autori.